Sull'orolo del fallimento il terzo tour operator europeo, la società tedesca Fti Touristik GmbH, capofila del gruppo Fti, che oggi ha presentato una domanda per l'apertura di una procedura di insolvenza presso il tribunale di Monaco.
"Attualmente stiamo lavorando a pieno ritmo per garantire che i viaggi già iniziati possano essere completati come previsto'' spiega dal sito web con un comunicato la società. I viaggi non ancora iniziati probabilmente non potranno più essere effettuati, o lo saranno solo in parte. Sono coinvolti in generale i servizi prenotati con i brand del gruppo, attivi in Germania, Austria e Olanda, il marchio 5vorFlug (Germania), e ancora BigXtra, oltre alle aziende del noleggio veicoli DriveFTI e Cars and Campers. Per il momento solo il marchio di tour operator Fti Touristik è direttamente interessato dalla richiesta di insolvenza. Successivamente, tuttavia, saranno presentate domande corrispondenti anche per altre società del gruppo.
Il futuro dell'azienda, che aveva 595 milioni di euro in aiuti governativi durante la pandemia, sembrava sicuro. La notizia delle difficoltà finanziarie è arrivata a sorpresa, dopo che lo scorso aprile il gruppo tedesco aveva siglato un accordo per un’iniezione di capitali da 125 milioni di euro, sottoscritta da un consorzio di investitori guidato dall'americano Certares. Dall'accordo però non sono arrivati i risultati sperati e i volumi delle prenotazioni sono rimasti ben al di sotto delle previsioni. Inoltre, molti fornitori hanno chiesto una serie di pagamenti anticipati. Di conseguenza, la società si è trovata ad affrontare un sensibile bisogno di liquidità, a cui non è riuscita a far fronte. L’istanza di fallimento è quindi diventata l'unica soluzione.
Il governo tedesco si è detto profondamente rammaricato per la vicenda. "Una notizia tragica per gli 11mila dipendenti" ha detto il portavoce del ministero dell''Economia, in conferenza stampa a Berlino. Il governo ha tuttavia sottolineato di aver sostenuto il gruppo con tre misure durante la pandemia. "Lo Stato si è mostrato collaborativo e aperto" ha aggiunto il portavoce.
La palla passa ora al Fondo tedesco per la sicurezza dei viaggi, istituito nel 2021. In caso di fallimento di un fornitore di viaggi, il fondo si occupa del rimborso degli anticipi dei clienti, del rimpatrio dei vacanzieri bloccati, se necessario, e della loro sistemazione fino al rimpatrio.Il fondo è stato creato in seguito all'insolvenza del gruppo di viaggi Thomas Cook nel settembre 2019. All'epoca, la compagnia assicurativa aveva rimborsato solo una parte dei costi a causa di una limitazione di responsabilità e lo Stato era intervenuto in soccorso dei cittadini.
Il gruppo FTI, con i suoi 11mila dipendenti, era stato messo sotto pressione durante la pandemia, che aveva fatto precipitare il settore in una grave crisi. Recentemente, il terzo gruppo di viaggi europeo dopo Tui e DER Touristik, era tornato in pista grazie all'aumento della domanda. Nello scorso esercizio finanziario 2022/2023, l'azienda aveva registrato un aumento del fatturato del 10% a 4,1 miliardi di euro. L'azionista principale è la famiglia di investitori egiziani Sawiris.