Leonore Gewessler, ministra austriaca dell’Ambiente e dell'energia - Reuters
Gas ed energia nucleare non possono essere classificate come energie “verdi”, pulite. La battaglia dietro le quinte, dove si fronteggiano pressioni delle lobby energetiche e associazioni ambientaliste, in Europa va avanti da mesi. L’Austria, ora, prova a coalizzare il sostegno di quanti, tra gli altri Paesi Ue, non sono d’accordo nell’assegnare un’etichetta ecologica a fonti energetiche fossili come il gas o non rinnovabili come l’energia nucleare. Venerdì scorso, Vienna si è impegnata a perseguire le vie legali contro questa scelta, garantendosi già il sostegno del Lussemburgo.
A febbraio, la Commissione Europea ha proposto di inserire specifiche attività energetiche dei settori del gas e del nucleare nell’elenco di attività eco-sostenibili, comprese nella cosiddetta tassonomia Ue. Questo consentirebbe di “etichettare” gli investimenti in questi mercati come “verdi”, rendendoli più “attraenti”. Il processo di inserimento ha innescato un dibattito acceso, tra tecnici, europarlamentari e società civile, spesso tralasciando i dettagli sulle emissioni e gli altri limiti da rispettare. Dietro le quinte, i vari Paesi Ue sostengono l’una o l’altra posizione a seconda degli specifici interessi locali. La Francia, ad esempio, ha spinto molto perché la sua energia nucleare fosse considerata “green”.
Il 6 luglio il Parlamento Europeo ha finito con l’accettare l’inserimento di gas e nucleare nella Tassonomia, inserita tra le dieci azioni della Strategia per la finanza definita, a sua volta, dal Piano d’azione per finanziare la crescita sostenibile adottato nel 2018. Durissima la reazione degli ambientalisti, che spesso hanno manifestato a Strasburgo contro quella che definiscono «una insensata tassonomia verde che considera gas fossile e nucleare come fonti energetiche sostenibili, equiparandole alle rinnovabili».
Di scelta “irresponsabile e irragionevole” parla ora Leonore Gewessler, ministra austriaca dell’Ambiente e dell'energia, che ha detto di essere in contatto con altri governi Ue “che potrebbero unirsi a noi”. “Fare un fiocco verde attorno al gas inquinante per la produzione di elettricità è fuorviante", ha proseguito Gewessler, determinata a bloccare legalmente un provvedimento alquanto controverso.