sabato 19 ottobre 2024
Il collasso del sistema elettrico cubano è emblematico della situazione disperata dell'isola per la grave crisi economica che sta attraversando
Abitanti dell'Avana per strada di sera nel totale blackout

Abitanti dell'Avana per strada di sera nel totale blackout - Reuters

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Da oggi l'isola di Cuba è completamente al buio per un blackout generale causato da un guasto inaspettato della grande centrale elettrica Antonio Guiteras, situata nella provincia di Matanzas (ovest). Invano, finora, le autorità cubane hanno tentato di ripristinare la rete elettrica, il cui crollo ha gettato nell'oscurità circa 10 milioni di abitanti. Secondo una fonte dell'Unione Elettrica Cubana (Une) contattata dal portale indipendente 14ymedio, «questa volta non si tratta di un semplice blackout e si prevede che non ci sarà elettricità per due giorni».

I vertici dell'Unione Elettrica di Cuba hanno assicurato che stanno lavorando per ripristinare gradualmente il sistema elettrico del Paese. La società ha comunicato di aver generato, grazie a ulteriori «microsistemi» elettrici, un livello minimo di energia elettrica, che dovrebbe essere utilizzata per rilanciare centrali termoelettriche e generatori galleggianti in diverse province, di cui beneficiano già circa 19mila persone in tutta l'isola. «Abbiamo una strategia ben definita» e «rispettiamo tutti i protocolli affinché ciò avvenga in modo sicuro», ha dichiarato su X il ministro dell'Energia e delle Miniere, Vicente de La O Levy.

Da giorni interruzioni di corrente fino a 20 ore al giorno

Giovedì, prima del collasso del sistema elettrico, il governo aveva riconosciuto una situazione di «emergenza energetica» e annunciato la chiusura di uffici e scuole per far fronte alla crisi che nelle ultime settimane si è aggravata, con interruzioni di energia elettrica fino a 20 ore al giorno. Il collasso del sistema elettrico cubano è emblematico della situazione disperata dell'isola per la grave crisi economica che sta attraversando, la peggiore dagli anni '90 e la fine dei sussidi da parte dell'allora alleato sovietico.

Così, da due giorni, al calare della notte all'Avana, capitale che conta due milioni di abitanti, si vedevano solo le luci degli alberghi, degli ospedali e di alcuni ristoranti e bar dotati di generatori elettrici. I viali principali sono praticamente vuoti, senza mezzi pubblici né semafori. Ad alcuni angoli delle strade gruppetti di residenti, illuminandosi con i cellulari, chiacchieravano con parenti o amici, cercando di rinfrescarsi mentre la temperatura notturna si aggirava sui 30 gradi. Una delle grandi paure della popolazione è che il poco cibo che ha nel frigorifero e nel congelatore si deperisca se l'elettricità non dovesse essere ripristinata rapidamente.

Piogge torrenziali, zanzare. E aumentano i ricoverati per dengue

Al blackout si è aggiunto il maltempo. Da tre giorni piove quasi ininterrottamente. Diversi quartieri dell'Avana sono allagati e il blackout totale rende la situazione sempre più difficile. Nelle ultime 24 ore le autorità hanno emesso diversi allarmi per ripulire la città e prevenire l'accumulo di acqua, che accresce anche la diffusione della zanzara aedes aegypti, che trasmette la dengue. Un'altra emergenza, quella della dengue, con 17mila ricoverati secondo i dati del ministero della Salute.

Gli abitanti della capitale sono comunque scesi in strada stamani per comprare cibo e medicine senza prestare molta attenzione alla tempesta che ha causato il crollo di una parte della facciata di una casa coloniale all'angolo tra le vie Muralla e Aguilar, nell'Avana Vecchia.

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