venerdì 21 marzo 2025
La proposta: meno internet e più sport. "I bambini nati dopo il 2010 non hanno mai conosciuto un mondo senza schermi. Dobbiamo aiutarli a sperimentare entrambi i mondi". Ed è subito dibattito
L'ex stella del basket Yao Ming partecipa a Pechino ai lavori dell'Assemblea nazionale del popolo

L'ex stella del basket Yao Ming partecipa a Pechino ai lavori dell'Assemblea nazionale del popolo - ANSA

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Basta occhi incollati allo schermo di un telefono o di un Pc. Basta ore passate chiusi in casa. È il momento di uscire all’aperto. La proposta, lanciata durante "le due sessioni", l’appuntamento annuale più importare della “liturgia” politica cinese, arriva da Yao Ming, (gigantesca) leggenda cinese della National Basketball Association nonché uno dei tremila delegati accorsi a Pechino all'inizio del mese: i ragazzi “scioperino” dallo schermo per 24 ore filate.

La finalità dell’iniziativa? “Spingere gli studenti ad astenersi volontariamente dai dispositivi elettronici per un giorno ogni semestre, reindirizzando il loro tempo ad attività all'aperto, sport e interazioni faccia a faccia con gli altri”. "I bambini nati dopo il 2010 non hanno mai conosciuto un mondo senza schermi", ha detto la svettante ex stella del basket cinese durante una tavola rotonda. "Dobbiamo aiutarli a sperimentare entrambi i mondi". E che l’iniziativa abbia incontrato un immediato “consenso” lo testimoniano i social: l'hashtag "Yao suggerisce una pausa schermo" è diventato di tendenza, accumulando oltre 120 milioni di visualizzazioni in un giorno.

Yao Ming

Yao Ming - ANSA

Quella del sovra-utilizzo di Internet è un problema molto avvertito nel gigante asiatico e che accomuna gli adolescenti cinesi a quelli di tutto il mondo. "Gli adolescenti e i giovani cinesi sono assolutamente dipendenti da Internet. Puoi trovare persone che camminano per strada guardando i loro telefoni ovunque e in ogni momento. Usiamo Internet per fare quasi tutto", ha ammesso una studentessa a Voice of America. Si stima che gli adolescenti cinesi trascorrano più di otto ore al giorno sui dispositivi mobili.
Secondo il "2024 China Game Industry Minor Protection Report" pubblicato dal Game Working Committee della China Audio-Video and Digital Publishing Association, a dicembre 2023, il numero di utenti Internet in Cina di età inferiore ai 18 anni ha raggiunto i 196 milioni, con la percentuale di minori che navigano su Internet che ha raggiunto il 97,3% del totale.

La proposta di Yao Ming non cade di certo in un vuoto normativo. Tutt’altro. Nell'ottobre 2020, la Cina ha rivisto la "Legge sulla protezione dei minori", aggiungendo un capitolo sulla "protezione di Internet" che richiede che i social media, i giochi e le piattaforme di streaming live implementino strumenti per limitarne l'uso eccessivo. La legge ha preso di mira in particolare le dipendenze dal gioco. Un provvedimento del 2021 ha richiesto limiti rigorosi alle assegnazioni di tempo di gioco per i bambini di età inferiore ai 18 anni. Il regolamento ha vietato il gioco tra le 22 e le 18 e dalle 8 del mattino. Durante il capodanno cinese di quest'anno, Tencent Games ha emesso un "ordine di gioco limitato" per i minorenni. Durante la pausa di 32 giorni dagli studi, agli adolescenti è stato consentito di giocare ai giochi dell'azienda solo per un totale di 15 ore. Tuttavia, tutte queste normative possono essere aggirate tramite l'utilizzo o la creazione di account di proprietà di adulti, che non sono soggetti alle restrizioni.

L'atleta cinese in campo durale le Olimpiadi a Sydney nel 2000

L'atleta cinese in campo durale le Olimpiadi a Sydney nel 2000 - ANSA

Non manca chi sottolinea alcune preoccupazioni su un ulteriore “restringimento” (e controllo) dello spazio virtuale. Il gigante asiatico ha messo in piedi una mastodontica macchina di "filtraggio" e censura di Internet, con decine di migliaia di siti Web, siti di social media stranieri e contenuti bloccati. In particolare, nell’ottica delle autorità cinesi, "i social media stranieri sono percepiti come un potenziale strumento a disposizione delle potenze straniere per promuovere il dissenso, incitare le proteste e minare l'autorità del governo. Questa inquadratura posiziona i social media stranieri non come semplici strumenti tecnologici, ma come meccanismi di influenza esterna che potrebbero minare l'unità ideologica della Cina".

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