Il giudice istruttore belga ha concesso la libertà condizionata al leader catalano Carles Puigdemont e ai suoi quattro ministri. I cinque si erano consegnati domenica 5 novembre alla polizia federale belga e sono stati interrogati nella sede della Procura a Bruxelles. A tutti è stato ritirato il passaporto: non potranno lasciare il Belgio e dovranno comunicare il proprio domicilio e restare a disposizione del giudice.
Il mandato d’arresto internazionale era stato emesso venerdì dalla Audiencia Nacional, un’alta corte spagnola per i quattro ministri Antoni Comín (Sanità), Clara Ponsatí (Istruzione), Meritxell Serret (Agricoltura) e Lluís Puig (Cultura) e di Puigdemont, considerati responsabili della dichiarazione d’indipendenza catalana, giudicata illegale dalla Spagna, era stato chiesto domenica mattina dalla Procura nazionale belga, che fin dall’inizio aveva detto che avrebbe collaborato con le autorità spagnole.
Puigdemont e i suoi ex ministri si sono consegnati alla polizia federale belga, sono stati presi in custodia ma "il giudice si è rifiutato di eseguire il mandato di arresto europeo", ha fatto sapere Gilles Dejemepp, portavoce dalla Procura di Bruxelles. La palla era poi passata al giudice istruttore che, dopo averli interrogati, ha concesso la libertà condizionata.
I tempi della giustizia in Belgio per i leader della Catalogna: fino a 90 giorni
Il giudice belga incaricato di decidere sul mandato di arresto europeo per Puigdemont e i suoi quattro ex ministri ha 15 giorni di tempo per convocare i componenti del governo catalano deposto davanti a un tribunale di prima istanza a Bruxelles, tribunale che deciderà sul mandato emesso dalla giustizia spagnola. Lo ha confermato in un comunicato la Procura belga.
L'intero procedimento potrebbe durare fino a 90 giorni. Le decisioni dei tribunali possono essere sottoposto ad appello fino
all'ultimo grado previsto dalla giustizia del Belgio. In caso di ricorso degli interessati i tempi si prolungano di 60 giorni, fino a un massimo di 90 giorni per circostanze eccezionali. In questo caso, Puigdemont non sarebbe consegnato alla Spagna prima del 21 dicembre, quando sono state convocate le elezioni regionali in Catalogna. Domenica 5 novembre lo stesso Puigdemont si era proposto come candidato alla presidenza e aveva lanciato un appello per una lista unitaria di tutte le formazioni indipendentiste. Oggi il suo partito, il PDeCAT, lo ha proposto come leader della futura lista, nella quale figurerebbero "tutti i prigionieri politici".