La Corte Costituzionale tedesca ha chiesto ai legislatori di riconoscere per legge l'esistenza del terzo sesso, consentendo così ai singoli individui di registrarsi diversamente da "maschi" o "femmine". A rivolgersi alla Corte era stata una donna che chiedeva di poter essere identificata nel registro delle nascite come "intersessuale/Altro".
In base alla legislazione vigente la Germania consente ai bambini nati con caratteri sessuali di entrambi i sessi di scegliere tra l'opzione femminile o maschile. Una formulazione che non obbliga i genitori a fare una scelta prematura, talvolta chirurgica, per
i loro figli. Con la decisione di oggi della Corte Costituzionale compie un ulteriore passo avanti, chiedendo di contemplare concretamente una terza opzione. Questa opportunità esiste già in Australia, India, Nuova Zelanda e Nepal.
Secondo le Nazioni unite, tra lo 0,05 e l'1,7 percentodella popolazione mondiale si trova in questa situazione.
Da un punto di vista medico si parla di ermafroditismo, pseudoermafroditismo e sindrome di Morris. Nel primo caso il neonato possiede organi genitali sia maschili che femminili. Si tratta di casi rarissimi nei quali i genitori scelgono il sesso del piccolo in base a una serie di esami che valutano la "predisposizione a livello ormonale" (prevalenza di testosterone, ormone maschile, oppure di estrogeni, ormoni femminili). In seguito si procede chirugicamente per asportare l'organo sessuale in eccesso). Più frequenti i casi di pseudoermafroditismo: bambini e adulti che presentano "genitali ambigui", con diversi tipi di malformazioni, e anche caratteri sessuali secondari alterati. Infine esiste una situazione patologica definita come sindrome di Morris: la persona a livello genetico è un maschio (con cromosomi X e Y) ma non reagisce nel modo dovuto agli ormoni maschili. L'individuo si presenta quindi di tipo femminile, ma senza l'utero.