giovedì 6 giugno 2024
Un settore da 22 miliardi di euro, 400mila addetti, grazie alla presenza di oltre 15mila imprese private, circa 82mila enti non profit e quasi 900mila volontari
Anche gli ex sportivi avranno opportunità di inserimento lavorativo

Anche gli ex sportivi avranno opportunità di inserimento lavorativo - Coni-Gi Group

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Il mondo dello sport, con le sue passioni e i suoi campioni, può diventare anche un'occasione per trovare un lavoro. È un settore molto importante dell’economia e coinvolge sempre più persone e profili professionali. In Italia il Pil dello sport nel 2022 viene quantificato in circa 22 miliardi di euro, con un contributo al Pil nazionale dell’1,3%, che si traduce in termini occupazionali in 400mila addetti, grazie alla presenza di oltre 15mila imprese private, circa 82mila enti non profit e quasi 900 mila volontari. La gestione degli impianti, i club, le palestre e le altre attività (quali la promozione di eventi) contribuiscono al valore aggiunto di settore per 3,4 miliardi, di cui il 79% generato dalle imprese private, a fronte di una quota del 21% riconducibile alle amministrazioni pubbliche e alle istituzioni private senza fine di lucro. Oltre dieci miliardi provengono dalle attività strettamente connesse - come la produzione e vendita di attrezzature e abbigliamento sportivo - e altri 8,4 miliardi da comparti connessi in senso lato (quali i media sportivi, i servizi turistici, di trasporto e quelli medici). L’84% del valore del mercato deriva dunque dall’indotto attivato, a conferma della capacità moltiplicativa del comparto.

Le opportunità occupazionali legate al settore sportivo e al suo indotto coinvolgono un numero elevato di aziende e istituzioni: Federazioni, Leghe, associazioni e società sportive; Società di gestione di impianti e Centri sportivi; Agenzie di marketing e pubblicità; Agenzie e società di organizzazione di eventi; Società di consulenza operanti in campo sportivo; Agenzie ed istituzioni operanti nel campo della formazione sportiva; Imprese radio-televisive; Redazioni di giornali e prodotti editoriali multimediali; Aziende che sponsorizzano lo sport; produttori di beni e servizi sportivi; Associazioni territoriali o settoriali di impresa; Imprese di servizi turistico-sportivi.

La maggior parte di chi lavora nello sport è a contatto diretto con gli atleti, come l’istruttore, l’allenatore, il preparatore atletico, il fisioterapista, il massaggiatore, lo psicologo, l’arbitro, il direttore sportivo, il procuratore. Esistono poi professioni indirette che si occupano dei tanti aspetti a cui questo mercato è collegato, in Italia e all’estero: come l’industria dell’abbigliamento sportivo, il giornalismo, l’organizzazione di eventi, manifestazioni e così via.

Licei sportivi, Università, corsi e master

Per un adolescente che pratica sport a livello agonistico il liceo sportivo potrebbe essere la risposta giusta. Infatti, alla fine delle scuole medie molti giovani sportivi vorrebbero frequentare un liceo – soprattutto se i voti sono buoni. Ma al tempo stesso questo indirizzo scolastico spaventa per il carico di studio e l’impegno richiesto. Il corso di studi è stato pensato proprio per i giovani agonisti che desiderano continuare con lo sport ad alti livelli e al tempo stesso portare avanti le loro ambizioni scolastiche. Questo indirizzo è nato nell’anno scolastico 2014-2015 e unisce le materie caratterizzanti i licei (matematica, letteratura italiana, storia, scienze naturali) con le discipline sportive. In particolare, nel triennio la materia di Diritto ed economia dello sport renderà in grado di: interpretare le dinamiche economiche del mondo sportivo, conoscere i profili economico-aziendali dell'attività sportiva, approfondire l’ordinamento giuridico statale e quello sportivo, comprendere le implicazioni economico-aziendali e gestionali connesse al fenomeno sport, apprendere le strategie di marketing e comunicazione applicate allo sport, acquisire le competenze gestionali base legate al mondo dello sport business, conoscere il settore sportivo «allargato» (comprendente i produttori di abbigliamento e attrezzature sportive, i media, le forme di co-marketing con lo sport, organizzazione pubbliche e turistiche, realtà territoriali).

Al termine del liceo molti atleti e non solo vogliono assecondare il proprio talento sportivo costruendosi un futuro attraverso lo studio universitario. Nella vita quotidiana degli studenti-atleti le difficoltà sono molteplici, dai corsi che prevedono frequenza obbligatoria agli appelli d’esame in concomitanza con i raduni delle nazionali o addirittura con le gare internazionali. Così come gli stage e i tirocini obbligatori, che difficilmente sono conciliabili con gli allenamenti e le competizioni. Proprio per questo, il programma Università e Sport: la Dual Career in Università Cattolica promosso da Cattolica per lo Sport, è nato per supportare il percorso accademico degli studenti-atleti di alto livello. Alla prima edizione, nell’anno accademico 2018/2019, hanno partecipato al bando 28 studenti-atleti. Il bando prevedeva 15 posti, ma l’Ateneo ha scelto di ammettere al programma addirittura 26 studenti, attribuendo sette borse di studio (nel bando ne erano previste due) oltre ad un’ulteriore borsa di studio assegnata dal Cus Milano. Ben 26 studenti, dunque, appartenenti a sette diverse Facoltà: Economia; Giurisprudenza; Psicologia; Scienze bancarie, finanziarie e assicurative; Scienze della formazione; Scienze linguistiche e letterature straniere; Scienze politiche e sociali. All’interno del Percorso Dual Career, il valore aggiunto è il servizio individualizzato di accompagnamento, orientamento e monitoraggio del percorso accademico. I tutor hanno il compito di orientare lo studente-atleta, offrendo accoglienza in entrata, colloqui, monitoraggio delle sessioni d'esame, verifica dell'anno accademico in corso e valutazione del proseguimento del percorso accademico.

Mentre le professioni sportive, a diretto contatto con gli atleti, richiedono il possesso di una qualifica (cartellini o patentini) rilasciata da una federazione sportiva a conclusione di un percorso di formazione. I corsi variano in base alla disciplina sportiva: ogni federazione ha il suo regolamento, non esiste un unico percorso per ottenere l’abilitazione. Una volta ottenuta la qualifica può essere richiesto di seguire corsi di aggiornamento obbligatori, in base alle regole della federazione sportiva di cui si fa parte, a garanzia di una preparazione aggiornata nel tempo. In altri casi, come nelle professioni sanitarie di fisioterapista o nel caso del preparatore atletico, bisogna conseguire un titolo rilasciato al termine di un percorso di studi specifico, come per esempio una laurea in Scienze motorie, in Fisioterapia o Medicina.

Inoltre sono numerosi i master che si occupano degli aspetti più disparati del settore. Da segnalare il master in Marketing e Management dello Sport dell’Università di Roma Tor Vergata giunto alla sua XXII edizione. Basato sul know-how consolidato dell’Area Sport Management della Facoltà di Economia della stesso Ateneo, attiva dal 1995 con ricerche, pubblicazioni e convegni, il master ha l’obiettivo di fornire agli studenti una prospettiva globale sull'industria sportiva e comprendere le dinamiche e le sfide del settore su scala internazionale. Questo è particolarmente importante dato che lo sport è un fenomeno globale con un impatto significativo su economia, cultura e società. Inoltre, questo master offre la possibilità di lavorare a stretto contatto con professionisti del settore e di partecipare a progetti pratici che possono arricchire l'apprendimento e fornire una base solida per il successo futuro. Per tutti i dettagli: https://web.uniroma2.it/it/percorso/didattica/sezione/marketing_e_management_dello_sport.


Il nodo del contratto

Lo scorso 12 gennaio presso la Sala dei presidenti al Coni, alla presenza del presidente Giovanni Malagò, tra la Confederazione Italiana dello Sport-Confcommercio Imprese per l'Italia e le organizzazioni Slc-Cgil Fiscat-Cisl Uilcom-Uil, è stato siglato il rinnovo del contratto collettivo nazionale per i lavoratori dello sport. Attualmente il Ccnl è applicato da poco più di 7mila datori di lavoro a un totale di circa 41mila dipendenti. Si tratta dell'unico contratto di lavoro attualmente utilizzato da imprese, società o enti del settore, che coinvolge Centri sportivi impegnati in ogni disciplina, che interessa enti profit e non profit, che sarà applicato a ogni forma di lavoro dipendente. A segnare il cambio di passo - sottolinea la nota dei sindacati - è l'armonizzazione delle norme contrattuali che regolano i rapporti di lavoro sportivi alle previsioni della riforma dello Sport introdotta dal decreto legislativo 36/2021 e in vigore dal 1° luglio 2023, che costituisce norma sostanziale e imprescindibile del Ccnl.

Tra i punti salienti dell'intesa: il superamento del doppio regime contrattuale, relativamente agli occupati ante e post 22 dicembre 2015, data di stipula iniziale del Ccnl originario Impianti e Attività Sportive; la revisione degli inquadramenti contrattuali, con l'introduzione nei sistemi di classificazione delle figure professionali previste dalla riforma riconducibili ai contratti di collaborazione coordinata e continuativa sportiva (atleti, allenatori, istruttori, direttori tecnici, direttori sportivi, preparatori atletici e direttori di gara);
l'aumento dei minimi contrattuali su 13 mensilità; la regolamentazione della flessibilità nel lavoro part-time e nel lavoro stagionale, con l'instaurazione di rapporti di lavoro con contratto a termine per la stagione sportiva; per i co.co.co. la gravidanza, la malattia e
l'infortunio non comportano l'estinzione del rapporto contrattuale, con la proroga della durata del contratto, pari a 180 giorni in caso di gravidanza. Sulla parte economica l'intesa prevede un aumento economico a regime per il IV livello medio di 200 euro, da riparametrare per tutti gli altri livelli, di cui 100 euro già erogati a titolo di acconto in virtù di un accordo di transizione siglato tra le parti nel 2022. I restanti 100 euro verranno erogati in tre tranche: 40 euro con la retribuzione del mese di luglio 2024, 30 euro con la retribuzione del mese di luglio 2025, 30 euro con la retribuzione del mese di luglio 2026.

Un progetto per gli ex sportivi

Reinserirsi nel mercato del lavoro è da sempre una delle principali incognite per chi giunge al termine della carriera sportiva. Nel calcio, per esempio, secondo una ricerca dell’Associazione Italiana Calciatori, solo il 7% degli atleti trova lavoro nello sport una volta lasciato il campo. Tuttavia, le competenze trasversali acquisite attraverso la pratica agonistica, come la capacità di lavorare in team o la tolleranza allo stress, possono rappresentare un valore aggiunto anche nel “dopo” e sono sempre più richieste dalle organizzazioni. È in questo contesto che Gi Group Holding e Coni lanciano Match Point: istituendo un collegamento tra mondo dello sport e mercato del lavoro “tradizionale”, il progetto ha l'obiettivo di supportare la transizione di carriera delle sportive e degli sportivi accompagnandoli nella costruzione di un nuovo percorso professionale, oltre la dimensione sportiva. A partecipazione libera e gratuita, opererà in una logica che abbraccia tutte le Federazioni e le Discipline Associate Coni.

Secondo i termini della collaborazione, Coni provvederà alla comunicazione e promozione del progetto ad atleti ed ex-atleti di tutte le federazioni. Gi Group Holding, a sua volta, attraverso le società del Gruppo, metterà in campo i propri servizi di consulenza, matching, orientamento, formazione e inserimento lavorativo per agevolare la transizione e favorire l’incontro di domanda e offerta.
Ciascun atleta che desidererà accedere al progetto potrà presentare la propria candidatura attraverso la pagina dedicata sul sito gigroup.it che sarà disponibile nei prossimi mesi, dove sarà possibile anche visionare le opportunità formative e lavorative
con le aziende aderenti a Match Point e candidarsi attivamente. Le candidature verranno poi gestite in più fasi:
• Prequalificazione: verranno valutati i curriculum vitae ricevuti e si svolgerà un primo colloquio conoscitivo da remoto.
• Orientamento: permetterà all’atleta di conoscere meglio il proprio profilo personale e professionale e la propria “attrattività” sul mercato del lavoro, individuando gli ambiti lavorativi più idonei sulla base delle competenze, dei titoli di studio conseguiti, degli obiettivi e dei valori. I professionisti di Gi Group Holding saranno anche a disposizione per condividere consigli e suggerimenti su attività come la redazione del curriculum vitae e della lettera di accompagnamento, la preparazione ai colloqui di lavoro, l’autopromozione sui canali e gli strumenti più appropriati per la ricerca di lavoro, e per condividere informazioni sul mondo del lavoro in Italia e le tipologie contrattuali esistenti.
• Formazione: permetterà di partecipare a percorsi formativi - Academy - con aziende partner su tutto il territorio nazionale finalizzati all’acquisizione delle competenze richieste dalle aziende partecipanti al progetto e più in generale dal mercato del lavoro.
• Inserimento lavorativo: potrà avvenire tramite diverse tipologie contrattuali, a seconda delle opportunità proposte dalle aziende o dal mercato.


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