Pensioni in moneta suonante con i giorni contati. Chi ha un assegno mensile superiore a mille euro, infatti, ha tempo fino al 29 febbraio per decidere come continuare a incassare la pensione. Dal mese di marzo gli enti di previdenza (come ogni pubblica amministrazione o ente pubblico) non potranno più effettuare i pagamenti in contante delle pensioni d’importo superiori ai mille euro, per via del divieto cosiddetto della “tracciabilità” imposto dalla manovra Monti (legge n. 214/2011 conversione del dl n. 201/2011). Il divieto impone, dunque, la scelta per l’accredito della pensione: a tal fine, i pensionati possono rivolgersi direttamente a una banca o alle Poste; oppure possono rivolgersi al proprio ente di previdenza (l’istituto che eroga la pensione). La norma, che creerà qualche difficoltà ai pensionati più avanti con l’età e nei piccoli centri abitati, ha lo scopo di favorire l’adozione da parte delle pubbliche amministrazioni di strumenti di pagamento più efficienti che contribuiscano, tra l’altro, a ridurre i costi derivanti dalla gestione del denaro contante. Il divieto scatta dal 7 marzo; fino al 6 marzo, invece, le pa e gli enti pubblici hanno tempo per adeguare le modalità di pagamento agli strumenti elettronici. Che cosa bisogna fare?La novità, evidentemente, non interessa chi già si avvale di un sistema alternativo al contante per la riscossione della propria pensione (accredito, ecc.); mentre coinvolge chi oggi la riscuote presso gli uffici postali in moneta suonante. Sono questi, dunque, i soggetti tenuti a modificare il loro proprio sistema di riscossione, per evitare di ritrovarsi, a partire dal mese di marzo, senza più pensione. Chi è pensionato dell’Inps, deve effettuare la scelta entro la fine del mese di febbraio per garantirsi la continuità della liquidazione della pensione; la scelta è possibile fra tutti gli strumenti elettronici, bancari e postali, incluse le carte prepagate. Due le strade percorribili: 1) il pensionato può rivolgersi direttamente all’istituto bancario presso cui si intende far accreditare la pensione su un conto corrente oppure alle Poste, dove è possibile ricevere la pensione su conto BancoPostaPiù, su libretto di risparmio postale nominativo ordinario, o sull’InpsCard; 2) il pensionato può rivolgersi all’Inps: chi è in possesso del codice Pin per i servizi telematici, può effettuare la scelta (banca, posta, c/co, ecc.) direttamente sul sito internet dell’istituto di previdenza (www.inps.it), utilizzando l’apposita funzione disponibile online; in alternativa, ci si può recare presso gli uffici territoriali. Attenzione; l’ultima possibilità (quella di rivolgersi all’Inps) sarà la via obbligata per rimediare alla scelta non effettuata, cioè per i pensionati che non dovessero rispettare il termine del 29 febbraio. Bisogna muoversi prima se si è pensionati pubbliciI pensionati pubblici (ex Inpdap, ora confluito nell’Inps) devono muoversi prima. L’Inpdap, infatti, ha invitato a comunicare la scelta entro il 15 febbraio direttamente alla sede territoriale che ha in carico la pensione, indicando le coordinate bancarie o postali (codice Iban) necessarie per avere l’accredito. Il modello da utilizzare è disponibile presso le sedi Inpdap, ed è anche prelevabile dal sito internet (www.Inpdap.gov.it). L’istituto chiede qualcosa di più. Ha spiegato, infatti, che anche i pensionati che percepiscono una rata mensile di pensione inferiore a 1.000 euro potrebbero superare questo limite nel caso di somme aggiuntive, competenze arretrate, tredicesima o eventuali rimborsi; ragione per cui ha invitato “tutti” i pensionati, anche coloro cioè che possono riscuotere la pensione in contanti (perché l’assegno mensile non arriva a mille euro), a comunicare il codice Iban entro il 15 febbraio 2012. Il pensionato può chiedere il pagamento della pensione nei seguenti modi: accredito in conto corrente bancario; accredito in conto corrente postale; accredito su libretto di risparmio postale; carta prepagata con codice Iban.
L’offerta delle PosteIn vista della novità sul blocco dei pagamenti in contanti delle pensioni oltre i mille euro, le Poste hanno adeguato il proprio ventaglio di offerte, puntando a soluzioni dedicate ai pensionati, semplici, sicure e a costo zero. Per agevolarli, infatti, Poste Italiane propone tre opzioni: • il Conto BancoPosta Più, • il Libretto postale ordinario nominativo (Carta Libretto Postale),• e la InpsCard.Con ognuna di queste tre opzioni, la pensione viene accreditata il primo giorno lavorativo del mese di competenza ed il pensionato può prelevare gratuitamente presso tutti i 14 mila uffici postali o presso gli sportelli postali automatici Postamat. Quale valore promozionale, inoltre, i pensionati con accredito della pensione su Conto Corrente, Libretto di Risparmio (se in possesso di Carta Libretto Postale) e su Carta Inps, usufruiscono di un plafond assicurativo gratuito di 700 euro annui a copertura dei rischi per eventuale furto, rapina o scippo di contante.