Le suore delle missionarie della Carità espulse dal Nicaragua sono state accolte in Costa Rica - Ansa
Sono state accolte in Costa Rica, nella Diocesi di Tilarán Liberia, guidata da Monsignor Manuel Eugenio Salazar, le diciotto Suore della Carità di Santa Teresa di Calcutta, espulse dal Nicaragua dal regime di Daniel Ortega, alla fine di giugno.
Nel messaggio con cui ha dato loro il benvenuto la Conferenza Episcopale del Costa Rica ha detto di riceverle "con tutto l'amore che meritano per il loro servizio e la loro dedizione a Dio e alla Chiesa".
“Mercoledì scorso, 6 luglio, abbiamo assistito con stupore all'espulsione delle Suore Missionarie della Carità del Nicaragua, che dal 1988 servono i poveri più abbandonati di quel Paese fratello. La Vita Consacrata del Costa Rica, attraverso questo messaggio, desidera esprimere i sentimenti di solidarietà con le suore che, nella loro generosa dedizione, si sono dedicate a raggiungere i più vulnerabili e impoveriti”, dicono i Religiosi e le Religiose del Costa Rica (Confrecor) e la Commissione nazionale della Vita Consacrata nel loro messaggio.
Nello stesso messaggio si esprimono anche solidarietà alle Suore di Madre Teresa e partecipazione “a questa dolorosa situazione” in cui si sono venute a trovare, esortandole, come consacrate, “a vivere per imitare Gesù”.
Le suore vengono ringraziate “per la dedizione nell'essere al fianco di chi ha sete e, in questi momenti, per vivere la dimensione profetica della persecuzione e del rifiuto per la causa del Regno”. Il messaggio esorta le Missionarie della Carità a “non perdere l'illusione della dedizione, il coraggio di dare tutto e a non smettete di essere consacrate che si guardano ogni giorno e dicono ‘tutto è dono, tutto è grazia’.” Lo stesso messaggio auspica che il soggiorno in Costa Rica sia per loro “un'oasi di pace” e che Nostra Signora degli Angeli “le copra sotto il suo manto protettivo e materno”.
"Mi rattrista molto che la dittatura abbia costretto le suore Missionarie della Carità di Teresa di Calcutta a lasciare il Paese. Nulla giustifica il privare i poveri della cura della carità. Sono una testimonianza del servizio amorevole che le sorelle hanno reso. Dio vi benedica", aveva detto, al momento dell'espulsione delle suore, monsignor Silvio José Baez, vescovo ausiliare di Managua.
Insieme alle suore erano state colpite dall'ordine di espulsione anche 101 organizzazioni civiche e caritatevoli con il pretesto che questi gruppi non rispettavano gli obblighi previsti dalla legislazione nazionale. Anche ad aprile il Parlamento nicaraguense ha bandito 25 ong, molte delle quali avevano criticato apertamente l'operato del governo.
Le Missionarie della Carità operavano in Nicaragua dal 1986, da quando cioè madre Teresa di Calcutta aveva visitato il Paese e il presidente era, anche all'epoca, Daniel Ortega. A Granada gestivano un centro di accoglienza per adolescenti abbandonati o abusati.
Lo scorso marzo è stato espulso dal Paese anche il nunzio apostolico, monsignor Waldemar Stanislaw Sommertag, a Managua dal 2018, al quale è stato imposto di lasciare immediatamente il Paese. Il nunzio era stato una figura chiave nella ricerca di una soluzione negoziata tra governo e opposizione e l'espulsione era stato l' ennesimo atto di chi rifiuta ogni forma di confronto e spegne ogni tentativo di dialogo con i sistemi che il “rivoluzionario” Ortega ha raffinato negli anni di potere perpetuato.
La Santa Sede aveva espresso "grande sorpresa e rammarico" per la decisione di Ortega ed aveva definito la misura "incomprensibile perché, nel corso della sua missione, monsignor Sommertag aveva lavorato con profonda dedizione per il bene della Chiesa e del popolo nicaraguense, specialmente delle persone più vulnerabili, cercando sempre di favorire i buoni rapporti tra la sede apostolica e le autorità del Nicaragua».