venerdì 17 novembre 2023
Che cosa prevedono gli esperti, come potrebbe evolversi il ruolo degli Stati Uniti e dell'Iran, quali scenari potrebbero accettare Israele e Hamas
Un bambino si stringe la testa fra le mani a Gaza City

Un bambino si stringe la testa fra le mani a Gaza City - ANSA

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Un anno (almeno)

Per esperti europei di affari militari, la guerra a Gaza durerà almeno un anno. Gli israeliani hanno preventivato mesi di combattimento, per «distruggere Hamas e gli altri gruppi terroristici palestinesi». Sembrano tutti molto ottimisti, perché l’esperienza passata di guerre irregolari racconta che conflitti del genere tendono a “eternizzarsi” e che non finiscono necessariamente con una vittoria decisiva. In Iraq, nonostante il surge Usa, il Daesh germogliò più forte dalle ceneri della prima insorgenza.

L'epilogo e i precedenti

Prima o poi, però, la guerra finirà. Assisteremo allora a un’occupazione di Gaza? Gli israeliani sembrano non gradire l’idea di forze internazionali di pace che, interponendosi fra i belligeranti, dovrebbero disarmare Hamas, smantellarne le infrastrutture e vegliare sul rispetto del cessate il fuoco. Eppure abbiamo un precedente: nel 1976, la prima fase della guerra civile libanese si chiuse con la creazione di una forza d’interposizione della Lega Araba, con una massima rappresentanza dell’esercito siriano.

La via del peacekeeping

Anche Stati Uniti e Ue stanno dicendo la loro. Premono per un cessate il fuoco a Gaza e stanno promuovendo un piano per un contingente di peacekeeping. Racconta la storia che l’idea di schierare soldati in missioni di pace nacque proprio nel 1948, durante i negoziati in Medio Oriente successivi alla nascita di Israele. Un’operazione di peacekeeping di successo fu quella in Namibia nel 1989: perché non proiettare anche a Gaza un 40% di soldatesse di pace come avvenuto nel Paese africano?

I due Stati e la capitolazione impossibile per Hamas

Sebbene Ismail Haniyeh abbia affermato dall’ “esilio” che Hamas è pronta ad accettare una pace che preveda una soluzione a due Stati, né lui, capo politico del movimento, né l’ex dirigente Khaled Meshal sembrano avere più molta presa sui vertici militari di Hamas. Il vero comandante dei terroristi palestinesi è Yhahya al-Sinwar, uno dei leader più filo-iraniani del gruppo, oltranzista e antisionista fino al midollo. Prendendo ordini da Teheran, difficilmente accetterà la capitolazione, non prevista dalla Quds Force dei pasdaran.

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