lunedì 12 agosto 2024
Quasi mille i medici dei bambini che mancano all'appello. Il 62% delle carenze si concentra in Lombardia, Piemonte e Veneto. La proposta delle aziende: consulto personalizzato e illimitato sul web
"Aiuto non c'è il pediatra. E noi facciamo tutto on line"

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In Italia mancano i pediatri. Una carenza nel sistema sanitario che mette in ansia per la salute dei più piccoli e vulnerabili.

A lanciare l’allarme sono gli stessi genitori che, da Nord a Sud, segnalano problemi burocratici, mancanza di risposte da parte delle Asl, impossibilità di iscrivere i figli ai pediatri di famiglia che sono già oberati da un numero eccessivo di assistiti. A ogni bambino deve essere assegnato, fin dalla nascita, un pediatra di libera scelta o di famiglia per poter accedere ai servizi e alle prestazioni incluse nei livelli essenziali di assistenza. Si legge chiaramente nel sito del Ministero della Salute, che ribadisce il ruolo prezioso di questo medico preposto alla tutela della salute di bambini e ragazzi di età compresa tra gli 0 e i 14 anni.

Ed è sempre il Ministero della Salute a dare le cifre di questa crisi. I pediatri in attività in Italia nel 2022 erano 6.962, 446 in meno rispetto al 2019. Un altro indicatore eloquente è quello relativo all’anzianità di servizio: gli specialisti con oltre 23 anni di specializzazione sono passati dal 39% del 2009 al 79% del 2022. “Un dato - commenta Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe - che se da un lato documenta una crescente anzianità dei pediatri in attività, dall'altro richiederebbe stime molto precise su quanti ne potrà contare il Servizio sanitario nazionale nei prossimi anni per garantire il ricambio generazionale ed evitare di creare un baratro nell'assistenza pediatrica territoriale”.

La Fondazione stima attualmente una mancanza di 827 unità, con notevoli differenze regionali. Il 62% delle carenze si concentra in sole 3 regioni del Nord: Lombardia (244), Piemonte (136), Veneto (134). In 4 regioni del Centro Sud invece, Lazio, Molise, Puglia e Umbria non si rileva insufficienza dato che la media degli assistiti da un pediatra è inferiore a 800, rapporto ritenuto accettabile.

Per rispondere all’esigenza di poter contare su un numero sempre maggiore di pediatri e sull’accessibilità costante del loro intervento si stanno muovendo anche le aziende. Un’iniziativa interessante è quella che nasce dalla collaborazione di Prénatal, leader in Italia nei prodotti per l’infanzia, e Elty di Davinci Salute, impresa specializzata nella tecnologia a servizio della salute. Per sostenere i genitori le due aziende offriranno un servizio di Pediatria Online, che garantisce alle famiglie un accesso illimitato alle cure. Lo presenta in dettaglio Alessia Morichi, Corporate Marketing Manager di Elty di Davinci Salute.

“Il servizio di Pediatria Online di Elty è stato progettato per fornire un supporto medico costante e immediato alle famiglie con bambini piccoli. Disponibile attraverso un abbonamento mensile, il servizio consente ai genitori di avere accesso a consulenze illimitate tramite chat e videochiamate con pediatri altamente qualificati, tutti i giorni, dalle 8 alle 22, compresi i fine settimana. Un riferimento che garantisce assistenza medica quando è più necessaria, eliminando le restrizioni di tempo e luogo. Il nostro servizio permette infatti di superare le tradizionali barriere geografiche e temporali, offrendo ai genitori la possibilità di ricevere risposte professionali in tempo reale. Una risorsa particolarmente utile – prosegue la manager - in situazioni che non sono di emergenza, ma richiedono comunque una rassicurazione immediata, senza dover affrontare lunghe attese telefoniche, spostamenti verso studi pediatrici o affollamenti in pronto soccorso, riservando questi spazi per i casi più gravi e urgenti. In questo modo, il pediatra online non solo migliora il benessere delle famiglie, ma supporta anche l'efficienza complessiva del sistema sanitario. È fondamentale sottolineare – chiarisce ancora la responsabile - che l’offerta di Elty non intende sostituire le visite mediche tradizionali, ma piuttosto integrarle. Offriamo un primo livello di consulenza per situazioni meno complesse e, se necessario, indirizziamo i pazienti verso le strutture sanitarie adeguate. Questo approccio riduce inoltre i rischi legati alle autodiagnosi e contribuisce anche a migliorare l'efficienza del sistema sanitario, alleggerendo il carico sui pronto soccorso e sugli ambulatori pediatrici”.

“L'idea di questo progetto è nata all'inizio del 2024, quando abbiamo deciso di arricchire la nostra carta dei servizi”, informa Marcello Brivio, Digital & Customer Experience Manager di Prénatal. “Il nostro obiettivo era quello di sviluppare un programma di partnership con aziende e marchi che condividessero la nostra missione, in modo da offrire un autentico valore aggiunto. Abbiamo trovato nella proposta di Elty una comunione di intenti. La telemedicina è un settore innovativo e in crescita, che ci permette di rispondere a un bisogno reale delle famiglie e, in particolare, dei genitori. In un contesto in cui la sanità di base è spesso in difficoltà, la possibilità di accedere facilmente e rapidamente a un consulto medico professionale è estremamente utile, specialmente per l'età pediatrica”.

Un intento ribadito dal partner dell’iniziativa. “In Elty, parte del gruppo Unipol, ci mettiamo attivamente in ascolto delle esigenze reali delle famiglie, incluse le richieste dei nostri pazienti con figli piccoli, dei dipendenti delle aziende a cui forniamo servizi di welfare, e di tante persone che affrontano la genitorialità con le relative preoccupazioni per la salute dei loro bambini. Questa attenzione ci ha permesso di cogliere un'esigenza sempre più pressante di cure mediche tempestive per i più piccoli, accentuata dalla carenza di pediatri sul territorio, scenario che ci ha spinti a colmare il divario con una soluzione digitale”.

Anche il manager di Prénatal sottolinea quanto questo progetto rientri in un’importante missione di supporto verso le mamme e i papà dell’azienda. “L’ascolto è per noi un punto fondamentale, vogliamo assicurarlo a tutti i genitori che da oltre 60 anni entrano nei nostri negozi. Un impegno che abbiamo voluto formalizzare anche nei confronti dei nostri dipendenti, sottoscrivendo come PRG Retail Group, di cui Prenatal fa parte, il Codice di Autodisciplina di Imprese Responsabili in favore della maternità, promosso dal Ministero per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità”.

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