Sofia vive in una casa essenziale, nella periferia di Palermo, con i genitori, i due fratellini e la nonna paterna, che ha bisogno di cure. Il papà ha un’occupazione precaria e la mamma fa lavoretti occasionali, quindi riescono faticosamente ad acquistare il necessario per l’anno scolastico. «L’anno scorso siamo riusciti ad aiutare questa famiglia: abbiamo donato a Sofia e ai suoi fratellini zaini, quaderni, matite e quasi tutti i libri di testo. La madre di Sofia ci ha raccontato quanto fosse sollevata e grata per questo aiuto. Sembrano piccoli gesti, ma l’impatto che hanno su famiglie come quella di Sofia è enorme», dice Salvatore Angelico, presidente della Fondazione l’Albero della Vita, che nel cuore dell’estate raccoglie materiale scolastico per le famiglie più povere, «consapevoli degli elevati costi di libri, colori e quaderni. Ogni anno i prezzi aumentano, rendendo difficile per molte famiglie affrontare tutte le spese necessarie». Per offrire ai più piccoli «di vivere un’infanzia serena e con pari opportunità rispetto agli altri bambini», a fine agosto la Fondazione distribuirà «kit scolastici contenenti penne, quaderni, colori e libri di testo, grazie alla generosità dei donatori. In Italia, una famiglia spende in media circa 1.200 euro all’anno per ogni bambino, tra libri e corredo scolastico».
Emma, 5 anni, «ama la scuola. La sua famiglia, però, non riesce a permettersi l’essenziale per farla disegnare serenamente. Senza quaderni, penne o libri, è costretta a chiedere in prestito il materiale ai suoi compagni. Si sente spesso diversa e isolata. L’istruzione è la chiave per offrire a bambini come Emma la possibilità di uscire dalla povertà e dall’emarginazione», sottolinea Salvatore Angelico. Claudio, 6 anni, «attende con ansia il primo giorno di scuola. La sua famiglia ha però difficoltà economiche. Non ci sono i soldi per comprare uno zaino. Senza il materiale scolastico necessario, Claudio rischia di essere emarginato e meno sicuro di sé». Kevin, 8 anni, «ha bisogno di libri di testo per la scuola ma la sua famiglia non può permetterseli. Senza i libri, Kevin rischia di rimanere indietro rispetto ai suoi compagni».
Luca ha raccontato che «durante la ricreazione tutti i suoi compagni giocavano con delle gomme colorate che andavano molto di moda qualche anno fa. Per il bambino era evidente che non possederle significava essere escluso. Ogni giorno, mentre gli altri giocavano, lui rimaneva in disparte, sentendosi diverso e isolato. Per aiutarlo, abbiamo deciso di includere queste gomme nel suo kit scuola. Quando ha aperto il kit e ha visto le gomme, il suo volto si è illuminato di felicità. Finalmente, poteva partecipare ai giochi con i suoi amici, sentendosi incluso e accettato. La semplice aggiunta di quelle gomme ha trasformato i suoi momenti di ricreazione, donandogli gioia e sicurezza», ricordano i volontari della Fondazione.
La Fondazione ha formulato anche alcuni consigli «per far vivere ai piccoli studenti un positivo rientro a scuola». Qualche esempio? «Adottare un atteggiamento che infonda entusiasmo ai bambini sottolineando la gioia nel ritrovare i compagni, nel riprendere le attività ludiche e sportive. Se possibile, stimolare l’aspetto di socializzazione organizzando degli incontri con i compagni». Ancora, «prepariamo insieme al bambino una bella lista di buone intenzioni per i mesi che verranno, non necessariamente legati all’andamento scolastico! Ad esempio andare a vedere più mostre, visitare le città d’Italia, iscriversi a un corso di teatro, guardare film in madre lingua, leggere un libro al mese».
Inoltre è importante «ripristinare un corretto ciclo di sonno-veglia. Ricominciare la scuola vuol dire anche ricominciare a svegliarsi presto e andare a dormire prima. Per arrivare, nella maniera più dolce e meno traumatica, riabituiamo i bambini per gradi, puntando la sveglia ogni giorno 15 minuti prima e anticipando l’orario del sonno serale».