giovedì 3 ottobre 2024
A spigare alla Cnn il retroscena dell'uccisione del capo di Hezbollah è il ministro degli Esteri libanese. Khamenei lo avrebbe avvertito di infiltrazioni del Mossad. Otto soldati israeliani uccisi
Un edificio in macerie a Beirut dopo un raid israeliano

Un edificio in macerie a Beirut dopo un raid israeliano - Reuters

COMMENTA E CONDIVIDI

Nella guerra su più fronti di Israele contro quello che il presidente Benjamin Netanyahu chiama «l'asse del male» - e che si autodefinisce «l'asse dei resistenti», ovvero l'Iran e le sue milizie satelliti sparse in Medio Oriente - le mosse militari sul terreno vanno di pari passo con le mosse politico-diplomatiche. E con le voci che ricostruiscono quello che potrebbe essere successo dietro le quinte.

«Nasrallah aveva accettato la tregua prima di essere ucciso»

Il ministro degli Esteri libanese, Abdallah Bou Habib, ha detto alla Cnn che l'ex leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah, aveva accettato un cessate il fuoco con Israele poco prima di essere ucciso con più di 80 bombe antibunker esplose sottoterra. «La parte libanese aveva accettato», ha detto. Il presidente del parlamento Nabih «Berri si era consultato con Hezbollah e ne avevamo informato - ha sostenuto il ministro - i rappresentati di Stati Uniti e Francia». Sia Parigi che Washington, promotori dell'iniziativa, avevano riferito ai libanesi che Netanyahu aveva accettato la proposta di 21 giorni di cessate il fuoco. Sulle televisioni israeliane la notizia di tre settimane di tregua sul fronte libanese era rimbalzata il 26 settembre, per essere smentita poche ore dopo dal premier Netanyahu. L'indomani il maxi attacco aereo che ha ucciso Nasrallah.

Se effettivamente fosse andata così, Netanyahu sarebbe stato verosimilmente costretto a ritrattare la disponibilità già data a Biden e a Macron dalla minaccia dei ministri "falchi" dell'estrema destra, Ben-Gvir e Smotrich, di abbandonare il governo aprendo una crisi.

Libano, 8 caduti israeliani. Raid sul centro di Beirut

Nuovo raid israeliano, nella notte, sul centro di Beirut. Almeno sei le vittime. Tra i feriti, anche due giornalisti belgi. Negli attacchi di ieri sul sud del Paese e nella valle orientale della Bekaa, tra i 46 morti c'è un cittadino americano. Con i sette soldati uccisi ieri, sale a 8 il bilancio dei caduti israeliani in Libano.

Stamani l'esercito ha annunciato di avere colpito circa 200 obiettivi di Hezbollah e ucciso «circa 15 terroristi». Hezbollah ha dichiarato di aver respinto un tentativo dell'esercito di avanzare verso un punto di confine nel Libano meridionale, la Porta di Fatima.

«Khamenei aveva detto a Nasrallah di lasciare il Libano». Domani i funerali

Secondo l'agenzia di stampa iraniana Irna, la cerimonia di sepoltura di Nasrallah si terrà domani. Non vengono indicati né il luogo né l'ora.

Stando all'agenzia Reuters, che cita funzionari di Teheran, la Guida suprema ayatollah Ali Khamenei aveva offerto protezione a Nasrallah, avvertendolo che doveva lasciare immediatamente il Libano. Subito dopo l'attacco ai cercapersone trappola del 17 settembre - spiegano le fonti iraniane - Khamenei inviò un messaggio a Nasrallah dicendogli di andare subito in Iran, mettendolo in guardia su rapporti d'intelligence secondo i quali il Mossad (servizi segreti israeliani) aveva agenti all'interno del movimento sciita e stava pianificando di ucciderlo.

Il presidente iraniano in Qatar. L'emiro: «Fermare il genocidio»

Il presidente iraniano, Masoud Pezeshkian, ha incontrato in Qatar il numero due dell'ufficio politico di Hamas, Khalil al-Hayya. Secondo i media iraniani, la visita di Pezeshkian a Doha era in programma già da tempo.

L'emiro del Qatar, lo sceicco Tamim bin Hamad al-Thani, ha dichiarato che è in Medio Oriente è in atto «un genocidio collettivo». «Una soluzione a due Stati, la creazione di uno Stato palestinese indipendente e sostenibile all'interno del confine del 1967 con Gerusalemme Est come capitale - ha detto - è la chiave per una pace duratura nella regione».

Raid israeliano in Siria. Morto consigliere dei Pasdaran iraniani

Nella notte l'aviazione israeliana ha compiuto un raid in Siria, colpendo un deposito di munizioni vicino alla città portuale di Lattakia. Il raid è stato confermato dalla radio siriana Sham Fm, che riporta di una notte di attività dell'antiaerea di Damasco. L'esercito israeliano aveva avvertito che avrebbe cercato di colpire le consegne di armi e munizioni dell'Iran a Hezbollah, che per lo più passano in territorio siriano.

Nella capitale Damasco, un consigliere dei Guardiani della Rivoluzione (i Pasdaran iraniani), Majid Diwani, è morto per le ferite riportate in un attacco aereo israeliano di tre giorni fa.

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI