sabato 7 giugno 2014
Con una risoluzione approvata all'unanimità il Senato di Washington chiede «l'immediato e incondizionato rilascio di lei e dei suoi figli»
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Il Senato Usa, con un atto bipartisan approvato all'unanimità da tutti i repubblicani e i democratici, chiede la "liberazione immediata e incondizionata" di Meriam Ibrahim e dei suoi due figli dalla prigione sudanese, dove sono imprigionati perché Meriam rifiuta di rinunciare alla sua fede cristiana ed è condannata a morte. Lo scrive Cnsnews.com. «Il Senato condanna l'accusa di apostasia e di morte contro Meriam Yahia Ibrahim Ishag e chiede l'immediato e incondizionato rilascio di lei e dei suoi figli", afferma la risoluzione. Meriam, moglie del cittadino statunitense Daniel Wani, è stata incarcerata nella prigione femminile federale insieme al figlio di 20 mesi della coppia, Martin, all'ottavo mese di gravidanza. Una settimana fa è nata la secondogenita, Maya. Se i suoi avvocati non vinceranno il ricorso (o se la pressione degli Stati Uniti e altre nazioni non convincerà il Sudan a liberarla) Meriam sarà impiccata. La Casa Bianca e il Dipartimento di Stato - ricostruisce Cnsnews - hanno rilasciato dichiarazioni di condanna condanna, ma, finora, né il presidente Barack Obama, né il segretario di Stato Kerry hanno personalmente parlato chiaramente della prigionia in Sudan della moglie e dei figli di un cittadino degli Stati Uniti.
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