venerdì 6 dicembre 2019
Oltre 350 milioni di viaggiatori, 380 milioni di chilometri percorsi e 80 città collegate, con una flotta di 144 Frecce. Più di 500mila posti di lavoro creati
L'alta velocità compie dieci anni
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Con l'alta velocità l'Italia si è accorciata. In dieci anni 350 milioni di viaggiatori, 380 milioni di chilometri percorsi e oltre 80 città collegate, con una flotta di 144 Frecce. Cinque nuove stazioni alta velocità progettate da archistar, 500mila posti di lavoro creati fra il 1998 e il 2018. E soprattutto la sostenibilità ambientale: 20 milioni di tonnellate in meno di anidride carbonica emessi in atmosfera fra il 2008 e il 2018, grazie allo shift modale dall’auto privata e dall’aereo verso il treno, mezzo ecologico per eccellenza. Sono alcuni tra i più importanti risultati ottenuti dal sistema alta velocità ferroviario italiano dalla nascita del Frecciarossa dieci anni fa. A illustrarli ieri nel sito industriale Scalo San Lorenzo, a Roma, Gianfranco Battisti, amministratore delegato e direttore generale, e Gianluigi Castelli, presidente del Gruppo Fs Italiane. Presenti Maria Elisabetta Alberti Casellati, presidente del Senato della e Paola De Micheli, ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti.

«L’alta velocità ferroviaria italiana ha rivoluzionato lo stile di vita delle persone e la mobilità in Italia - ha spiegato il presidente Castelli -. Ha ridotto le distanze, accorciando il Paese e avvicinando i cittadini. Nel 2018, ogni persona che ha viaggiato su un treno ad alta velocità ha risparmiato mediamente un’ora al giorno, rispetto a un viaggio con le stesse destinazioni fatto nel 2005. Complessivamente sono state 18,5 milioni le ore risparmiate in dieci anni. L’alta velocità italiana è diventato un modello che il Gruppo FS Italiane sta esportando in tutto il mondo. È un grande esempio di convergenza pubblico-privato».

A partire dalla Gran Bretagna, dove Trenitalia, tramite la controllata Trenitalia UK, dall’8 dicembre gestirà i servizi InterCity da Londra a Glasgow/Edimburgo (Avanti West Coast), la linea ferroviaria principale del Regno Unito. In Spagna il consorzio Ilsa, composto da Trenitalia e Air Nostrum, è stato selezionato da Adif, il gestore dell’infrastruttura spagnola, come primo operatore privato ad accedere al mercato iberico. Il consorzio, per dieci anni, offrirà collegamenti alta velocità Madrid – Barcellona, Madrid – Valencia/Alicante e Madrid – Malaga/Siviglia. In Francia sono in corso i test per il collegamento internazionale alta velocità Milano - Parigi con il Frecciarossa 1000. L’inizio del servizio è previsto per il prossimo anno. In Thailandia il Gruppo FS Italiane si è aggiudicato il progetto High Speed Rail Linking 3 Airports, gestione e manutenzione di infrastruttura, flotta treni, stazioni e depositi della linea ferroviaria alta velocità che collegherà i tre principali aeroporti del Paese.

I mercati internazionali riconoscono i risultati che il sistema alta velocità ha ottenuto in Italia producendo effetti tangibili per l’economia. «I 32 miliardi di euro di investimenti - sottolinea Battisti - hanno avuto un’incidenza annua media sul Pil dello 0,15%, fra il 1998 e il 2018. L’alta velocità da un lato ha cambiato il concetto di viaggio consentendo la nascita di un nuovo pendolarismo, dall’altro ha dato il via alla rigenerazione dei grandi centri urbani. E soprattutto, riducendo le emissioni di CO2 di 20 milioni di tonnellate, ha creato importanti benefici per la sostenibilità ambientale, uno dei pilastri del Piano industriale del Gruppo FS Italiane 2019-2023. Entro il 2026 completeremo l'alta velocità Napoli-Bari. Costerà 6,2 miliardi di euro. Ma creerà 20mila posti di lavoro e produrrà 13 miliardi di euro di ritorno economico. Inoltre realizzeremo la Milano-Venezia. Oltre al nodo di Firenze e il Terzo Valico».

Inoltre il Frecciarossa 1000 di Trenitalia è il primo treno alta velocità ad aver ottenuto la certificazione di impatto ambientale perché costruito con materiale la cui percentuale di riciclabilità è vicina al 100%. In dieci anni sono raddoppiati i chilometri percorsi dai collegamenti ferroviari, da 35 a 70 milioni.

Mentre le stazioni dell’alta velocità hanno segnato il ritorno, dopo 50 anni, della grande architettura ferroviaria. Sono tornate a essere un elemento trainante per la riqualificazione architettonica del tessuto urbano circostante. Con Torino Porta Susa, Milano Centrale, Reggio Emilia Av Mediopadana, Bologna Centrale Av, Roma Tiburtina e Napoli Afragola è stato ridefinito anche il concept di stazione.

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