Due inquilini sfrattati dall'abitazione in cui vivevano - cc-pexels
Casa dolce casa. Ma non se è in affitto. Gli italiani, complici anche canoni spesso poco abbordabili, sono sempre più insolventi. Tanto che un inquilino su due lascia l’immobile senza aver pagato e oltre il 60% fa fronte alla spesa mensile in ritardo. Mentre i proprietari sono costretti a ricorrere ad azioni legali pluriennali per tutelarsi.
Lo rivela un’indagine condotta sulla clientela del portale di locazione SoloAffitti, che, incrociando i dati sui circa 35mila contratti conclusi ogni anno e le segnalazioni di morosità ricevute in quasi tre decenni di attività, è stato in grado di creare un archivio completo dei cattivi pagatori. Grazie al quale è oggi possibile tracciare l’identikit dell’inquilino insolvente tipo: un uomo, solitamente di mezza età.
La maggior parte dei locatari che interrompono il pagamento dell’affitto infatti, emerge dal dossier, è per il 68,8% di genere maschile e nel 31% dei casi ha tra i 40 e i 49 anni. Il 25% è ultracinquantenne e la percentuale si riduce ancora per quanto riguarda gli under40 (22,8%). Un risultato inatteso, se si considera come questi profili corrispondano in realtà al cittadino medio più attivo dal punto di vista lavorativo e con maggiore stabilità economica. Molto più diligenti sono invece i cosiddetti “fragili” per reddito e posizione sociale. Over 60 e under 30 insieme rappresentano appena il 20% dei morosi totali. E il paradosso si estende anche alle fasce di prezzo: quasi il 65% delle segnalazioni si riferisce a contratti d’affitto con un canone non superiore a 500euro, mentre il 30% riguarda cifre fino a 750 euro e solo il 6% somme ancora più elevate. In pratica, minore è il canone, maggiore risulta la probabilità di un mancato pagamento.
La morosità alle stelle porta con sé conseguenze prevedibili, tra cui la miriade di cause legali intentate dai padroni di casa per solleciti e azioni di sfratto non sempre immediati. La spesa media sostenuta dal locatore in dieci anni di contenzioso, calcola SoloAffitti, si aggira intorno ai duemila euro.
La crescita della morosità porta ad ampliare il divario tra domanda e offerta uenza. «L’attuale situazione di mercato vede un forte squilibrio fra una domanda di case in affitto in forte crescita (+229% solo nell’ultimo anno) e un’offerta inadeguata a soddisfare la richiesta. Ma le case ci sarebbero» spiega la Ceo del gruppo Silvia Spronelli. Secondo l’Ufficio Studi del portale, più di sei milioni di abitazioni vuote potrebbero essere destinate all’affitto eppure- nel 30% dei casi- vengono tenute sfitte per paura di imbattersi in inquilini insolventi e di non poterne rientrare in possesso quando necessario. «Un timore che si è acuito negli ultimi anni, dopo il blocco negli sfratti attuato durante il periodo Covid» precisa Spronelli.