Aumentano le opportunità di trovare un lavoro per chi studia ll'estero - Archivio
Studiare all'estero e conoscere più di una lingua straniera possono aumentare le opportunità di trovare un lavoro. Partire per l’Erasmus, per esempio, conveniva prima del Covid e, nonostante la guerra Russia-Ucraina, conviene anche adesso. Le rilevazioni
di AlmaLaurea hanno misurato in un +14% il miglioramento delle chance occupazionali. Era il lontano 1987 quando i primi 220 studenti varcarono i confini italiani per partecipare a un progetto Erasmus. Adesso il loro numero è cento volte superiore e in tutta Europa sono quasi tre milioni i cittadini accomunati da un’esperienza di studio finanziata dall’Ue in uno dei 33 Paesi oggi aderenti al programma. Spesso indicato come una delle iniziative più riuscite sulla strada dell’integrazione europea, l'Erasmus si rivela ora anche una marcia in più per l’occupabilità dei giovani italiani. Un dato che emerge da un’indagine svolta dal Centro studi della Bachelor - società che da oltre un decennio anni si occupa della selezione di neolaureati per aziende e multinazionali - che ha chiesto a un campione rappresentativo di 150 grandi imprese operanti sul territorio nazionale se e come viene valutata questa esperienza al momento dell’assunzione di una nuova “risorsa”. Ebbene, a parità di curricula, il 78% dei direttori del personale intervistati dichiara di preferire il candidato che può vantare al proprio attivo la partecipazione a un progetto Erasmus. Tra gli stessi direttori under 40 si scopre anche che più della metà ha svolto in prima persona questa esperienza durante il percorso universitario. Risultati non dissimili emergono anche dall’indagine su un campione di ex studenti Erasmus, la stragrande maggioranza dei quali ritiene che il programma li abbia sicuramente (43%) o probabilmente (44%) favoriti al momento dell’assunzione. Non solo per le competenze linguistiche acquisite durante il semestre (o l'intero anno) trascorso all'estero: a pesare sono anche la predisposizione all’autonomia, la mobilità territoriale e culturale e soprattutto la capacità di progettazione personale. Ancora meno esplorata risulta poi la mobilità per tirocinio (Erasmus placement) che dal 2007 offre la possibilità di svolgere uno stage di tre-sei mesi in un’azienda europea pubblica o privata, potendo contare su un rimborso spese di circa 500 euro mensili.
Le borse di studio per studiare all'estero
Secondo i dati Wep, organizzazione internazionale che promuove scambi culturali, educativi e linguistici nel mondo, gli studenti che hanno scelto di frequentare una scuola superiore all’estero nel 2021 sono aumentati del 15% rispetto al 2019 e del 35% nel 2022. Per rispondere alle esigenze dei ragazzi e agevolare la partecipazione a esperienze formative all’estero, da oltre 20 anni Wep offre borse di studio per l’anno scolastico, riducendo le quote per i più meritevoli, non solo sotto il profilo scolastico, ma anche motivazionale e attitudinale. E, data la notevole adesione al High School Program riscontrata proprio quest’anno, è aumentato il numero e il valore dei contributi messi a disposizione. Il programma High School è stato pensato per i ragazzi della III e IV superiore che intendono mettersi alla prova in un nuovo sistema scolastico e confrontarsi con altre culture con l’obiettivo di crescere e maturare, da un punto di vista scolastico, professionale e personale. La durata dell’esperienza può variare da un trimestre a un semestre o a un intero anno scolastico, durante il quale gli studenti verranno ospitati da una famiglia e inseriti in una scuola locale. Dopo il rientro in Italia, i ragazzi continueranno il proprio percorso nella scuola di origine: il programma all’estero è infatti riconosciuto dal ministero dell'Istruzione e del Merito. Dato che quest’anno si è tornati a viaggiare in tutti i cinque Continenti, le destinazioni tra cui è possibile scegliere sono numerose. I Paesi anglofoni continuano a rimanere le mete predilette: Australia, Usa, Canada, Nuova Zelanda, Sudafrica, Irlanda e Inghilterra sono state selezionate da circa l’88% degli studenti totali. Fino al 30 novembre sarà possibile fare richiesta delle borse di studio: sono 273 quelle disponibili per trimestre, semestre e anno scolastico all’estero con partenza nell’estate 2024 o nell’inverno 2024.
Ecco le lingue che aiutano a trovare lavoro
La padronanza di una o più lingue straniere è uno dei requisiti indispensabili per trovare un’occupazione. Mai come oggi, infatti, l’approfondimento di tali competenze può senz’altro fare la differenza in un colloquio o in una selezione. Spesso l’inglese, sebbene sia ormai diventata una sorta di lasciapassare in tutto il pianeta, non basta per comunicare in tutti i contesti lavorativi, soprattutto in settori come il turismo o il commercio internazionale. Ecco gli altri idiomi più richiesti:
1. Cinese (Mandarino)
La crescita economica della Repubblica popolare cinese sta contribuendo sensibilmente alla diffusione del mandarino. I rapporti con questa superpotenza andranno così a intensificarsi ulteriormente nel corso degli anni a venire e, di conseguenza, crescerà sempre di più il numero di aziende import-export italiane che necessitano di traduttori capaci di gestire le relazioni commerciali con società aventi sede anche a Taiwan, Singapore e Malesia. Quale migliore stimolo, dunque, per cominciare a studiare una lingua parlata da circa un miliardo e 300 milioni di persone?
2. Francese
Nonostante abbia leggermente perso l’allure dei secoli scorsi, è un idioma che può offrire ancora molteplici vantaggi. Infatti, dato che il 15% dei nostri prodotti destinati alle esportazioni finisce al di là delle Alpi, esistono migliaia di aziende italiane che lavorano con la Francia e viceversa, rendendo molto richiesta la conoscenza della lingua, soprattutto perché tra i transalpini l’inglese non è così diffuso. In più, secondo una proiezione dell’Ined che prevede un’esplosione della popolazione africana, è assai probabile che il francese divenga la lingua più parlata del mondo nel 2050, superando addirittura il mandarino e l’inglese.
3. Spagnolo
Soprattutto in Italia, viene richiesto molto di frequente per posizioni professionali finalizzate al turismo o a scambi commerciali con la Spagna (il quinto paese di destinazione per il nostro export con oltre il 5% delle merci importate) e tutta l’America Latina, Brasile a parte. Pensate che lo spagnolo – l’idioma più studiato dopo l’inglese – è parlato da più di 500 milioni di persone, con oltre 450 milioni di madrelingua disseminati in più di 20 Paesi, compresi gli Stati Uniti, e quattro Continenti. Ecco perché adottarla come seconda lingua potrebbe rivelarsi davvero un’ottima scelta per il proprio futuro.
4. Arabo
Negli ultimi anni, gli eventi geopolitici hanno reso fondamentale il dialogo con il mondo mediorientale, che da sempre possiede una delle risorse vitali per le economie occidentali: il petrolio. Studiare per diventare traduttore può essere un’ottima idea, ma anche lavorando in settori come il giornalismo e il turismo l’arabo potrebbe rivelarsi preziosissimo. Inoltre, è sempre più richiesto da tutte quelle aziende che, per internazionalizzare i propri scambi, stanno investendo in partnership commerciali in particolar modo a Dubai e Abu Dhabi. Se si punta in grande, imparare questa antichissima lingua potrebbe dare i suoi frutti nel lungo periodo.
5. Tedesco
Chi vuole accedere a posti di lavoro di altissimo livello deve assolutamente prendere in considerazione la lingua del grande Beethoven. Spesso sottovalutato, in realtà il tedesco apre a interessanti occupazioni nel settore economico e finanziario. Dopotutto, essendo una delle nazioni europee con il Pil più elevato e avendo una produzione tecnologica all’avanguardia, oltre a un’eccellente produzione manifatturiera, la Germania (nostro primo partner commerciale) può garantire redditi eccellenti. Va ricordato che è la scelta ideale anche per chi vuole lavorare in Austria, Svizzera, Belgio, Olanda e Lussemburgo.
Le iniziative di Tesya, Fluentify, Msc Crociere, Boolean e del Corpo europeo di solidarietà
Il Gruppo Tesya - attivo a livello internazionale nella fornitura di soluzioni customizzate per le costruzioni, la gestione di cantieri, magazzini e logistica - prevede di incrementare le assunzioni di tecnici specializzati del 25% entro il 2025 in tutti i Paesi (penisola iberica, balcanica e Italia). Si tratta di oltre 350 tecnici su una popolazione aziendale composta da circa 3.300 dipendenti, di cui al momento circa 1.400 sono tecnici. Per la candidatura dei giovani, in Italia il riferimento è: https://www.cgt.it/it/mondo-cgt/lavora-con-noi.
Fluentify, società che opera nella formazione linguistica on line dedicata alle aziende, apre cinque nuove posizioni su Torino e Milano. Tra le figure richieste:
· Un B2B Brand Marketing Specialist, per la gestione di Public Relations e l’organizzazione di eventi;
· Un B2B Content Marketing Specialist, con responsabilità su tutto il processo di creazione e di gestione dei contenuti;
· Un B2B Performance Marketing Specialist, che realizzerà campagne di advertising, monitorandone gli impatti per massimizzare le performance;
· Due Senior B2B Sales Developers, che saranno responsabili di soddisfare gli obiettivi di vendita.
Per visionare tutte le posizioni aperte e candidarsi: https://fluentifycareers.factorial.it/.
Msc Crociere è pronta ad assumere oltre 750 persone in Italia nel corso dei prossimi mesi. Nelle prossime settimane entreranno infatti in servizio le due ultime navi della compagnia – Msc World Europa e Msc Seascape – facendo così salire a 21 il numero delle unità in flotta, seguite nel 2023 da un’ulteriore nave (Msc Euribia). La ricerca copre l’intero spettro delle figure professionali operanti a bordo: ufficiali di coperta e di macchina, medici e commissari, personale addetto all’intrattenimento e alle relazioni con gli ospiti, commessi per negozi e boutique, animatori e addetti alle escursioni, tecnici audio-video, personale per il centro benessere, receptionist, cuochi, barman e camerieri, fotografi e personale per lo Yacht Club, l’esclusiva area di lusso che offre servizi e ospitalità a 5 stelle. Il candidato ideale dev’essere in possesso del diploma superiore, conoscere l’inglese a un buon livello ed essere maggiorenne. L’esperienza nella posizione per cui si sceglie di candidarsi sarà considerata positivamente. Per informazioni: https://www.careers.msccruises.com/.
Boolean, la tech academy 100% on line nata in Italia, ha lanciato una nuova iniziativa pensata allo scopo di stimolare la mente, l’imprenditorialità e la progettualità dei giovani. Si tratta della prima edizione di Link - tra persone e tecnologia che, nello specifico, quest’anno sarà denominata “l’edizione della Silicon Valley”. Boolean ha invitato alcuni speaker italiani che, dopo aver fatto fiorire la loro carriera nella Silicon Valley, racconteranno agli studenti della tech academy il proprio percorso. Tra loro rilevanti manager e professionisti che lavorano in colossi del tech come, per esempio, Meta e Google. Nell’estate del 2023 sarà poi il turno degli studenti di Boolean di volare Oltreoceano. Ben cinque le borse di studio per un valore complessivo di 10mila euro messe in palio per chi parteciperà attivamente alle Masterclass organizzate dall’academy e risponderà ai criteri di selezione del Silicon Valley Study Tour progetto dell’associazione “La Storia nel Futuro”, partner dell’iniziativa. È possibile iscriversi ai corsi di Data Analyst e Full Stack Web Developer direttamente dal form on line presente sul sito. Nuovi corsi sono in partenza ogni mese, qui le prossime date d’inizio disponibili. Sul sito di Boolean maggiori dettagli sull’iniziativa “Link - tra persone e tecnologia”.
Open mindset, networking, partecipazione attiva alla vita sociale e democratica, skill trasversali: sono queste, secondo la ricerca condotta dall’Agenzia nazionale per i giovani Effetti della cittadinanza attiva nell’occupabilità dei volontari partecipanti al programma Esc, le caratteristiche principali acquisite dai Volontari aderenti al Corpo europeo di solidarietà, progetto basato su di oltre 25 anni di programmi europei nei settori della gioventù e della solidarietà. Il programma Ue, gestito in Italia da Ang, dal 2018 consente a migliaia di ragazze e ragazzi di vivere esperienze di volontariato e di solidarietà in tutta Europa nell'ambito di progetti destinati ad aiutare comunità o popolazioni. Le attività del programma sostengono infatti gli obiettivi della strategia Ue per la gioventù 2019-2027, che incoraggia i giovani alla partecipazione attiva e responsabile in ambito sociale, economico, culturale, politico e civico attraverso opportunità di scambio in un contesto europeo. Il 42,5% degli intervistati, su un campione totale di 244 soggetti (64 uomini e 153 donne) con un età media di 27,8 anni provenienti per il 60% dal Nord Italia, seguito dal 20% dal Sud e Isole e solo il 13,5% dal Centro Italia, evidenzia come l’esperienza all’estero si dimostri una leva strategica per lo sviluppo di un pensiero più aperto sul piano personale e professionale; l’8,63% pone l’accento su un’aumentata consapevolezza del valore della diversità e dell’inclusione ottenuta rafforzando le proprie reti di relazioni extra-nazionali e apprendendo nuovi modelli culturali in ambito organizzativo e nella gestione delle relazioni; ancora, il 12% evidenzia come la partecipazione al programma favorisca lo sviluppo di competenze specifiche e trasversali. Elemento rilevante da sottolineare, per rafforzare il messaggio che emerge da questi dati, è anche che al momento dell’intervista, la popolazione in analisi si trovava perlopiù in una condizione di occupabilità o di formazione (55,3% occupato e il 30,3% studente/tirocinante) e solo il 9% era in cerca di occupazione. Inoltre, l’85% conferma di essere intenzionato a svolgere ulteriore mobilità nel futuro dimostrando la consapevolezza di come l’investimento nella propria formazione possa essere un volano per trovare un impiego. Tra le principali motivazioni alla base della scelta di aderire al programma Corpo europeo di solidarietà vi sono infatti sia l’esigenza di sviluppo personale per sperimentare e confrontarsi con un contesto diverso da quello domestico, sia la volontà di ampliare la propria dimensione professionale, migliorando le proprie skill e competenze, sia il desiderio di fare networking per costruire nuove relazioni. La ricerca evidenzia infatti come la partecipazione al programma Esc abbia permesso di aumentare la consapevolezza dei partecipanti rispetto ai temi sociali (72,65%) – come democrazia, immigrazione, sostenibilità, uguaglianza, esclusione, cittadinanza, pari opportunità- confermando come l’esperienza all’estero faciliti lo sviluppo di una conoscenza poliedrica.
Aumentano gli italiani all'estero
Intanto continua il flusso degli italiani che decidono di andare a vivere all'estero, anche se con numeri inferiori dovuti alla pandemia. Quest'anno sono state 83mila le partenze con una flessione del 25% degli espatri. Ma la tendenza è rimasta intatta se si considera che dal 2006 al 2022 la mobilità italiana è cresciuta dell'87%, in particolare del 94,8% quella femminile e del 75,4% quella dei minori. Ma quello che preoccupa di più è che a partire sono soprattutto i giovani: tra coloro che abbandonano l'Italia quasi il 42% hanno meno di 34 anni. I dati sono quelli del Rapporto italiani nel mondo 2022 promosso dalla Fondazione Migrantes della Conferenza episcopale italiana. La prima regione di partenza è la Lombardia, seguita da Sicilia e Veneto. Quindi a partire è di più il Nord, ma in realtà si tratta - è stato spiegato - di una prima emigrazione dal Sud che una volta arrivata al Nord riparte per l'estero. In una Italia che tra i suoi principali problemi conta la denatalità e una preoccupante contrazione della popolazione, un altro allarme viene dal fatto che attualmente all'estero ci sono 5,8 milioni di italiani emigrati, mentre sono un numero inferiore, 5,2 milioni, gli immigrati in Italia.