martedì 6 febbraio 2024
Il luogo di culto fa parte dei "piani patriottici" di Putin e sarebbe dedicato ai caduti in Ucraina. Ma i residenti non desistono e manifestano per mantenere gli spazi dedicati ai bambini
A Mosca è prevista la creazione di 500 nuovi luoghi di culto della Chiesa ortodossa

A Mosca è prevista la creazione di 500 nuovi luoghi di culto della Chiesa ortodossa - Ansa

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Quella chiesa non s’ha da fare. O almeno non in quel parco. A Mosca è in atto un vero e proprio braccio di ferro fra gli abitanti di Zelenyy Prospekt, nel quartiere di Novogireevo, e la Chiesa Ortodossa. Al centro del contendere c’è una chiesa che dovrebbe essere costruita nel parco di quartiere. Il luogo di culto occuperebbe una parte consistente dell’area verde di zona, che misura appena 400 metri per 200 su una via che, per ironia della sorte, si chiama il "viale verde" e che tale vorrebbe rimanere. A far desistere i cittadini dalla loro protesta non riesce nemmeno il fatto che la chiesa dovrebbe essere dedicata ai caduti nella guerra in Ucraina e servire come punto di riferimento per i veterani del conflitto e le loro famiglie. Niente da fare. L’altro giorno, quando alcuni membri del Patriarcato si sono recati nel parco per benedire la terra su cui sorgerà il complesso, si sono trovati davanti decine di residenti determinati a far edificare la chiesa da altre parti. I residenti hanno tenuto a precisare che non si tratta di una iniziativa contro la guerra in Ucraina, ma che il complesso porterebbe via molti spazi dedicati adesso ai bambini e per godere di un po’ di verde, e soprattutto la sua edificazione infrangerebbe numerosi vincoli ambientali.

Se dovessero perdere la propria battaglia, una volta edificata la chiesa, l’unica alternativa sarebbe quella di fare quasi due chilometri a piedi e andare nei maxi parchi di Izmaylovo e Kuskovo, posti rispettivamente a nord e a sud. Si tratta di superfici verdi enormi e scenografiche, fra le più belle di Mosca, ma non immediatamente raggiungibili.

In un certo senso, la sorte dell’area è segnata da anni e la sua sorte sembra solo rimandata. Il parco di quartiere, infatti, rientra nelle aree prescelte da tempo per ospitare i 500 nuovi luoghi di culto, secondo un accordo siglato fra la città metropolitana di Mosca e il Patriarcato. Un patto che dimostra, ancora una volta, come da parte del presidente russo, Vladimir Putin, sia forte la volontà di creare un’identità nazionale che abbia una forte connotazione religiosa, con la Chiesa Ortodossa vero e proprio catalizzatore più che di spiritualità, di patriottismo.

In particolare, l’area verde di Zelenyy Prospekt, ha già rischiato di veder cambiati i propri connotati nel 2012, nel 2015 e nel 2016. In tutte e tre le occasioni era stata difesa strenuamente dai comitati di quartiere che, senza alcuna connotazione politica, che voleva solo salvare la sua area verde. Nel 2019 avevano dovuto accettare un piccolo compromesso e vedere eretta una statua alle madri che piangevano la morte dei propri figli morti in Afghanistan. Stavolta, però, difendere il proprio quartiere sarà ancora più in salita. A favore del luogo di culto si è schierata niente meno la Commissione Difesa della Duma, che vuole vedere il cantiere per edificare la Chiesa edificato a partire da quando le nevi invernali non si saranno sciolte. Andrei Kartapolov, presidente della Commissione, ha dichiarato che deve diventare «un luogo per commemorare coloro che hanno sacrificato la loro vita in difesa della Patria. Fede, politica e realtà ribaltata insieme, anche dopo la fine del conflitto».

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