martedì 20 ottobre 2020
Il candidato del Mas (Movimiento al Socialismo) ha vinto le elezioni con un vantaggio di 15 punti sul candidato centrista. La presidente ad interim ha già riconosciuto il risultato
Luis Arce (a sinistra) festeggia gli exit poll che lo danno nuovo presidente della Bolivia. Accanto a lui (a destra) il candidato vicepresidente David Choquehuanca

Luis Arce (a sinistra) festeggia gli exit poll che lo danno nuovo presidente della Bolivia. Accanto a lui (a destra) il candidato vicepresidente David Choquehuanca - Ansa

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Luis Arce, delfino dell'ex presidente Evo Morales e candidato del Mas (Movimiento al Socialismo) ha vinto le elezioni presidenziali in Bolivia: lo confermano i dati diffusi dal Tribunale supremo elettorale, riguardanti lo scrutinio di oltre il 50% dei voti espressi domenica, da cui emerge un vantaggio di 15 punti di Arce sull'ex presidente centrista Carlos Mesa (Comunidad Ciudadana).

In base allo spoglio dei voti di 18.903 seggi (sul totale di 35.600), Arce ha il 48,30% e Mesa lo segue con il 33,24%. L'affluenza alle urne dei 7.332.926 aventi diritto, è stata dell'87%. Nell'attesa che si completi lo spoglio, operazione che potrebbe richiedere ancora giorni, non è stata fissata una data precisa per la cerimonia di insediamento delle nuove autorità, ma che dovrebbe realizzarsi entro la prima metà di novembre.

La presidente ad interim Jeanine Añez, ha riconosciuto la vittoria di Arce fin dalla diffusione ieri dei primi exit poll, chiedendogli via Twitter di "governare pensando alla Bolivia e alla democrazia". "Ancora non disponiamo dello scrutinio ufficiale - ha indicato - però in base ai dati di cui disponiamo il signor Arce e il signor (David) Choquehuanca hanno vinto le elezioni".

Sempre via Twitter, Arce ha dichiarato che la Bolivia ha "recuperato la democrazia". "Sono molto grato per il sostegno e la fiducia del popolo boliviano", ha scritto. "Abbiamo recuperato la democrazia e riacquisteremo stabilità e pace sociale. Uniti, con dignità e sovranità".

Arce è stato ministro dell'Economia con il presidente Morales ed è considerato suo erede. Morales è rimasto al potere dal 2005 al 2019 ma da quasi un anno è in esilio in Argentina dopo essere stato costretto a lasciare la guida della Bolivia da un intervento dell'esercito, in seguito all'accusa di brogli elettorali. Da Buenos Aires ha scritto su Twitter che "si è imposta la volontà popolare" e che "il Mas avrà la maggioranza in entrambe le Camere del Parlamento". L'ex presidente ha aggiunto: "Restituiremo al popolo dignità e libertà".

L'organo elettorale, il governo ad interim della Bolivia e le missioni internazionali di osservatori hanno chiesto di attendere con calma il risultato ufficiale, che potrebbe arrivare tra diversi giorni.

A rallegrarsi per la vittoria di Luis Arce nelle elezioni presidenziali che si sono tenute in Bolivia, è stato l'ex presidente del Venezuela Nicolás Maduro del quale Luis Arce era un pupillo. Via Twitter Maduro ha parlato di "grande vittoria! Il popolo boliviano unito e cosciente ha sconfitto con i voti il colpo di Stato realizzato contro il nostro fratello Evo (Morales)".

"Felicitazioni - ha proseguito - al presidente eletto Luis Arce, al vicepresidente David Choquehuanca e al nostro 'Capò
indio del sud @evoespueblo. 'Jallallà (in lingua aymara Evvivà) Bolivia!". La soddisfazione del capo dello Stato venezuelano è legata al fatto che, con la cancellazione lo scorso anno della vittoria di Morales e la designazione della presidente ad interim di destra Jeanine Añez, la Bolivia aveva ritirato il suo sostegno al governo venezuelano riconoscendo il leader oppositore Juan Guaidó come presidente 'legittimò del Venezuela.

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