sabato 28 settembre 2024
"Non potrà più terrorizzare il mondo", si legge sul profilo di X delle forze di difesa israeliane. Ma per i media iraniani si troverebbe in un luogo sicuro
Un ritratto di Hassan Nasrallah

Un ritratto di Hassan Nasrallah - REUTERS

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“Sono due le domande senza risposta stamattina – scrive la Bbc -: se Hassan Nasrallah sia ancora vivo e se il Medio Oriente sarà travolto dalla guerra”. A distanza di ore dal massiccio attacco contro quello che viene considerato il quartiere generale di Hezbollah a sud di Beirut, è l'esercito israeliano a mettere a tacere le voci, le allusioni e i misteri sulla sorte del capo del “Partito di Dio”.
Nasrallah è "stato ucciso". "Non potrà più terrorizzare il mondo", si legge sul profilo di X delle forze di difesa israeliane. Restano però gli interrogativi. È possibile che Nasrallah si trovasse in un luogo “facilmente” identificabile da Israele? L’intelligence israeliana disponeva di notizie certe prima di arrischiare un raid di questa portata, raid che ha portato alla morte di Muhammad Ali Ismail, responsabile dell'unità missilistica di Hezbollah nel sud del Libano, e del suo vice, Hussein Ahmad Ismail e di almeno altre sei persone?

"È difficile credere che ne sia uscito vivo", ha detto al Jerusalem Post un funzionario israeliano. Da parte sua il gruppo sciita libanese, che ha negato la presenza di armi nei siti attaccati da Israele nella periferia sud di Beirut, continua a tacere sulla posizione del suo leader. Secondo il movimento, "le affermazioni del nemico sulla presenza di armi o di nascondigli di armi negli edifici civili che ha bombardato nella periferia meridionale non sono vere". Come riporta ancora la Bbc, media legati ai Guardiani della Rivoluzione dell'Iran hanno invece sostenuto di avere conferme che " Nasrallah è vivo e si trova in un luogo sicuro". Mentre su X c'è chi, vicino a Hezbollah, chiede ai sostenitori - riporta ancora la rete britannica - di "pregare per la salvezza del loro leader".
Nelle ultime ore è arrivata anche una sollecitazione delle Idf agli abitanti della zona di Dahiyeh ad allontanarsi da siti e strutture del “Partito di Dio”. "Continueremo a operare in modo preciso per smantellare le capacità offensive di Hezbollah - si legge in un post su X - Hezbollah in modo strategico ha piazzato armi in zone civili, mettendo a rischio i civili libanesi per colpire i civili israeliani". "La nostra guerra è contro Hezbollah, non contro la popolazione del Libano", ripetono.

Secondo gli analisti, Hezbollah è stato gravemente indebolito dai ripetuti attacchi aerei e dagli assassini su vasta scala israeliani, ma rimane una forza temibile, con un vasto arsenale di missili. La reazione attesa del movimento potrebbe essere legata proprio alla sorte di Nasrallah. Un leader, scrive la Reuters, che nel tempo si è “guadagnato” molti nemici, diventando “una figura sempre più divisiva in Libano e nel più ampio mondo arabo man mano che l'area delle operazioni di Hezbollah si è allargata alla Siria e oltre”. Negli anni successivi alla guerra del 2006, Nasrallah "ha camminato su una corda tesa su un nuovo conflitto con Israele, accumulando razzi iraniani per formare un deterrente "equilibrio del terrore" in una gara attentamente misurata di minacce e contro-minacce".
Ora bisogna capire se quella corsa si sia spezzata definitivamente.


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