La città è più abitabile e accogliente se l’amministrazione comunale dà spazio alle iniziative “dal basso”, quelle realizzate dai corpi intermedi, il volontariato e il non profit. A dirlo sono gli stessi cittadini, quelli del campione intervistato per l’edizione 2012 del Rapporto sulla Sussidiarietà, prodotto dalla Fondazione omonima in collaborazione con il Politecnico di Milano. Intitolato “Sussidiarietà e... città abitabile”, il Rapporto è stato realizzato intervistando un campione rappresentativo della popolazione delle 12 città italiane sopra i 250mila abitanti (Roma, Milano, Napoli, Torino, Palermo, Genova, Bologna, Firenze, Bari, Catania, Venezia e Verona), dove abitano circa nove milioni di persone.Due le questioni poste all’attenzione dei cittadini: come giudicano l’operato del proprio Comune in quattro aree (Casa, Ambiente, Trasporti e mobilità, Tempo libero) e come, per converso, vedono l’intervento di esperienze sussidiarie in questi stessi settori. Come, cioè, gli interventi promossi dalla società migliorano la vita quotidiana delle persone e delle famiglie in una grande città, cosa ne consente l’origine e lo sviluppo e con quali modalità intervengono.Il confronto è impietoso. L’indagine evidenzia, infatti, un’insoddisfazione generale nei confronti dei servizi gestiti dal Comune. Sotto accusa sono soprattutto Casa e Trasporti e mobilità, sintomo, rilevano i ricercatori della Fondazione per la Sussidiarietà, «di una difficile abitabilità delle nostre città».Nello specifico, il 64% degli italiani si dichiara insoddisfatto delle iniziative intraprese dal proprio Comune per le politiche della casa, mentre quasi il 56% ritiene insufficienti i progetti, portati avanti dall’amministrazione municipale negli ultimi tre anni, nel campo dei trasporti e mobilità. Va un po’ meglio sul fronte del verde pubblico (51% di soddisfatti), la gestione dei rifiuti (58% di soddisfatti) e la pulizia delle strade (54% la giudica positivamente). Anche per le iniziative per il tempo libero, il 54% degli intervistati promuove i programmi del proprio Comune.Decisamente migliori i voti dati alla progettualità sussidiaria: ben 3 cittadini su 4 sono favorevoli all’intervento del terzo settore e del volontariato in settori come Casa, Tempo libero e gestione del Verde pubblico e pensano di ricorrervi per affrontare i problemi quotidiani.«Ben il 90% degli abitanti nei grandi centri – si legge nella ricerca – si dice favorevole alle realizzazioni di housing sociale, con il 49% che si dichiara molto favorevole. Il 69% sarebbe inoltre molto o abbastanza propenso a ricorrervi in caso di esigenze proprie o della propria famiglia».Passando ai voti (da 1 a 10), l’utilità di iniziative sussidiarie nell’edilizia sociale è valutato 7,92 a Bologna, 7,56 a Bari e 7,55 a Catania. Anche la potenziale fruizione ha ottenuto 6,69 a Firenze, 6,55 a Verona e 6,53 a Roma.La quasi totalità degli intervistati (il 91%) si è detto abbastanza o molto favorevole a servizi di scuolabus organizzati da gruppi di famiglie e l’80% al car pooling, ovvero alla condivisione dell’auto per raggiungere il posto di lavoro o la scuola dei figli. Su questi servizi, i cittadini hanno espresso votazioni lusinghiere sia riguardo l’utilità (8,07 a Bologna, 7,93 a Palermo e 7,88 a Bari), sia la potenziale fruizione del servizio (6,8 a Bari, 6,36 a Palermo e 6,34 a Firenze).Il 66% del campione vede con favore l’intervento sussidiario anche nella gestione delle problematiche ambientali e del verde. In particolare, il 90% è favorevole alla gestione dei parchi pubblici da parte di soggetti diversi dall’amministrazione comunale e oltre l’80% sarebbe disposto a frequentare queste aree verdi nelle grandi città. Ancora una volta, i voti premiano le iniziative del terzo settore e del volontariato. L’utilità di interventi per il verde pubblico è premiata con un bel 7,86 a Bari, un 7,63 a Palermo e un 7,62 a Torino. La potenziale fruizione vede Bari al primo posto con 7,36, seguita da Palermo con 6,89 e da Torino con 6,81.Anche sul versante del Tempo libero, le iniziative “dal basso” riscuotono il consenso del 90% dei cittadini intervistati, che per il 79% si dicono disposti a frequentare attività e strutture gestite da soggetti diversi dal Comune. Anche in questo caso i voti parlano chiaro. L’utilità delle iniziative sussidiarie in questo campo ha ricevuto un 7,79 a Bari, un 7,62 a Palermo e un 7,54 a Torino. Per quanto riguarda la potenziale fruizione, i cittadini di Bari hanno assegnato un 6,88, contro il 6,84 di Verona e il 6,74 di Palermo.«Questi risultati – concludono gli autori della ricerca – confermano che le esperienze nate dai corpi intermedi sono elementi centrali del percorso per rendere le grandi città contemporanee più abitabili e accoglienti».