Ansa
I giovani americani muoiono a tassi mai visti da 15 anni, mentre le malattie mentali e il suicidio continuano ad aumentare e hanno raggiunto l’anno scorso un livello mai visto prima. Circa 49.500 persone si sono tolte la vita negli Stati Uniti nel 2022, il numero più alto mai registrato, secondo nuovi dati appena pubblicati dall’Amministrazione americana. L’agenzia Usa per la prevenzione delle malattie, i Centers for Disease Control and Prevention, non ha ancora calcolato il tasso di suicidi, ma è già in grado di affermare che le morti volontarie sono più comuni negli Stati Uniti che in qualsiasi momento dall'inizio della seconda guerra mondiale. Gli esperti puntano il dito a due cause chiare ed identificabili, che emergono con forza da ogni studio: la scarsità di accesso a psicologi e psichiatri e la facilità di procurarsi pistole e fucili, tanto che in centri come la American Foundation for Suicide Prevention le azioni di prevenzione sono legate a campagne contro le armi, perché le due cose sono «inestricabili».
I più colpiti sono bambini e adolescenti, il cui tasso di mortalità è cresciuto del 10,7%. In questo gruppo della popolazione anche gli stupefacenti, sempre più letali, hanno contribuito ad aggravare una crisi innescata dalla pandemia. Stando a uno studio del Center on Society and Health della Virginia Commonwealth University il tasso di morte è di 75 su 100mila giovani l’anno. I ricercatori sottolineano il fatto che il possesso di armi è aumentato durante la pandemia e che atti di violenza di alto profilo da parte della polizia hanno ridotto la fiducia nelle forze dell’ordine, spingendo molti giovani adulti ad armarsi per essere in grado di difendersi o di farsi giustizia. Fra queste, c’è un vero boom di armi fantasma, armi costruite con parti acquistate online o realizzate con stampanti 3-D. La situazione è grave e decine di gruppi di genitori e associazioni indipendenti da mesi spingono il Congresso e il governo a intervenire. Una proposta che sta prendendo peso è quella di sottoporre tutti gli americani di 18 anni e più a un test per la depressione e a uno per l'ansia, anche se non presentano apparenti condizioni di rischio.
Le raccomandazioni, frutto di una ricerca della US Preventive Services Task Force, sono state pubblicate sulla rivista ufficiale dell’associazione principale dei medici americani, la Ama, che le ha fatte proprie. « Nel 2019, circa il 7,8% degli adulti statunitensi ha sperimentato almeno un episodio depressivo maggiore e il 5,3% un episodio depressivo maggiore con grave compromissione nell’ultimo anno», scrive la task force, indicando anche le donne dopo il parto come categoria a rischio.