Il ministro Giorgetti alla conferenza stampa per la presentazione della legge di bilancio, il 16 ottobre 2024 - ANSA
Il giudizio di S&P
Secondo l’agenzia di rating americana nel periodo 2024-2027 il Pil italiano crescerà in media dell’1% all’anno, con un ritmo migliore di quello del periodo pre-pandemia. Ma il merito è di fatto esterni e temporanei: «L’Italia si trova ancora ad affrontare sfide strutturali economiche sostanziali che probabilmente riemergeranno quando verranno meno sia lo stimolo derivante dall’incentivo fiscale “Superbonus” per le ristrutturazioni residenziali sia i fondi NextGeneration Eu» ricorda S&P.
A livello di conti pubblici l’agenzia di rating prevede che il deficit rientri sotto il 3% del Pil e che il bilancio primario (cioè la differenza tra entrate e uscite senza contare la spesa per gli interessi sul debito) tornerà ad essere in attivo dal 2025. Il debito però continuerà a salire per le spese del Superbonus.
S&P ricorda anche che a dare forza all’Italia c’è la situazione finanziaria di imprese e famiglie, che sono poco indebitate. In particolare l’agenzia nota che la ricchezza privata delle famiglie è pari a 2,1 volte il Pil, che è ancora l’ottavo Prodotto interno lordo maggiore del mondo.
Il problema principale dell’economia italiana è la crisi demografica, scirve S&P, un declino che «comporterà probabilmente una contrazione della forza lavoro, che peserà sul PIL nel lungo periodo. Questa tendenza può essere parzialmente controbilanciata dall’immigrazione, ma quest’ultima è una questione politicamente sempre più controversa in Italia e in Europa».
Il giudizio di Fitch
Il miglioramento del giudizio di Fitch è figlio di una positiva valutazione dei piani del governo sui conti pubblici. «Le prospettive positive riflettono che la recente performance fiscale più forte e l’impegno nei confronti delle regole fiscali dell’Ue indicano una potenziale riduzione dei rischi fiscali e finanziari a medio termine derivanti dai livelli di debito eccezionalmente elevati dell’Italia – scrive l’agenzia –. Ciò è rafforzato dai segnali di una crescita potenziale più forte e di un contesto politico più stabile».
Fitch nota anche che sono migliorati i numeri della raccolta delle tasse, tanto che prevede che già nel 2024 l’Italia otterrà un avanzo primario di bilancio. Anche la stabilità politica è indicata dall’agenzia americana come un fattore che può aiutare il consolidamento fiscale.
Facendo il bilancio delle sue valutazioni, Fitch sottolinea che «il rating dell’Italia è supportato dalla sua economia ampia, diversificata e ad alto valore aggiunto, dall’appartenenza all’eurozona e da istituzioni forti rispetto alla mediana del gruppo di pari. Queste caratteristiche del credito sono bilanciate da fondamentali macroeconomici e fiscali deboli, in particolare da un debito pubblico molto elevato e da un potenziale di crescita economica contenuto».