Stefan Thomas, fondatore della startup Coil e della criptovaluta Ripple
Una buona parte dei bitcoin emessi negli anni è andata perduta. Secondo le stime di Chainalysis circa un quinto dei 18,5 milioni di bitcoin estratti dal 2009 ad oggi è in portafogli “morti”, a cui nessuno riesce più ad avere accesso.
Uno di questi portafogli è del programmatore tedesco Stefan Thomas, tra i fondatori di un’altra criptovaluta, il Ripple, e poi fondatore e Ceo di Coil, società basata a San Francisco che si occupa di aiutare chi fa contenuti online a monetizzare la sua attività.
Thomas ha raccontato al New York Times di avere perso un anno fa il foglio su cui aveva scritto la password della chiavetta IronKey su cui si trova il suo portafoglio digitale che contiene i 7.002 bitcoin che anni fa un fanatico delle criptovalute gli aveva regalato dopo avere visto un suo video dedicato ai bitcoin.
Alle quotazioni attuali le criptovalute di Thomas varrebbero più di 220 milioni di dollari.
IronKey dà agli utenti 10 possibilità di inserire la password, ma al decimo errore cancella i suoi contenuti in via definitiva. Thomas ha già tentato di inserire alcune delle sue password più utilizzate, ma ha già fatto 8 errori e può sbagliare solo una volta.
Ora ha nascosto la chiavetta in un posto sicuro, nella speranza che in futuro qualcuno lo possa aiutare a recuperare la password. Non vedere la chiavetta che contiene quelle centinaia di dollari, ammette, aiuta a non pensarci troppo su.