mercoledì 13 dicembre 2023
L’associazione premiata con il Csr Award 2023 ha contribuito a riqualificare il rione Sanità e ridare speranze ai ragazzi. Ora prova a replicare il modello a Forcella anche attraverso la musica
Quei percorsi di rinascita nell'altra Napoli
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Tutto è iniziato da una tragedia che ha investito la vita del manager Ernesto Albanese: era il 2005 quando suo padre fu ammazzato nel corso di una rapina avvenuta nel centro di Napoli. A quel punto, suo figlio e altri che, come lui, hanno fatto carriera lontano dalla loro città, decidono che è il momento di fare qualcosa per provare a invertire la rotta rispetto a una realtà che doveva e deve ancora fare i conti con morti di innocenti avvenute per mano di giovani entrati nel giro del crimine. E decidono di farlo proprio parlando ai giovani che vivono nei quartieri popolari: i più esposti al rischio di finire in brutti giri. Chiamano la propria associazione “L’altra Napoli”: come a dire che un’altra Napoli è possibile. «Una Napoli alternativa», la chiama Manuela Marani, segretaria generale de “L’altra Napoli”.

In quasi vent’anni di vita, la onlus creata nel 2005 da Albanese, oggi ente filantropico, ha raccolto e investito 10 milioni di euro a favore di 27 progetti che hanno coinvolto migliaia di ragazzi e ne hanno avviati al lavoro 200. “L’altra Napoli” è tra le realtà che hanno contribuito a creare quello che viene chiamato il “modello Sanità”. È dal rione Sanità, infatti, popoloso quartiere del centro storico di Napoli afflitto da disoccupazione, alti tassi di abbandono scolastico e criminalità, che Albanese e i suoi compagni di avventura iniziano a porre le basi della “Napoli alternativa” che hanno in mente. Contribuiscono, insieme a Fondazione Con il Sud e all’arcidiocesi di Napoli, a recuperare le catacombe presenti nel quartiere, gestite dalla cooperativa “La Paranza”, contribuendo in tal modo a creare lavoro per decine di giovani del posto e a portare i turisti in un angolo della città fino ad allora sconosciuto a chi visitava Napoli. « Noi non gestiamo nulla – spiega la segretaria generale de “L’altra Napoli” – . Il nostro compito consiste nel riqualificare, raccogliere fondi, avviare un percorso, lasciando poi alle realtà del territorio la gestione».

È quanto fatto nella Sanità con le catacombe di Napoli. Ma l’opera de “L’altra Napoli” nel quartiere non si è fermata lì. Nel 2008 è stata creata un’orchestra, la “Sanitansamble”, punto di arrivo di un progetto più ambizioso che ha coinvolto centinaia di bambini. Lo spirito è quello de “El Sistema”, il modello didattico gratuito promosso in Venezuela da Josè Antonio Abreu, ma anche quello dei quattro antichi conservatori napoletani che accoglievano i trovatelli e i bambini più poveri, offrendo loro una formazione musicale di alto livello per poi favorirne l’entrata nel mondo della musica e del teatro.

Oggi gran parte degli sforzi de “L’altra Napoli” è concentrata a Forcella, altro quartiere del centro storico con caratteristiche e problematiche molto simili a quelle del rione Sanità. Albanese e il suo gruppo sono impegnati in qualche modo a replicare a Forcella quanto già fatto altrove. Anche lì i ragazzi potranno dedicarsi gratuitamente alla musica nella “Casa della musica”, nata dalla riqualificazione del Complesso della Disciplina della Santa Croce. Lì studiano i “Piccoli cantori di Forcella” e i musicisti della “Piccola orchestra di Forcella”. Per il suo impegno nei quartieri disagiati di Napoli, “L’altra Napoli” è tra le realtà premiate dalla Fondazione Entain ai Csr Award 2023. L’anno scorso è toccato a un’altra realtà napoletana, il Club schermistico partenopeo, che da diversi anni offre ai disabili la possibilità di fare scherma. Lì è cresciuta Rossana Pasquino, che ha partecipato alle Paralimpiadi di Tokyo e si è già qualificata a quelle di Parigi. Nella sua stessa palestra si allenano sei atleti in carrozzina, cinque non vedenti e presto potranno farlo anche alcuni ragazzi autistici. Proprio in questi giorni, grazie al sostegno economico della Fondazione Entain, il Club schermistico partenopeo inaugura nella propria sede alcuni nuovi locali per i propri atleti disabili.

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