martedì 5 settembre 2023
Nove delle dieci città più pericolose al mondo sono messicane. L'unica città non messicana dell’elenco, stilato dall'organizzazione non-profit World of Statistics, è l'americana New Orleans
Militari messicani pattugliano le strade di Ciudad Juarez

Militari messicani pattugliano le strade di Ciudad Juarez - Reuters

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Le classifiche sui livelli di crimine variano a seconda di chi le stila, ma anche per il 2023 un fatto appare chiaro: le città con il maggior numero di omicidi nel mondo sono messicane. Spesso, però, nelle classifiche si infilano anche uno o due centri urbani statunitensi. È il caso della lista resa nota dall'organizzazione non-profit World of Statistics e compilata sulla base del tasso di omicidi per numero di abitanti. Stando all’associazione, nove delle dieci città più pericolose al mondo sono messicane, concentrate nella parte centrale e centro-occidentale del Paese.

Prima di tutte Colima, con 181,9 omicidi ogni 100mila abitanti. Seguono Zamora (177,7), Ciudad Obregón (138,2), Zacatecas (134,6), Tijuana (105,1), Celaya (99,6), Uruapan (78,3), Juárez (67,7) e Acapulco (65,6). L'unica città non messicana dell’elenco è l'americana New Orleans, ottava con 70,6 omicidi ogni 100mila abitanti. Ma secondo altre associazioni che misurano i livelli di criminalità e il loro impatto, come il “Citizens’ council for public security and criminal justice”, Ciudad Guayana, in Venezuela, si attesta a circa 78 imicidi ogni 100mila abitanti, e l’americana St. Louis, nel Missouri, è fra le più pericolose negli Usa con 61.

A sorprendere nei vari rapporti è l’assenza di grandi metropoli americane, come New York e Chicago, o medie, come Baltimora (che pure si attesta a circa 50 omicidi per 100mila persone), dove pure si discute di un aumento della criminalità.
L’allarme resta invece indiscutibilmente alto in Messico. L’associazione civile messicana “Consiglio dei cittadini messicani per la sicurezza pubblica e la giustizia penale” (CCSPJP) ha criticato l'attuale Amministrazione del presidente Andrés Manuel Lopez Obrador, che avrebbe aperto la strada all'azione incontrastata delle organizzazioni criminali attive nel Paese.

Lo scorso luglio Obrador aveva promesso che entro la fine del suo mandato di sei anni gli omicidi sarebbero diminuiti del 20%, dopo che l'Istituto nazionale di statistica e geografia del Paese aveva rivelato che dal 2021 al 2022 tali omicidi erano calati del 10%. Per gli esperti, tuttavia, le misure adottate finora sono ancora insufficienti e il Messico continua ad essere considerata una destinazione pericolosa.

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