giovedì 9 dicembre 2010
«I cristiani sono vittime di discriminazione e intolleranza anche in Europa». Lo denuncia l'Osservatorio sulla intolleranza e la discriminazione contro i cristiani in Europa che domani presenterà a Vienna un Rapporto sul tema. La lista dei fatti citati nel Rapporto è lunga: limitazioni nella libertà di coscienza e di espressione, diffamazione e insulto anche a mezzo stampa, rimozione dei simboli religiosi nei luoghi pubblici fino ad arrivare ad atti di vandalismo e violenza.
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«I cristiani sono vittime di discriminazione e intolleranza anche in Europa». Lo denuncia l'Osservatorio sulla intolleranza e la discriminazione contro i cristiani in Europa che domani presenterà a Vienna un Rapporto sul «recente e crescente fenomeno di intolleranza e discriminazione contro i cristiani in Europa». La lista dei fatti citati nel Rapporto è lunga: limitazioni nella libertà di coscienza e di espressione, diffamazione e insulto anche a mezzo stampa, rimozione dei simboli religiosi nei luoghi pubblici fino ad arrivare a veri e propri atti di vandalismo e di violenza.Il documento - di 40 pagine e sotto embargo fino a domani - passa in rassegna dettagliata fatti e situazioni registrati nei diversi Paesi europei: Francia, Italia, Germania, Regno Unito, Svezia fino ad raggiungere la Turchia, la Grecia, l'Albania. «La libertà religiosa - spiega il direttore dell'OsservatorioGudrun Kugler - è in pericolo soprattutto per quanto riguarda la sua dimensione pubblica e istituzionale». «Abbiamo anche ricevuto molte segnalazioni - prosegue Kugler - sulla rimozione dei simboli cristiani, sulla rappresentazione travisata, stereotipata e negativa dei cristiani nei media, e sui disagi sociali di cui sono vittime i cristiani, come l'essere ridicolizzati o svantaggiati nei luoghi di lavoro. Lavoriamo per una maggiore consapevolezza di un problema crescente in Europa, come primo passo di un rimedio. Il nostro obiettivo sono diritti uguali per tutti, compresi i cristiani».Il documento, che sarà presentato in occasione del "Meeting on Freedom of Religion" promosso nei giorni 9 e 10 dicembre a Vienna dall'Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa (OSCE), si conclude con una serie di raccomandazioni ai governi dei Paesi europei, all'Unione Europea e alle istituzioni internazionali sui diritti umani.
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