sabato 21 settembre 2024
L'invito della dem è stata respinto. La candidata intanto ha sborsato 161 milioni contro i 61 milioni del rivale. Mentre lo spoglio manuale in Georgia ritarderà i risultati
Il comizio di Kamala Harris a Madison in Winsconsin

Il comizio di Kamala Harris a Madison in Winsconsin - Ansa

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E' durata appena poche ore l'ipotesi di un secondo dibattito tv tra Kamala Harris e Donald Trump. La vice ha accettato l'invito della Cnn al faccia al faccia, di cui era prevista anche la data: il 23 ottobre. Subito, però, il rivale ha rifiutato. Non si tratta di una sorpresa. Il candidato repubblicano lo aveva detto all'indomani del primo, in cui era apparso in difficoltà. «Guardate il suo post su Truth di prima», ha detto alla Cnn il portavoce della campagna di Trump, Steven Cheung, riferendosi al messaggio della settimana scorsa, in cui ribadiva il no.
I sondaggi danni i due aspiranti alla presidenza alla pari. Per dare una spunta all'ex presidente, Elon Musk ha fatto una donazione record per una campagna elettorale. La persona più ricca del mondo, con patrimonio stimato in 250 miliardi di dollari, ne ha versati, ad agosto, 289mila dollari ai repubblicani di Donald Trump. In passato aveva finanziato anche i democratici, ma mai con cifre così consistenti. Nello stesso mese, però, è stata la campagna per Kamala Harris a spendere sensibilmente di più: 174 milioni contro i 61 per Trump. Entrambi i candidati in corsa per la Casa Bianca hanno speso per lo più in pubblicità, oltre che in comizi, viaggi e stipendi dello staff. Maggiore spesa non significa necessariamente più probabilità di essere eletti: nel 2016, la campagna di Trump aveva speso meno di quella di Hillary Clinton, eppure lui era risultato vincitore.

La commissione elettorale della Georgia – uno degli Stati in bilico – ha deciso che lo spoglio sarà manuale. Possibile dunque che si debba aspettare parecchio, per conoscere il nome del presidente eletto.

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