giovedì 8 agosto 2024
Un segnale importante è arrivato nei primi sei mesi del 2024, quando la produzione di elettricità da fonti rinnovabili in Italia ha superato quella da fonti fossili. L'esempio del Gruppo Renco
Un progetto sociale in Mozambico

Un progetto sociale in Mozambico - Gruppo Renco

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La transizione energetica è ormai diventata realtà per molte imprese. Non solo per ridurre i costi dell'energia, ma anche per diversificare le attività. Un segnale importante è arrivato nei primi sei mesi del 2024, quando la produzione di elettricità da fonti rinnovabili in Italia ha superato quella da fonti fossili. Lo ha reso noto Terna, la società pubblica che gestisce la rete elettrica. Le fonti pulite nella prima metà del 2024 hanno fornito poco più del 50% della produzione nazionale, mentre da quelle fossili è arrivato circa un terzo. Il resto è stato importato dall'estero, soprattutto dal nucleare francese. Da gennaio a giugno la produzione elettrica italiana da fonti rinnovabili è salita del 27,3% rispetto al primo semestre 2023, mentre la produzione da fonti fossili è calata del 19%. La quota di produzione a carbone è scesa del 77,3%. La produzione idroelettrica ha raggiunto un risultato record (pari a 25,92 TWh, +64,8% rispetto ai 15,73 TWh del periodo gennaio-giugno 2023), grazie ad una notevole disponibilità di acqua al Nord In questi sei mesi, la capacità rinnovabile è aumentata di 3,691 Gigawatt (di cui 3,341 Gw di fotovoltaico), valore superiore di 1,074 Gw rispetto allo stesso periodo del 2023 (+41%). Allargando lo sguardo agli ultimi 12 mesi, tra giugno 2023 e giugno 2024 la capacità installata di fotovoltaico ed eolico è aumentata di 6,831 Gw (+17,3%), raggiungendo i 46,321 Gw complessivi. È ancora poco rispetto all'obiettivo del Pniec-Piano nazionale integrato per l'energia e il clima di 12 nuovi Gigawatt all'anno. Ma è anche una decisa accelerazione rispetto agli 0,8 Gw del 2020.

Nel solo mese di giugno 2024, le fonti rinnovabili hanno coperto il 52,5% della domanda elettrica italiana. Era il 43,8% a giugno 2023. Il valore del giugno di quest'anno è lo stesso di maggio, e rappresenta il valore mensile più alto di sempre. La domanda di energia elettrica italiana è stata soddisfatta per l'88,5% dalla produzione nazionale e per la quota restante (11,5%) dal saldo dell'energia scambiata con l'estero.

A giugno, la produzione nazionale netta è risultata pari a 22,9 miliardi di kWh. In aumento la fonte idrica (+29,4%), grazie essenzialmente al contributo degli impianti del Nord Italia, la fonte eolica (+29,2%) e fotovoltaica (+18,2%). L'incremento del fotovoltaico (+638 GWh) è dovuto alla maggior produzione per l'aumento della capacità in esercizio (+803 GWh), che ha compensato la minore producibilità legata all'irraggiamento (-165 GWh). In diminuzione la fonte geotermica (-2,8%) e termica (-13,7%) come diretta conseguenza della crescita delle rinnovabili.

Le buone pratiche

Dall’energia alle costruzioni di infrastrutture civili, Renco è diventata uno dei player mondiali che spaziano dalla progettazione di parchi eolici, centrali idroelettriche e impianti fotovoltaici fino alle strutture per produrre idrogeno e alle stazioni di trattamento e compressione del gas. L’azienda copre tutte le attività: dagli studi di fattibilità, ingegneria, costruzione e messa in servizio fino all’operazione e manutenzione degli impianti. La base clienti include alcuni dei più importanti attori internazionali nel settore energetico, gruppi multinazionali, istituzioni governative e Ong. Nel fare tutto questo, la società - conta oltre 4mila dipendenti tra Italia ed estero - si impegna a promuovere il suo percorso verso la transizione energetica attraverso soluzioni pulite, improntate alla sostenibilità ambientale e sociale. Il bilancio di sostenibilità di Renco è stato approvato con riferimento ai “Gri Sustainability Reporting Standards” pubblicati dal Gri-Global Reporting Initiative.

Tuttavia «il ruolo di Renco non vuole limitarsi alla costruzione di impianti ma essere anche portatore di un messaggio fondamentale: la crescita e lo sviluppo è possibile nel rispetto dell’ambiente e della comunità in cui si opera», spiega il suo presidente Giovanni Gasparini. Fondata nel 1979 a Pesaro, avvia agli inizi degli anni Duemila una nuova svolta decidendo di modificare la sua strategia imprenditoriale: la transizione energetica ha infatti cambiato radicalmente il mercato dell’azienda, da sempre impegnata nel settore energy, offrendo nuove opportunità e nuovi obiettivi. Renco sceglie quindi di modificare la sua mission per focalizzarsi su impianti più "verdi", come idrogeno, fotovoltaico ed eolico, continuando pero a lavorare nel mondo del gas, ancora necessario per la transizione energetica - com’è dimostrato dalla recente guerra in Ucraina - e al contempo consolidando un’idea di progresso che va di pari passo con il benessere dei territori in cui sviluppa i suoi progetti. «Siamo consapevoli che solo le relazioni umane, l’innovazione tecnologica e l’investimento nella bellezza possono contribuire a costruire un modello di sviluppo sostenibile e lasciare un mondo migliore alle generazioni future», ribadisce Gasparini.

Per Renco l’aspetto sociale ha rappresentato da sempre un punto fermo nella filosofia aziendale. Non per niente al fianco dell’attività imprenditoriale è nata la Renco Foundation, il ramo aziendale dedicato a iniziative benefiche come la costruzione di scuole e strutture sanitarie. «La Renco Foundation - sottolinea Gasparini - è una manifestazione dei continui impegni sociali di Renco che è parte integrante del modo in cui viene condotta l’attività dell’azienda. Gli investimenti più significativi sono diretti ad aiutare le popolazioni con cui Renco lavora, alcune delle quali vivono in paesi ancora in via di sviluppo, che non hanno accesso a beni o servizi per soddisfare i loro bisogni primari. In questi anni gli interventi hanno riguardato Zanzibar con un ospedale per la maternità e un progetto per diffondere la cura della salute, l’Albania, l’Armenia, il Congo e il Mozambico. Siamo molto orgogliosi di quanto sta facendo la Fondazione».

Il Gruppo Renco si impegna a sviluppare pratiche e condizioni di lavoro adeguate ad assicurare pari opportunità, attraverso la rimozione di ogni forma di discriminazione basata su genere, età, religione, provenienza, opinione politica e orientamento sessuale. La sicurezza nei cantieri è radicata nella cultura dell’azienda che vanta il record di non aver mai avuto incidenti mortali o lesioni permanenti. Sensibilizzare tutto il team di lavoro sulla sostenibilità è una parte della strategia di Renco che per questo nel 2023 ha lanciato “Voices”, una campagna di comunicazione interna ed esterna che mira a dare voce ai progetti, alle storie delle persone che ci lavorano e all’impatto positivo che stanno avendo le loro iniziative di sostenibilità. «Sia in Italia che all'estero - conclude Gasparini - abbiamo bisogno di personale. Nel nostro Paese puntiamo soprattutto al management. Laureati in Ingegneria ed Economia, oltre che operai specializzati. Purtroppo è difficile trovare chi è disponibile a spostarsi oltre i confini. Anche per questo investiamo molto nella formazione e puntiamo allo sviluppo dei territori».

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