Patrick Zaki, in una foto d'archivio - Ansa/Twitter
È stata rinnovata di altri 15 giorni la detenzione cautelare di Patrick Zaki, lo studente egiziano dell'Università di Bologna detenuto da quasi un anno in Egitto con l'accusa di propaganda sovversiva su internet. Lo ha comunicato una sua legale, Hoda Nasrallah. L'udienza, in cui sono stati discussi decine di altri casi, si è svolta domenica, ma la sentenza è stata comunicata oggi. "Dopo 48 ore di crudele attesa, è arrivato l'esito dell'udienza di domenica: altri 15 giorni di detenzione preventiva per Patrick Zaki" scrive su Twitter il portavoce di Amnesty Italia, Riccardo Noury.
"Quindici giorni", ha risposto al telefono all'Ansa la legale alla domanda su cosa fosse stato deciso all'udienza dell'altro ieri. "Ci si aspettava una scarcerazione", si è limitata ad aggiungere. "No", ha risposto alla domanda se il prolungamento di 15 giorni, invece di 45, possa alimentare la speranza in una scarcerazione. "Aspettiamo", si è limitata ad aggiungere. Dopo una prima fase di cinque mesi di rinnovi quindicinali ritardati dall'emergenza Covid, ora il caso di Patrick è in quella dei prolungamenti di 45 giorni.
Preoccupazione per il suo stato psicologico
In un post sulla pagina Facebook "Patrick Libero" si legge: "Siamo molto angosciati e preoccupati per lo stato psicologico di Patrick quando verrà a conoscenza dell'ennesimo rinnovo della detenzione; concluderà un anno intero in carcere in meno di tre settimane. Speriamo sinceramente, dal profondo dei nostri cuori, che la prossima udienza ci porti la buona notizia del suo rilascio, che chiediamo fin dal primo giorno".
Da 11 mese nel carcere del Cairo, rischia 25 anni
Il 29enne era stato arrestato in circostanze controverse il 7 febbraio scorso e, secondo Amnesty, rischia fino a 25 anni di carcere. La custodia cautelare in Egitto può durare due anni.
Le accuse a suo carico sono basate su dieci post di un account Facebook che i suoi legali considerano dei fake ma che per le autorità egiziane hanno configurato fra l'altro i reati di "diffusione di notizie false, l'incitamento alla protesta e l'istigazione alla violenza e ai crimini terroristici".
Patrick, attualmente detenuto nel settore per indagati del carcere cairota di Tora, stava compiendo studi all'Alma Mater bolognese in un Master biennale in studi di genere ed era stato arrestato quando è rientrato in Egitto per una vacanza.