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Una dottoressa indica una confezione di vaccino trivalente che protegge anche dal morbillo, in Texas - Reuters
Ha fatto scalpore la morte per morbillo di un bambino in Texas, a fine febbraio, primo caso in dieci anni in tutti gli Stati Uniti. Il piccolo non era vaccinato ed era arrivato in ospedale con difficoltà respiratorie. Nello stesso Covenant Hospital erano ricoverati, sempre per complicazioni in seguito a morbillo, una ventina di bambini. Tutti non vaccinati. Un secondo decesso per morbillo si è registrato pochi giorni dopo nel New Mexico: un adulto non coperto dalla protezione vaccinale. Una situazione quasi emergenziale, con focolai di morbillo sempre più numerosi, che ha portato il segretario della Salute Robert F. Kennedy, notoriamente no-vax, ad ammettere che «i vaccini non solo proteggono i singoli bambini dal morbillo, ma contribuiscono a rendere immune la comunità».
In tutto questo, rischia di passare sotto silenzio il fatto che ogni giorno almeno un bambino muore di morbillo, perché non vaccinato, in Afghanistan. Il merito di richiamare l'attenzione sulla realtà sanitaria di un Paese lontano, mentalmente ancor più che geograficamente, è di Medici senza frontiere, che ricorda: «Queste morti sono evitabili». Nonostante il morbillo sia endemico in Afghanistan, proprio per la bassa copertura vaccinale, quest'anno si sta assistendo a un picco di contagi. Nei tre ospedali supportati dall'Ong - quelli regionali di Mazar-i-Sharif e Herat e quello provinciale di Boost a Helmand - tra gennaio e febbraio si sono registrati 4.799 casi di sospetto morbillo, per 664 dei quali è stato necessario il ricovero. L'Ong ha aumentato da 11 a 60 i posti letto nel reparto di isolamento, assunto nuovo personale e attinto a farmaci d'emergenza. L'aumento dei ricoveri è stato del 180% rispetto allo stesso periodo del 2024. I decessi sono stati, in media, almeno uno al giorno, quasi il triplo rispetto a un anno prima.
«Il morbillo può essere letale, soprattutto per bambini che soffrono di malnutrizione grave o difetti cardiaci congeniti, ma rimane pur sempre una malattia che si può e si dovrebbe prevenire - afferma Mickael Le Paih, capomissione di Msf in Afghanistan -. Il problema in Afghanistan è la bassa copertura vaccinale. Inoltre, stiamo destinando risorse aggiuntive agli ospedali, ma lo spazio per i pazienti inizia a scarseggiare anche per chi è ricoverato per malattie stagionali».
Se nei Paesi occidentali, a partire dagli Usa, la soluzione passa per la scelta personale di farsi vaccinare - tranne casi rarissimi di inidoneità al vaccino per gravi ragioni sanitarie - in un Paese come l'Afghanistan è necessario uno sforzo collettivo, anche finanziario e internazionale, per rendere disponibili i vaccini e organizzare vaste campagne informative e di somministrazione. Perché non ci siano ancora genitori costretti a vedere i propri figli morire di morbillo, nel 2025.