martedì 16 febbraio 2021
La prima volta di una donna presidente dell'Organizzazione mondiale del commercio. Da Christine Lagarde (Bce) a Kristalina Georgieva (Fmi) in aumento le donne che guidano l'economia mondiale
L'economia mondiale è donna: la nigeriana Okonjo-Iweala alla guida del Wto
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Sarà per la prima volta una donna e per la prima volta un leader africano, la nigeriana Ngozi Okonjo-Iweala, a guidare l'Organizzazione Mondiale del Commercio (WTO). Una nomina storica che testimonia un profondo cambiamento in atto anche in uno dei settori, quello dell’economia mondiale, sinora rimasto appannaggio degli uomini. Negli ultimi anni però il soffitto di cristallo si è incrinato. Nel novembre del 2019 c’è stata la nomina per la prima volta di una donna alla guida di quella Banca Centrale europea diretta sino ad allora da Mario Draghi. La francese Christine Lagarde che aveva già all’attivo altri due primati quello di essere stata la prima ministra dell’Economia in Francia, dal 2007 al 2011 e tra i Paesi del G8, e la prima direttrice del Fondo monetario internazionale. Un ruolo che ancora oggi è ricoperto da un’altra donna: la bulgara Kristalina Georgieva, ex presidente ad interim della Banca Mondiale. Anche la Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo (Bers) dall’anno scorso ha una nuova presidente, Odile Renaud-Basso, 55 anni, prima direttrice del Tesoro francese. In politica le donne ai posti di comando ormai una realtà consolidata da Angela Merkel, prima donna a diventare Cancelliera e ancora oggi ago della bilancia nei rapporti tra i paesi membri dell’Unione europea. Di grande importanza la nomina di Ursula von Der Leyen, tedesca anch’essa, presidente della Commissione Ue dal 2019 e sostenuta da un’ampia maggioranza. Svolta rosa anche negli Usa con Kamala Harris neo vicepresidente e Nancy Pelosi presidente della Camera dei rappresentanti.

La nomina della nigeriana Ngozi Okonjo-Iweala, rimasta in sospeso per mesi, è stata ufficializzata ieri grazie al «forte sostegno» arrivato dagli Usa. Alla sua candidatura si era opposto in passato Donald Trump mentre altri paesi l'appoggiavano. L'amministrazione di Joe Biden nelle scorse settimane aveva fatto un endorsement, citandone la «ricchezza di conoscenze in economia e diplomazia internazionale» nonchè «la comprovata esperienza nella gestione di una grande organizzazione internazionale». Nelle ultime settimane il ministro del commercio della Corea del Sud Yoo Myung-hee - che godeva dall'appoggio dell'amministrazione Trump - ha rinunciato alla sua candidatura. Ieri a Ginevra i 164 stati membri hanno ufficializzato la nomina di Okojo-Iweala. L'organizzazione ha un urgente bisogno di un processo di riforma: anche prima della pandemia ha dovuto affrontare le tensioni tra Stati Uniti e Cina. L’ex presidente Trump aveva minacciato di lasciare l'organizzazione.Due volte ministro delle finanze della Nigeria e prima donna ministro degli esteri, Okonjo-Iweala, 66 anni, ha una formazione da economista dello sviluppo e ha lauree conseguite al Massachusetts Institute of Technology (MIT) e Harvard. Ha trascorso un quarto di secolo alla Banca Mondiale, diventando direttore generale e candidandosi per il ruolo più alto nel 2012, ed è vista come un pioniere nel suo paese. Il Wto si trovava senza direttore generale dal 31 agosto, quando l'ex direttore generale Roberto Azevêdo si è dimesso, un anno prima della scadenza del suo mandato.

«Un Wto forte è essenziale se vogliamo riprenderci completamente e rapidamente dalla devastazione causata dalla pandemia del Covid-19. Insieme possiamo rendere il Wto più forte, più agile e più adatto alle realtà di oggi» ha detto Ngozi Okonjo-Iweala tracciando la rotta per il suo mandato che scadrà nell’agosto del 2025.

La prima a congratularsi con lei è stata la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen: «Congratulazioni Ngozi Okonjo-Iweala! È un momento storico per l'intero mondo. Sono molto felice di vedere una donna africana alla guida del Wto. L'Europa è totalmente con lei. Appoggiamo la riforma del Wto e contribuiremo a proteggere il sistema di scambi multilaterale basato sulle regole».

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