Alcuni ragazzi della delegazione della diocesi di Savona - F.Z.
Luca, della diocesi di Milano, parrocchia san Giovanni evangelista-pavoniani,16 anni. «Sono più felice che stanco. Mi hanno colpito in maniera particolare gli incontri con ragazzi da altre nazioni» - F.Z.
Il gruppo dei pavoniani, Milano - F.Z.
Due ragazze dalla diocesi di Padova: a destra Irene Buniato, 18 anni. alla sua prima Gmg. «Un’esperienza formativa sotto ogni aspetto, in particolare per l’adattamento e la condivisione». A sinistra Noemi Babetto, 18 anni. «Ho apprezzato i temi trattati durante la Via Crucis, specie quello della salute mentale, molto importante per noi giovani dopo la pandemia». - F.Z.
Luigi, CL universitari della Statale di Milano, 24 anni. «Da tutto il mondo convocati qui da uno, il Papa, che ci indica un altro, Gesù Cristo. Una varietà di mondi che procede in un’unica direzione». - F.Z.
Carmela Picardi, diocesi di Tricarico, provincia di Matera. «Cosa mi ha colpito? Il silenzio della veglia è stato assordante e stupefacente. Un silenzio che stravolge e dà una grande pace nel cuore. Carmela ha 35 anni ed è alla sua terza Gmg: Colonia, Madrid e ora Lisbona, come équipe diocesana. Il ragazzo è Nicola Berardi, 23 anni. A settembre farà il suo ingresso in seminario. «La Gmg rappresenta un passo del mio percorso vocazionale». È della diocesi Tursi-Lagonegro - F.Z.
Un gruppo di giovani coreani - F.Z.
Antonio Cerone, 28 anni, dalla diocesi di Melfi, fiosioterapista, alla sua prima Gmg come volontario. «Mi è piaciuto il messaggio dell’omelia di oggi. Il Papa ci ha detto di non avere paura e alcun timore per il cammino della vita che aspetta noi giovani». - F.Z.
Un trio di scout della Fse, la Federazione Scout Europa, dalla diocesi di Patti, provincia di Messina. Primo a sinistra, Emanuele Modica, 22 anni, studente di ingegneria informatica. «Mi porto a casa l’unione di tutti questi giovani riuniti attorno al Papa e convocati dalla Chiesa con un unico scopo: pregare il Signore». - F.Z.
Voi siete la speranza di un mondo diverso, un mondo di pace. Con queste parole il Papa ha salutato il milione e mezzo di giovani radunati domenica mattina per la Messa sotto l’immenso ponte Vasco de Gama, a Lisbona, per la Gmg 2023. Sono stanchissimi i ragazzi che hanno dato vita a questa Giornata mondiale che viene già dai più definita come Giornata della gioia per l’entusiasmo che ha portato nella capitale portoghese. Una testimonianza che ha colto di sorpresa i più scettici che si sono dovuti ricredere ma che si coglie benissimo nei volti e nei sorrisi anche dei nostri connazionali che abbiamo incontrato. I loro commenti e le loro fatiche di questi giorni sono il segno di una Chiesa aperta e accogliente che guarda il futuro con rinnovata speranza.