lunedì 8 luglio 2024
I 228 milioni di euro raccolti in 69 round da aprile a giugno segnano un calo rispetto al precedente trimestre, con 87 milioni di euro riconducibili solo al round di Newcleo
Il round più importante per importo raccolto è stato quello di Newcleo, la startup italiana del settore nucleare che ha chiuso a 87 milioni di euro. Nella foto la sede di Newcleo presso il centro ricerche Enea Del Brasimone

Il round più importante per importo raccolto è stato quello di Newcleo, la startup italiana del settore nucleare che ha chiuso a 87 milioni di euro. Nella foto la sede di Newcleo presso il centro ricerche Enea Del Brasimone - Imagoeconomica

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Far leva sulla creatività e supportare le start-up con investimenti per far crescere tecnologia e innovazione è una formula che in Italia attraverso il Venture capital, il capitale di rischio, fatica a funzionare: da aprile fino a giugno di quest’anno sono stati spesi soltanto 228 milioni in 69 round d’investimento (dei quali 10 Serie A e 2 Serie B, 1 Serie C) in calo rispetto ai primi tre mesi del 2024.

Il maggior numero di round ha riguardato il settore software; mentre quello legato alle smart city è stata l’area che ha registrato la raccolta più alta. Il round più importante per importo raccolto è stato quello di Newcleo, la startup italiana del settore nucleare che ha chiuso a 87 milioni di euro. Nel medesimo periodo di tre mesi otto sono state le exit, vale a dire le cessioni di proprie partecipazioni da parte di un imprenditore o un investitore che esce dall’investimento fatto.

Sono i numeri dell’Osservatorio sul Venture capital in Italia - realizzato da Growth capital, la banca di investimento tech leader nell’ecosistema Venture capital, in collaborazione con Italian Tech Alliance, l’associazione italiana del Venture capital, degli investitori in innovazione e delle startup e PMI innovative, che monitora ogni tre mesi l’andamento degli investimenti in Venture Capital in Italia.

In Europa il capitale di rischio mostra segni di ripresa, con 28 miliardi di euro raccolti in 5.640 round, nei primi sei mesi del 2024: questi dati significano +18% nel numero di round e +3% per l’ammontare investito rispetto al secondo semestre 2023. Sempre tornando ai tre mesi, aprile, maggio e giugno ha registrato 15 miliardi di euro di raccolta in 2.320 round (+25% di ammontare investito rispetto al primo trimestre), nonostante il numero di round sia stato inferiore del 30% rispetto al Q1.

Guardando all’Italia, nel primo semestre 2024 sono stati raccolti 671 milioni di euro in 177 round, con il 37% dell'importo investito proveniente da 2 mega round. Tuttavia, i primi 6 mesi dell’anno sono in linea con i secondi 6 mesi del 2023, ma con una distribuzione irregolare. Mentre guardando al secondo trimestre, i 228 milioni di euro raccolti in 69 round segnano un notevole calo rispetto al precedente trimestre, con 87 milioni di euro riconducibili solo al round di Newcleo.

Quello dei software è il settore che ha registrato il maggior numero di round (13), grazie al picco di crescita registrato dall’intelligenza artificiale. Seguono Life Sciences che comprende tutte le applicazioni del comparto sanitario, dell’industria farmaceutica, delle biotecnologie con 11 round e con 7 il Deep Tech vale a dire quelle aziende e startup che usano tecnologie ad alto impatto fondate su scoperte scientifiche o innovazioni ingegneristiche.

Guardando a tutti i primi sei mesi del 2024, in linea con il trend del 2023, Software, Life Sciences e Smart City sono i settori con il maggior numero di round. Smart City è invece il settore che ha attratto più capitale nel Q1 (95 milioni), seguito da Life Sciences (37 milioni) e da Fintech (33 milioni).
Analizzando i top 5 deal di aprile, maggio e giugno 2024, in testa troviamo Newcleo (87 milioni, Serie A), seguita da Banca AideXa (16 milioni, Serie B) e Futura (14 milioni, Serie A). Quarta posizione per Tes Pharma (10 milioni, Serie A) e quinta per Beta Glue Technologies e Avaneidi, che hanno chiuso un round da 8 milioni, rispettivamente Serie C e Serie A.


“Nella prima parte del 2024 c’è stato un rallentamento degli investimenti di Venture Capital nel FinTech, non solo in Italia ma anche nel resto d’Europa, prevalentemente per la forte riduzione di operazioni di grandi dimensioni. In questo scenario all’interno della Community del Fintech District, la più ampia a livello nazionale con 295 tra FinTech e TechFin italiane o estere ma attive in Italia, il valore degli investimenti raccolti è di circa 15 milioni di euro, di cui circa il 60% raccolti nel secondo trimestre. Il totale è il risultato di 4 operazioni, avvenute nell’ambito WealthTech (Axyon.AI), Business & Personal Finance Management (Sibill), Crypto & DeFi (CheckSig), e TechFin – AI (Indigo.AI)”, dichiara Clelia Tosi, Head of Fintech District.

Il rallentamento mostrato dal FinTech italiano nel 2023 è proseguito nel primo semestre del 2024: si è infatti passati dai 510 milioni raccolti nel 2022 in 39 round, ai 142 del 2023 in 29 round fino a scendere ai 41 milioni del primo semestre 2024 in 15 round. Nel secondo trimestre del 2024 il Fintech in Italia ha raccolto in totale 33 milioni di euro in 6 round. Nonostante i miglioramenti marginali nell’ammontare investito rispetto al primo trimestre, si segnala l'assenza di grandi round dal 2022 che ha determinato il rallentamento del settore. In Italia il Fintech rappresenta circa il 10% dei round (in linea con la media del settore), mentre in passato catalizzava circa il 30% degli investimenti, con una contrazione significativa negli ultimi 18 mesi.

“Nelle attese, il secondo trimestre del 2024 doveva essere un periodo decisivo per un salto di qualità dell’ecosistema italiano dell’innovazione. La presentazione del nuovo piano industriale di CDP Venture Capital da una parte e l’imminente varo dello Startup Act 2.0 dall’altra facevano presagire una nuova centralità del VC, potenzialmente accompagnata da un protrarsi della crescita degli investimenti riscontrata nei mesi precedenti, commenta Francesco Cerruti, Direttore Generale di Italian Tech Alliance. Invece, il quadro numerico in ribasso è accompagnato da una cornice nella quale, nonostante gli annunci, il Governo non ha ancora presentato lo Startup Act 2.0, che siamo convinti possa rappresentare uno strumento fondamentale per rafforzare un ecosistema che già ha dimostrato di poter contribuire al benessere economico e sociale del Paese”.

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