sabato 28 ottobre 2023
Tel Aviv: abbiamo colpito 150 bersagli sotterranei. Le gallerie arrivano fino a 80 metri di profondità e corrono per 500 chilometri. «Potrebbero nascondere esplosivi e armi termobariche»
Un miliziano di Hamas all'interno di un tunnel

Un miliziano di Hamas all'interno di un tunnel - Ansa

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«Pensate alla Striscia di Gaza come a un doppio strato: uno, visibile, per i civili palestinesi, l’altro, invisibile, per Hamas. Stiamo cercando di arrivare al secondo strato costruito da Hamas». È l’ossessione che sta guidando la reazione militare di Israele: la rete infera, labirintica, occulta che corre sotto la Striscia, «la metropolitana di Gaza», come l’hanno battezzata i vertici militari israeliani.

E nella notte di venerdì, segnata dai più violenti attacchi dall’inizio del conflitto da parte delle forze israeliana, sarebbero stati distrutti «150 obiettivi: tunnel, zone di combattimento sotterranee e altre infrastrutture terroristiche sotterranee», ha detto il capo di stato maggiore Herzi Halevy. Nei cunicoli scavati sotto la pelle della sempre più martoriata Striscia, martellata senza soluzione di continuità dai raid dello Stato ebraico, si annodano tutti i fili rossi di questa guerra ibrida, nella quali sono i civili le prime vittime: prima di tutto, la sorte degli ostaggi israeliani - un “capitale” di vite spezzate che Hamas puntava a usare come scudi umani - che si pensa siano stati nascosi proprio nei tunnel.

Attraverso le gallerie i miliziani palestinesi si sono infiltrati facendo scempio dei civili: non c’è sicurezza per lo Stato ebraico finché le la rete sotterranea non verrà distrutta. Ma, all’esistenza dei tunnel, è appeso anche l’esito dell’operazione di terra israeliana, anticipata da incursioni sempre più massicce dei tank: nelle gallerie si celeranno le principali insidie per i soldati dell’Idf. L’intera Striscia è, insomma, una trappola. Sotterranea per chi combatte nei tunnel. Ma anche per i civili bersagliati dall’alto in una guerra spuria.

L'ingresso di uno dei tunnel che corrono sotto la Striscia di Gaza

L'ingresso di uno dei tunnel che corrono sotto la Striscia di Gaza - Ansa

A seguito di un conflitto nel 2021, l’esercito israeliano ha fatto sapere di aver distrutto più di 100 chilometri di tunnel durante gli attacchi aerei. Hamas sostiene, però, che i suoi tunnel sono lunghi 500 chilometri e che solo il 5% sia stato colpito e distrutto. Si ritiene che i tunnel, che possono spingersi fino a una profondità di 30, e in alcuni casi di 80 metri, abbiano ingressi situati ai piani inferiori di case, moschee, scuole e altri edifici pubblici per consentire ai militanti di eludere il rilevamento.

La rete di tunnel segreti è l’arma - ha scritto l’agenzia Bloomberg – con cui Hamas punta a “immunizzare” la potenza dell’esercito israeliano e che, in qualche modo, ricorda la vasta e intricata gallerie di tunnel creati in Vietnam e utilizzati dai vietcong per combattere prima i francesi e poi gli americani. «La rete di tunnel annullerà anche i vantaggi dell’Idf in termini di tecnologia e intelligence, amplificherà le difficoltà della guerra urbana e rappresenterà una minaccia letale per le truppe israeliane», ha spiegato alla Bbc Daphné Richemond-Barak, esperta di guerra che insegna alla Reichman University. E ancora: «Hamas ha avuto tutto il tempo necessario per piazzare trappole esplosive sull'intera rete. Potrebbero semplicemente lasciare che i soldati entrino nella rete di tunnel e poi eventualmente far saltare tutto».

«Ci saranno molte trappole esplosive. Hanno armi termobariche che non avevano nel 2021, che sono più letali. E credo che abbiano acquisito molti sistemi d’arma anticarro che cercheranno di colpire i nostri mezzi corazzati, carri armati», ha detto, a sua volta, Amnon Sofrin, ex generale di brigata.

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