Pietro Gorlier, 55 anni, nato a Torino, dal 1989 lavora nei marchi del Gruppo
Domani la nomina di Pietro Gorlier a capo della zona Europa-Africa-Medio Oriente, che allontana i timori per l’ulteriore perdita di italianità del Gruppo. E giovedì l’ultimo omaggio a Sergio Marchionne, scomparso il 25 luglio scorso, in una cerimonia commemorativa con i manager e i dipendenti nella sede di Auburn Hills, quartiere generale di Fca negli Stati Uniti, alle porte di Detroit. È una settimana importante questa per Fiat-Chrysler che aspetta la riorganizzazione da parte del nuovo amministratore delegato Mike Manley della squadra di manager che dovrà guidare la regione Emea, e quindi l’Italia, dopo le dimissioni di Alfredo Altavilla.
La scelta premierà dunque Pietro Gorlier, attuale amministratore delegato di Magneti Marelli (componentistica) e di Mopar (pezzi di ricambio e servizi personalizzati), da molti ritenuto il manager ideale a occupare la posizione lasciata da Alfredo Altavilla, cha ha abbandonato il Gruppo nelle ore drammatiche successive all’annuncio delle disperate condizione di salute di Marchionne e subito dopo la nomina di Manley. Tra i requisiti per guidare l’area europea, ci sono la conoscenza della produzione e la capacità di confrontarsi con istituzioni e sindacati in Italia, ma anche i rapporti con la Turchia, dove Fca ha una joint venture, e con i governi di Serbia e Polonia, che ospitano impianti di Fca.
Pietro Gorlier, 55 anni, ha un lungo passato all’interno prima di Fiat e poi del gruppo Fca. Entrato nell’ex Lingotto nel 1989 come analista di mercato per il marchio Iveco, ha assunto via via incarichi di crescente responsabilità nella logistica, nelle attività di post-vendita e nell’assistenza alla clientela. È stato anche responsabile della rete commerciale della Cnh Global e nel 2005 è entrato in Fiat Group Automobiles assumendo la responsabilità dello Sviluppo della rete per poi diventare il numero uno di Mopar nel 2009 e quindi di Magneti Marelli nel 2015. Riguardo a quest’ultima è ancora aperta, invece, la partita tra l’ipotesi di cessione al fondo americano di private equity Kkr e quella di procedere sulla strada dello spin off e della conseguente quotazione. Il ruolo di Ceo di Magneti Marelli sarà probabilmente affidato a un manager interno della stessa azienda. Secondo l’agenzia americana Bloomberg, la riorganizzazione di Manley potrebbe interessare anche alcune posizioni di vertice in Nord America e ulteriori cambiamenti nella distribuzione delle deleghe operative.