Intere zone abitate dell'isola sono state rase al suolo dal ciclone Chido - Reuters
La più povera e dimenticata provincia di Francia e d’Europa si ritrova adesso drammaticamente in cima alle priorità di Parigi. Tanto ha potuto l’ampiezza terrificante del dramma che ha appena stravolto la vita a Mayotte, il dipartimento del Territorio d'Oltremare francese situato nel canale del Mozambico (Oceano Indiano), devastato da un ciclone che ha spazzato via interi quartieri di alloggi precari, lasciando dietro di sé morte, desolazione e rischi di epidemie.
Sono impressionanti le immagini raccolte dopo il passaggio del ciclone Chido, la cui violenza è stata definita «eccezionale». Le baraccopoli di Mayotte assomigliano ormai a discariche di lamiere accatastate confusamente. Ingentissimi i danni a tutte le infrastrutture, comprese quelle sanitarie e aeroportuali. Tanto che i voli civili verso l’isola saranno impossibili per almeno «una decina di giorni, nel migliore dei casi».
Per comprendere con precisione il bilancio di morte, «occorreranno giorni e giorni», ha detto Bruno Retailleau, il ministro francese dimissionario dell’Interno che continua a restare operativo in attesa che il nuovo premier nominato, François Bayrou, presenti la nuova squadra di governo.
La devastazione a Mamoudzou, la capitale di Mayotte - Reuters
Nelle ultime ore, dei testimoni hanno parlato di «centinaia» di morti, mentre altri tendono a ipotizzarne «migliaia». Fin da sabato sera, a Parigi, avevano colpito le immagini all’uscita dalla riunione interministeriale convocata da Bayrou, come primo atto politico dopo la nomina. Esprimendosi, il premier era parso confuso, come spiazzato dall’ampiezza della catastrofe, lasciando presto la parola ad altri.
Il dramma pone sotto i riflettori internazionali un territorio insulare poverissimo, considerato da molti come il ‘buco nero della République’ e l'isola più povera dell'intera Unione Europea, tanto le condizioni di vita che lo traversano stonano con gli standard francesi. A Mayotte, che conta ufficialmente 320mila abitanti, circa il 77% della popolazione vive sotto la soglia di povertà: un dato che è superiore di ben 5 volte rispetto a quello della cosiddetta ‘Francia metropolitana’. Inoltre, più d’un terzo della popolazione è disoccupata, in un territorio che evidenzia ormai piaghe croniche: la bruciante crisi migratoria legata agli sbarchi in provenienza dalle vicinissime Comore, a cui Mayotte appartiene in realtà a livello geografico; la violenza anche minorile, o ancora i rischi costanti di nuove epidemie, legate anche alla penuria d’acqua.
«I bisogni sono immensi», secondo la Croce Rossa francese, che ha lanciato una gara di solidarietà. Per bocca di Sébastien Lecornu, ministro dimissionario della Difesa, Parigi ha annunciato un ponte aereo quotidiano di soccorritori e aiuti fra La Réunion e Mayotte, distanti circa 1500 chilometri.