giovedì 21 settembre 2023
Il percorso di 400 chilometri va da Fossombrone ad Ascoli Piceno. Un viaggio nella spiritualità francescana
Giovani sul cammino dei Cappuccini

Giovani sul cammino dei Cappuccini - dal sito www.camminodeicappuccini.it

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La “rete” dei Cammini si arricchisce di nuove opportunità, in particolare nelle Marche, dove 500 anni fa sono nati i Cappuccini. Da un’idea di fra Sergio Lorenzini, provinciale dei Cappuccini, negli ultimi mesi è stato strutturato un Cammino di 400 chilometri, che parte dal convento di Fossombrone per concludersi, dopo 17 tappe diffuse in 25 comuni, ad Ascoli Piceno.

Il Cammino dei Cappuccini è stato presentato nella sede dell’Enit, a Roma, presenti molti dei sindaci marchigiani i cui territori sono compresi nel progetto, «nato – ha spiegato fra Sergio – da un sogno, quattro ani fa, in cui la “cartina” dei punti vitali della presenza francesca nelle Marche si sono “materializzati” in una mappa geografica, diventata oggi un cammino perfettamente organizzato». «In questi mesi, con il perfezionamento della segnaletica – ha aggiunto fra Sergio – più di 800 pellegrini si sono alternati lungo l’itinerario, che, rispetto agli altri cammini, offre il valore aggiunto dell’accoglienza in convento».

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Tra le testimonianze, quella di fra Fabio Chiodi, da pochi giorni custode del convento di Camerino, ma in precedenza incaricato dell’accoglienza nel convento di partenza, Fossombrone: «Mi è capitato – spiega sorridendo – di accogliere pellegrini a Fossombrone e poi nel giro di pochi giorni, aprire agli stessi la porta del convento di Camerino. I pellegrini che arrivano si aspettano di essere portati in una foresteria, invece li invitiamo calorosamente a partecipare, per un giorno, alla vita della comunità, mangiando insieme a noi. Rimangono sorpresi e accettano molto volentieri». I pellegrini alla partenza ricevono un Tau, simbolo del cammino e le credenziali, che come in tutti i cammini vengono timbrate lungo il percorso fino ad ottenere il Testimonium, la “compostela” di questo cammino... Qui l’altra sorpresa, perché i timbri sono opere d’arte firmate da un altro cappuccino, fra Fabio Furiasse. «Si sta aprendo un mondo – ammette fra Sergio – di cui, proprio come accade ai pellegrini, un po’ alla volta anche noi scopriamo qualcosa in più; panorami inattesi, incontri sorprendenti, situazioni impreviste, cambi di prospettiva, sinergie e provvidenze di ogni sorta da sgranare gli occhi di gratitudine».

«L’impatto sul turismo è rilevante – osserva Sandro Pappalardo, del cda di Enit – in particolare sugli aspetti legati alla sostenibilità che stiamo cercando di valorizzare». Il cammino entra anche tra gli obiettivi delle nuove rotte turistiche aeree per Falconara, da Barcellona e tra poco da Madrid, che potranno intercettare anche i pellegrini di Santiago interessati a nuove esperienze. Turismo, dunque, ma anche identità religiosa, anche perché pochissimi sanno, come ha osservato Miriam Giovanzana, direttrice editoriale di Terre di Mezzo, che i cappuccini (oggi presenti in 110 nazioni con diecimila e più religiosi) sono nati nelle Marche. Il cammino passa negli eremi, nei conventi e negli antichi monasteri: da Fossombrone a San Severino Marche, Camerino, Amandola, Offida e Ascoli Piceno.

Offre anche l’opportunità di riaprire altri conventi purtroppo chiusi, come Cagli, Cingoli, Apiro; può essere percorso anche in bicicletta ed è stato adattato per i gruppi scout, con la possibilità di frazionare le tappe adattandole alle loro attività. Per accompagnare il pellegrino, lo stesso fra Sergio ha scritto il romanzo storico Lo spirito dei cappuccini che racconta le vicende dei primi religiosi, avvenute nelle Marche nel sedicesimo secolo: un’avventura da assaporare lungo il percorso.


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