giovedì 3 agosto 2023
Al mattino la visita all'Università Cattolica e alle Scholas Occurrentes. Prima aveva incontrato dei giovani ucraini. E al ritorno in nunziatura un gruppo di ragazzi turchi della zona terremotata
Il Papa alle Scholas Occurrentes di Cascais, dietro di lui il grande murale

Il Papa alle Scholas Occurrentes di Cascais, dietro di lui il grande murale - ANSA

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"Cercate e rischiate". Pellegrini nella vita e anche nello studio, nella professione, nel lavoro. È questa la grande consegna del Papa ai giovani universitari portoghesi, incontrati questa mattina nella sede dell'Università Cattolica di Lisbona, fondata dai Gesuiti e giunta al suo 56mo anno di attività. Un incoraggiamento quello di Francesco che si incastona nello scenario delle grandi sfide mondiali: prendersi cura della casa comune, ridurre le disuguaglianze tra ricchi e poveri, lottare per la pace e la giustizia. E diffidare delle soluzioni facili, sottolinea. "In questo frangente storico - nota tuttavia il Pontefice con uno sguardo pieno di speranza - anche se le sfide sono enormi e i gemiti dolorosi, abbracciamo il rischio di pensare che non siamo in un’agonia, bensì in un parto; non alla fine, ma all’inizio di un grande spettacolo". Di qui la sua raccomandazione agli studenti: "Siate dunque protagonisti di una 'nuova coreografia' che metta al centro la persona umana, siate coreografi della danza della vita". In altri termini bisogna coltivare sempre una sana inquietudine. Perché come diceva il poeta Pessoa, "essere insoddisfatti è essere uomini". E allora, sottolinea il Vescovo di Roma "non dobbiamo aver paura di sentirci inquieti, di pensare che quanto facciamo non basti. Essere insoddisfatti, in questo senso e nella giusta misura, è un buon antidoto contro la presunzione di autosufficienza e il narcisismo".

papa Francesco all'Università Cattolica del Portogallo

papa Francesco all'Università Cattolica del Portogallo - Ansa

Francesco giunge intorno alle 9 accolto subito dal calore di 6.500 giovani, molti dei quali recano anche le insegne (magliette, bandiere, striscioni) della Gmg (nel pomeriggio di oggi è in programma al Parco Edoardo VII la cerimonia di accoglienza). Il coro intona Jesu Christ, you are my life, che rimanda Roma 2000 e poi c'è il saluto di benvenuto della rettora Isabel Capeloa, swguito da due testimonianze, una ispirata alla Laudato si’ e un’altra al Patto Educativo Globale. Quindi una terza testimonianza sull’Economy of Francesco e una di una giovane aiutata dal Fondo Papa Francesco per una cultura dell’incontro.

Il Papa ascolta con interesse e quando prende la parola risponde a ognuno. "Abbiate perciò il coraggio di sostituire le paure coi sogni -: non amministratori di paure, ma imprenditori di sogni! Sarebbe uno spreco pensare a un’università impegnata a formare le nuove generazioni solo per perpetuare l’attuale sistema elitario e diseguale del mondo, in cui l’istruzione superiore resta un privilegio per pochi". Occorre promuovere il cambiamento. "Ascoltandovi - prosegue Francesco - ho pensato a una frase che forse vi è familiare, dello scrittore José de Almada Negreiros: «Ho sognato un Paese in cui tutti arrivavano a essere maestri» (A Invenção do Dia Claro). Anche questo anziano che vi parla sogna che la vostra generazione divenga una generazione di maestri. Maestri di umanità. Maestri di compassione. Maestri di nuove opportunità per il pianeta e i suoi abitanti. Maestri di speranza".

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Il Papa raccomanda soprattutto "l’urgenza drammatica di prenderci cura della casa comune. Tuttavia, ciò non può essere fatto senza una conversione del cuore e un cambiamento della visione antropologica alla base dell’economia e della politica - sottolinea -. Non ci si può accontentare di semplici misure palliative o di timidi e ambigui compromessi. In questo caso «le vie di mezzo sono solo un piccolo ritardo nel disastro. Si tratta invece di farsi carico di quello che purtroppo continua a venir rinviato: la necessità di ridefinire ciò che chiamiamo progresso ed evoluzione. Perché, in nome del progresso, si è fatto strada troppo regresso. Voi siete la generazione che può vincere questa sfida: avete gli strumenti scientifici e tecnologici più avanzati ma, per favore, non cadete nella trappola di visioni parziali. Non dimenticate che abbiamo bisogno di un’ecologia integrale, di ascoltare la sofferenza del pianeta insieme a quella dei poveri; di mettere il dramma della desertificazione in parallelo con quello dei rifugiati; il tema delle migrazioni insieme a quello della denatalità; di occuparci della dimensione materiale della vita all’interno di una dimensione spirituale. Non polarizzazioni, ma visioni d’insieme".

E tuttavia insiste Francesco riprendendo le parole di uno dei ragazzi, "non è possibile un’autentica ecologia integrale senza Dio e non può esserci futuro in un mondo senza Dio. Vorrei dirvi: rendete la fede credibile attraverso le scelte. Perché se la fede non genera stili di vita convincenti, non fa lievitare la pasta del mondo. Non basta che un cristiano sia convinto, deve essere convincente".

In conclusione del suo discorso, il Pontefice parla della nuova Cattedra dell'economia di Francesco, con uno studio particolare dedicato a Santa Chiara e loda la volontà di inclusione e valorizzazione della donna. "Il contributo femminile è indispensabile". Così come il Patto Educativo Globale, cui questa università aderisce, e che ha tra i suoi principi la solidarietà. "Non possiamo fingere di non aver sentito leparole di Gesù nel capitolo 25 di Matteo: «ero straniero e mi avete accolto» (v. 35)". Quindi, dice Francesco congelandosi, "essere un’università cattolica vuol dire anzitutto questo: che ogni elemento è in relazione al tutto e che il tutto si ritrova nelle parti. Così, mentre si acquisiscono competenze scientifiche, si matura come persone, nella conoscenza di sé e nel discernimento della propria strada. Allora, avanti!". E i giovani applaudono convinti.

L'incontro con i giovani ucraini

Papa Francesco bacia la bandiera ucraina incontrando un gruppo di giovani dal Paese in guerra

Papa Francesco bacia la bandiera ucraina incontrando un gruppo di giovani dal Paese in guerra - Reuters

Sempre questa mattina, prima di lasciare la Nunziatura per andare all'Università, il Papa ha incontrato un gruppo di 15 giovani pellegrini dall’Ucraina accompagnati da Denys Kolada, consulente per il Dialogo con le organizzazioni religiose presso il Governo ucraino. Altri 300 ucraini sono presenti alla Gmg, ma provengono da altri Paesi europei dove risiedevano prima dela guerra o hanno trovato rifugio per le ostilità. Dopo aver ascoltato le loro toccanti storie, il Papa ha rivolto ai ragazzi alcune parole, manifestando la sua vicinanza, “dolorosa e di preghiera”. Nel concludere l’incontro, durato circa 30 minuti, il Papa e i ragazzi hanno recitato insieme il Padre Nostro, con il pensiero rivolto alla martoriata Ucraina.

Inoltre, alla Messa celebra questa mattina in Nunziatura erano presenti 4 familiari della donna francese, animatrice di catechesi di 62 anni, venuta a Lisbona per la GMG e deceduta nei giorni scorsi a causa di un incidente nella casa in cui era ospitata.

​L'incontro con i giovani turchi

​Al suo rientro in Nunziatura questa mattina, dopo la tappa a Cascais, Papa Francesco ha incontrato un gruppo di circa quaranta giovani di varie confessioni cristiane e diversa origine, pellegrini alla Gmg di Lisbona dalla Turchia, colpita dal terremoto a inizio febbraio di quest'anno, accompagnati dal vicario generale del Vicariato apostolico dell'Anatolia. I giovani hanno ringraziato il Papa per l'aiuto ricevuto dopo il terremoto. Papa Francesco ha espresso la sua vicinanza per la sofferenza vissuta da quanti hanno subito la devastazione provocata dal sisma, riconoscendo il loro coraggio e la sfida di "ricostruire, anche nella vita". Durante l'incontro, durato circa mezz'ora e concluso con la preghiera del Padre Nostro, si è festeggiato anche il compleanno di una ragazza turca, che compie 23 anni oggi.

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