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Trasformare l’Italia in un longevity hub di riferimento a livello internazionale. È la prospettiva emersa dal rapporto presentato ad Agevity, evento promosso all’Università Bocconi da Silver Economy Network e Assolombarda per la valorizzazione dell’invecchiamento attivo. Per un Paese come l’Italia, secondo al mondo per longevità, riuscire a trasformare l'invecchiamento demografico in un’opportunità di sviluppo è una necessità crescente.
L’aumento della popolazione over 55 (40%) e over 65 (24%) ha effetti significativi sul bilancio statale, esercitando pressioni sul sistema pensionistico e sanitario. L’indice di dipendenza strutturale, che confronta la popolazione attiva con quella non attiva (giovani e anziani), mostra che per ogni 100 persone in età lavorativa ci sono quasi 58 persone a carico. Questo squilibrio peggiorerà nei prossimi decenni, con un numero crescente di anziani che necessitano di sostegno e meno giovani in grado di provvedere. Una delle soluzioni per ridurre l’impatto economico dell’invecchiamento è l’incremento della partecipazione degli anziani al mercato del lavoro.
L’Unione Europea stima che, entro il 2070, il tasso di partecipazione al lavoro nella fascia 5564 anni passerà dal 65,4% al 75,5%. Ma per supportare efficacemente questa transizione sarà necessario ripensare le condizioni di lavoro. Formazione continua, flessibilità e ambienti di lavoro inclusivi saranno essenziali per garantire che gli over 55 possano continuare a contribuire all’economia. Per quanto riguarda l’Italia, l’occupazione tra gli over 50 ha già registrato una crescita significativa: +0,4% rispetto a maggio 2024 e +2,7% rispetto a giugno 2023. Considerato il quadro demografico, è ormai inevitabile confrontarsi con un ambiente di lavoro in cui coesistono quattro generazioni diverse: Gen Z, Millennials, Gen X e Boomers.
La loro convivenza, con competenze ed esperienze differenti, ha implicazioni economiche concrete. I problemi finanziari e le preoccupazioni economiche sono tra le principali ragioni che spingono molte persone a continuare a lavorare anche dopo il raggiungimento dell’età pensionabile. Allo stesso tempo, la crescente presenza di lavoratori over 55 richiede di bilanciare le esigenze delle diverse fasce d’età. Un ambiente di lavoro inclusivo genera valore, stimola l’innovazione e rafforza i legami con il territorio. I lavoratori anziani, con la loro esperienza, apportano un prezioso know-how che può rendere i processi produttivi più efficienti. Programmi di mentoring, che facilitano la condivisione di conoscenze tra generazioni e la job rotation, che stimola l’apprendimento continuo e l’adattabilità, sono strategie efficaci per mantenere alta la motivazione e promuovere una cultura del lavoro più dinamica.
La longevità ha un impatto rilevante anche sul sistema sanitario. In Italia, oltre il 70% degli adulti soffre di almeno una ma-lattia cronica, come patologie cardiovascolari, respiratorie o oncologiche. Questa percentuale aumenta tra gli over 65 e si prevede che, entro il 2050, oltre 5 milioni di anziani saranno non autosufficienti. Ciò comporterà una crescente dospecialisti manda di assistenza a lungo termine, con costi sempre maggiori se il sistema non sarà riformato. Nel nostro Paese l’assistenza familiare continua a svolgere un ruolo cruciale: oltre il 60% degli ultra 75enni in Italia può contare su un caregiver, generalmente un figlio, che vive nelle vicinanze e si occupa della sua salute.
Tuttavia, con l'aumento delle persone sole e delle coppie senza figli – le tipologie familiari in maggiore crescita – il sistema pubblico dovrà assumere un peso crescente nella cura degli anziani non autosufficienti. Accanto ai problemi di salute fisica, si sta diffondendo un profondo disagio psicologico tra la popolazione. Secondo l'Osservatorio Salute di Iqvia, solo un italiano su tre dichiara di dormire bene e solo uno su quattro si sente sereno. Tra le donne over 55, la qualità del sonno e il benessere psicologico sono ancora più ridotti. Stati d’ansia e depressione colpiscono trasversalmente tutte le età, con un picco del 26% tra i giovani tra i 18 e i 24 anni, ma ne soffre anche il 12% degli over 55. Il sistema di supporto psicologico risulta insufficiente: solo il 6% degli italiani ritiene sia facile accedere a servizi di salute mentale, e il 48% chiede un aiuto per capire a chi rivolgersi. Le aspettative di miglioramento riguardano principalmente la riduzione dei costi (55%) e delle liste di attesa (46%), e un incremento dei servizi psicologici anche presso i medici di base. Nonostante le sfide, l'invecchiamento può rappresentare un’opportunità economica. Le persone over 55, con una maggiore capacità di spesa, stanno ridefinendo i mercati. Il concetto di “Longevity Economy” riconosce il ruolo attivo degli anziani, non più solo destinatari di assistenza, ma protagonisti nell'economia. La loro crescente domanda di beni e servizi stimola settori nuovi e offre opportunità alle imprese, riscrivendo la storia dei consumi grazie a idee precise in merito al proprio stile di vita. © RIPRODUZIONE RISERVATA Nel Paese gli over 65 sono il 24% della popolazione Tra le sfide c’è quella di prolungare la permanenza nel mercato del lavoro e costruire sistemi di welfare più efficaci