mercoledì 17 luglio 2024
Relazioni, scoperta di sé, responsabilità: quanti problemi eviteremmo se partissimo da qui. L'oratorio indica una strada, come spiega il responsabile Area adolescenti della Fondazione oratori milanesi
undefined

undefined - undefined

COMMENTA E CONDIVIDI

«I servizi educativi sono fondamentali e sono la vera risposta a ogni problema, tranne a quelli che si sono creati». Ho avuto la fortuna assistere ad un intervento del sociologo Luca Diotallevi, dell’Università di Roma Tre, che ci ha regalato questa perla che custodisco nella mia azione e riflessione educativa. Nell’ambito in cui opero si potrebbe sintetizzare l’espressione “servizi educativi” con il termine “oratorio” per avere un punto di vista molto interessante sulla missione a cui sono chiamato. Soprattutto in questo tempo estivo le esperienze proposte dall’oratorio sono molteplici: l’oratorio estivo, le gite, il campeggio e le vacanze comunitarie, esperienze di riflessione e di carità, unite alle sempre maggiori esperienze di oratorio estivo per adolescenti, spazi e tempi dedicati totalmente a loro. Ma cosa ci dice l’espressione di Diotallevi? Che il rischio è quello di vedere l’oratorio in un’ottica protettiva (così un adolescente non sta in giro per strada e incontra brutte compagnie), o alternativa (così un adolescente non sta davanti allo schermo tutto il giorno). Don Bosco, santo inventore degli oratori, ci regala un’altra ottica: quella preventiva.

Essa parte da molto lontano, non si focalizza sui problemi emersi, ma sul preparare un terreno fertile e fecondo su cui far crescere i semi dell’adolescenza da far fiorire. Ma quali “problemi che non si sono ancora creati” possono risolvere le esperienze in oratorio? Ne elenco tre, senza la pretesa di essere esaustivo. Il primo sono sicuramente le relazioni tra pari, con gli adulti e con i più piccoli. Relazioni che si sviluppano senza un fine ultimo (ad esempio, gli allenatori per vincere il campionato) ma solo per il gusto di stare insieme. Il secondo è la scoperta di sé stessi, mettendosi alla prova in situazioni sfidanti: la fatica dello stare con i più piccoli o di compiere una camminata, le situazioni in cui possono emergere domande di senso fondamentali per la loro vita, scoprire i propri limiti e talenti. Il terzo è la responsabilità. In poche altre esperienze un adolescente può avere l’occasione di prendersi delle responsabilità (ad esempio, sull’organizzazione dell’oratorio estivo) verso gli altri (nella condivisione di tempi e spazi in vacanze comunitarie) e verso sé stessi (avendo occasione di fermarsi e riflettere su di sé).

Relazioni, scoperta di sé, responsabilità: quanti problemi non ci sarebbero se partissimo da qui!

Responsabile Area Adolescenti Fondazione Oratori Milanesi (Fom)




© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: