venerdì 22 settembre 2023
Il racconto di Paolo Santi, seminarista della diocesi di San Marino-Montefeltro. «In Portogallo abbiamo scoperto che sotto le ceneri ci attende l’alba di un nuovo inizio»
Il gruppo di San Marino-Montefeltro alla Gmg di Lisbona

Il gruppo di San Marino-Montefeltro alla Gmg di Lisbona - -

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Aveva ragione papa Francesco: «La realtà è superiore all’idea. La realtà semplicemente è, l’idea si elabora». Sono parole della Evangelii gaudium, al numero 231. Sono le nostre parole, al termine della Gmg di Lisbona. Sì, la realtà è molto di più di quello che il mondo ci racconta e ci propone. Sentiamo parlare di giovani assenti dalla società: noi a Lisbona li abbiamo visti presenti e pieni di entusiasmo. Abbiamo la percezione che il mondo sia senza speranza salvo poi aver constatato che i giovani sono un futuro (e un presente) promettente. Ci hanno detto che «non è più il mondo di una volta»: tutto sembra finito. Abbiamo scoperto invece che sotto le ceneri ci attende l’alba di un nuovo inizio. Riflessioni sparse, poco ordinate e senza pretese. Del resto, ciò che conta non è ciò che è stato o verrà narrato, ma ciò che si è vissuto. Insieme.

Gioia. Sì, è ancora possibile. Non ci crediamo più neppure noi, preti, catechisti, adulti, ragazzi... Eppure le strade di Lisbona hanno testimoniato che a salvare il mondo sarà l’entusiasmo di chi grida e corre in fretta. Quanto siamo belli quando siamo insieme! Motivazione. C’è un senso anche se non lo hai trovato. E la vita non è da buttare se ancora sei incompleto o incerto. Ho letto questa frase nel volto di tanti ragazzi e a confermarla ci ha pensato il Santo Padre nel discorso ai giovani universitari (3 agosto) citando Pessoa: «Essere insoddisfatti è essere uomini».

Amore. I nostri giovani sanno amare più di quanto pensiamo. Hanno un’energia di vita che sposta gli equilibri e che ci interroga sulle nostre mancanze d’amore. Sì, amare cambia la storia: basta vedere la vita di Gesù. Quanti giovani si sono confessati, raccontati e amati! Quanti di essi hanno confidato le loro debolezze: che coraggio! Siamo partiti calcolando al “centimetro” se lo spazio dentro lo zaino fosse sufficiente e lo abbiamo fatto forse con la tipica angoscia di chi parte per un viaggio senza certezze. Siamo tornati consapevoli che “calcolare” l’amore, la consolazione e i doni ricevuti non è possibile. E lo abbiamo sperimentato con la “mai tipica” emozione di chi torna da un cammino senza più certezze perché tutto è cambiato. Frasi strappalacrime poi, quelle dei due “condottieri” del nostro pullman: «Siamo partiti autisti, siamo tornati amici».

Lo senti? Ancora il rumore di Lisbona ti assorda. Porgi l’orecchio: non è finita qua.

Chi ci ruberà la gioia? Non saranno i ladri che al rientro dalla Gmg hanno fatto irruzione sul nostro pullman. Non sarà neppure chi ci dirà che quello che abbiamo vissuto passerà. Niente e nessuno può rubare l’amore incontrato e donato tra gli oltre 50 pellegrini, accompagnati dalla preziosa presenza del vescovo Andrea Turazzi e del vicario generale don Mirco Cesarini. Un grazie alla Pastorale giovanile.

Voglia il cielo che la Gmg possa continuare in noi: forse quel grido e quell’amicizia chiedono di diventare parte di noi. Guai dire: «Un nuovo mondo è possibile». Il mondo nuovo è già iniziato ed è qua: a Roma, a Lisbona, a San Marino. Il Regno di Dio è più vicino che mai. Primo appuntamento diocesano dopo la Gmg è stato il 2 settembre, alla vigilia della festa del santo patrono Marino con l’incontro per i giovani e la Messa in Basilica del Santo con il vescovo Turazzi. Emozionanti le testimonianze di alcuni ragazzi e ragazze di ritorno dal Portogallo e dal Jamboree in Corea del Sud. Perché, ragazzi, ora non ci si può fermare!

* seminarista

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