Bassissima l'affluenza alle urne in Iran - Ansa
Attesa in Iran per l'annuncio dei risultati finali delle elezioni di venerdì per il Parlamento e il Consiglio degli Esperti caratterizzate da un'affluenza negativa da record, la più bassa dal 1979, quando il Paese divenne una repubblica islamica sciita, ispirata dalla legge coranica. A recarsi alle urne sono stati il 40,6% dei cittadini ed è quasi scontata la vittoria dei conservatori. Le ore extra concesse agli elettori che, a Teheran come in altre città, hanno avuto due ore in più per votare, non sono servite a convincere gli iraniani a recarsi alle urne, segno della scarsa popolarità di cui gode il regime.
Il centro elettorale fa sapere che, dei 290 seggi parlamentari, finora almeno 213 sono già stati assegnati, mentre per almeno 60 seggi, in 15 province, deciderà il ballottaggio. Quanto alla provincia di Teheran, sono stati eletti 14 deputati su 30, mentre i rimanenti 16 saranno assegnati al secondo turno, per il quale sono in corsa 32 candidati. Fra i candidati eletti nella capitale ci sono lo speaker uscente del Parlamento, Mohammadbagher Qalibaf, un conservatore.
Annunciati anche i nomi dei nuovi membri del Consiglio degli Esperti, l'organo che ha il compito di nominare o eventualmente revocare il potere della Guida Suprema nella Repubblica islamica. Sono stati, infatti, finora assegnati 72 seggi su 80. Lo spoglio delle schede è continuato anche oggi, in attesa della proclamazione dei risultati definitivi da parte del ministero dell'Interno. Il doppio scrutinio ha mobilitato circa 25 milioni dei 61 milioni di elettori, in un Paese di 85 milioni di abitanti.
"L'elezione degli 88 membri dell'assemblea è stata completata in tutte le 31 circoscrizioni", ha dichiarato il portavoce del comitato elettorale, Mohsen Eslami, citato dall'agenzia Irna, facendo sapere che i membri più votati sono stati Alireza Araafi, già membro del Consiglio dei Guardiani, un organismo costituzionale della Repubblica islamica, Mohsen Qomi, già vice consigliere della Guida suprema, Ali Khamenei, per le comunicazioni internazionali, e Hosseinali Saadi.
L'Assemblea degli Esperti ha il compito di decidere chi sarà il nuovo leader dopo Ali Khamenei, mentre le discussioni sui social media vedono l'attuale presidente Ebrahim Raisi e Mojtaba, il figlio di Khamenei, come i nomi più quotati per diventare la prossima Guida Suprema.
Non è servito a molto, quindi, l'appello dell'ayatollah Ali Khamenei che, alla viglia delle consultazioni, aveva invitato i cittadini a votare.
Le elezioni sono le prime dalla morte in prigione, nel settembre 2022, di Mahsa Amini, una cittadina curda di 22 anni, che aveva indossato in modo scorretto il velo, innescando, così, una serie di proteste che sono state la sfida più grave al regime degli ayatollah. La ragazza morì dopo una serie di colpi alla testa anche se le autorità iraniane negarono di essere responsabili della morte e dissero che Mahsa Amini era morta di un attacco di cuore. La sua famiglia e centinaia di iraniani accusarono il governo di mentire e protestarono per giorni contro la sua scomparsa.