mercoledì 31 gennaio 2024
Fitness sui Sibillini: Panatta rafforza il modello Apiro
COMMENTA E CONDIVIDI

Alle porte dei Sibillini, in provincia di Macerata nelle Marche, il Comune di Apiro e l’azienda di fitness Panatta vivono una simbiosi proficua nella quale più si riceve e più ci si sente il bisogno di contraccambiare. Rudy e sua moglie Angela hanno intrapreso questo viaggio imprenditoriale con l’obiettivo di mantenere in vita la terra in cui sono venuti a vivere. In questo Comune di appena 2.200 persone situato su una rocca medievale hanno costruito uno dei leader mondiali del settore delle macchine per il fitness, con export in Europa, negli Stati Uniti e nel mondo arabo, con oltre 40 milioni di euro di fatturato e soprattutto un’attenzione genuina al welfare e alla qualità dei prodotti, oltre che della vita aziendale. L’azienda è in espansione, economica e anche fisica: l’area in cui la Panatta è distribuita attualmente è di 20.000 metri quadrati, tanto quasi da confermare il vaticinio di un paesano agli albori dell’avventura economica: «Rudy, di questo passo presto o tardi arriverai a comprarti tutta Apiro».

Se l’artefice del piccolo impero economico non ha acquisito direttamente i terreni, certamente continuerà con le opere ad agevolarne la valorizzazione mettendo a frutto ogni angolo del piccolo Comune. Confessa la moglie Angela di aver ricevuto una moltitudine di inviti per trasferirsi da altre parti: «Ma abbiamo sempre rifiutato, perché è troppo grande l’amore per Apiro». Ed è da questa storia di passione e di affetti che si spiegano le decisioni intese a migliorare la bellezza dei prodotti e dei rapporti interpersonali. Centottanta presenze di oltre undici nazionalità, alloggi gratuiti per chi viene da fuori regione e paese, un asilo nido pagato per i lavoratori che hanno bambini fino a tre anni di età, prestiti al personale fino a tremila euro con 20 rate senza interessi, una palestra all’interno dell’impresa a disposizione di chi vuole usufruirne. Rodolfo e la moglie Angela stanno investendo con forza per spingere il turismo nel paese. Un tempo Apiro era famosissimo a livello internazionale per la Coppa Mille Dollari di motocross.

A questa manifestazione partecipava finanziariamente anche Panatta che, vista l’enorme fatica degli organizzatori e lo scarso ritorno economico, trasformò tutta l’area in un enorme parco acquatico con piste di risalita del genere da sci di montagna. Si tratta di uno dei parchi con scivoli più grandi d’Europa: occupa tre ettari di terra e l’estate scorsa ha registrato 50mila presenze. Panatta punta anche al restauro del Palazzo Morelli del 1.400 per farne un resort ricercato. Mentre nell’immediata periferia si sta lavorando su un albergo in disuso per allestire un complesso in grado di ospitare i clienti dell’azienda, provenienti da tutto il mondo, ma anche quei turisti che desiderano soggiornare ad Apiro. «I nostri clienti vengono – dice Angela Tosti – e io faccio da cicerone mostrando per esempio i monti che ci circondano». Tutta l’impresa è sulla stessa misura di Rodolfo Panatta, che l’ha creata e modellata. Angela l’ha seguito quando lo conobbe e insieme agli strumenti rudimentali coi quali hanno cominciato stanno costruendo un solido avvenire per lo stesso territorio. L’amore per il fitness, come racconta Angela, Rodolfo l’ha avuto sin dai sette anni: «Arrivò in paese un famoso campione mondiale di pattinaggio a rotelle e quando vide mio marito così mingherlino gli consigliò di diventare forte per praticare sport».

All’epoca il duro lavoro dei campi era la soluzione, i pesi non si sapeva cosa fossero. Ma Rudy, vedendo alcune riviste americane, s’ingegnò a costruire i primi bilancieri con barattoli di pomodoro colmati di cemento e canne prelevate dalle costruzioni di nuove case. Nel garage di casa allestì una piccola palestra. Quando dovette scegliere tra continuare ad esercitare la professione d’insegnante e quella d’artigiano optò per la seconda. Con Angela dopo il matrimonio trasferirono l’armamentario in una catapecchia prestata da alcuni conoscenti, che con le loro mani adibirono ad azienda efficiente. La moglie cuciva l’imbottitura e provvedeva alle consegne con un pulmino, mentre il marito sfornava nuove idee. Dal nulla nacque la prima azienda.

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: