martedì 25 febbraio 2025
I numeri non sono ufficiali, anzi restano avvolti nel mistero su entrambi i fronti. Secondo le Nazioni Unite le vittime civili sarebbero al momento 12.340
Bucha, città vicino Kiev duramente attaccata ricorda le sue vittime

Bucha, città vicino Kiev duramente attaccata ricorda le sue vittime - Fotogramma

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I numeri, in guerra, non sono dettagli. Soprattutto quelli dei morti. Quantificarli equivale a certificare la portata della perdita e, nella prospettiva di un cessate il fuoco, il prezzo della pace. Per questo vanno maneggiati con cautela. Quelli relativi ai caduti nel conflitto tra Mosca e Kiev, non a caso, sono (quasi) un mistero. La stima complessiva, non ufficiale, supera quota 300mila.Lo scorso 16 febbraio, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky spiegava in un’intervista all’emittente statunitense Nbc che i soldati uccisi sul campo di battaglia dall’inizio del conflitto sono oltre 46.000. La settimana prima, a colloquio con il giornalista britannico Piers Morgan, aveva invece fatto accenno ai feriti dicendo che erano 390.000. Esternazioni (numeriche) piuttosto rare. L’ultima del genere risaliva allo stesso periodo dell’anno scorso quando, alla vigilia del secondo anniversario, aveva parlato di 31.000 militari morti. È in quell’occasione che lasciò intendere i motivi della reticenza a quantificare i morti e i feriti: parlarne è strategicamente pericoloso, osservò, perché «la Russia saprebbe quanti uomini hanno lasciato il campo di battaglia». Mosca trarrebbe vantaggio, in sostanza, dal sapere quanti ne restano. Le fonti non ufficiali segnalano tuttavia perdite di ben altra portata. La stima del corrispondente di guerra ucraino Yuri Butusov, uscita a dicembre, è di circa 70.000 militari morti e di 35.000 dispersi. I numeri citati dal giornalista indipendente, sulla base di fonti interne allo Stato maggiore di Kiev, sono in linea con quelli riportati da altre testate. Un’inchiesta del Wall Street Journal, a settembre, aveva calcolato in Ucraina 80.000 morti e 400.000 feriti. La proiezione pubblicata due mesi dopo dal settimanale britannico The Economist segnalava perdite comprese tra 60.000 (questa è la cifra rilevata anche dai siti che monitorano i necrologi) e 100.000 militari, con oltre 400.000 soldati gravemente feriti tanto da non poter continuare a combattere. Il Regno Unito, per fare un paragone, durante i sei anni della Seconda Guerra Mondiale subì 750.000 vittime.

La portata dei decessi è incerta anche sul fronte opposto. L’ultima volta che la Russia ha rilasciato dati ufficiali sulle perdite militari è stato nel settembre 2022 quando il Cremlino dichiarò che nel conflitto con Kiev erano morti “solo” 5.937 uomini. Le stime più realistiche al riguardo provengono da progetti di raccolta dati open-source. La conta dei morti effettuata da un’agenzia stampa indipendente russa, Mediazona, in collaborazione con la Bbc arriva a 95.323. Ma potrebbero essere molte di più arrivando a sfiorare quota 200.000.

Le informazioni sui caduti sono quasi segreti di Stato. Il New York Times segnala la particolare riservatezza del governo ucraino che limiterebbe, persino agli alleati, l’accesso ai dati demografici potenzialmente utili a risalire alle sue perdite reali. A dare profondità all’orrore del conflitto concorrono però altri dati come i morti civili (12.340 secondo le Nazioni Unite) e i dispersi (almeno 63.000). Imprecisato il numero dei prigionieri.

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