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Il bitcoin è morto, viva il bitcoin. Dopo un 2022 che aveva segnato il crollo delle quotazioni della più nota tra le criptovalute, il 2023, soprattutto negli ultimi mesi dell’anno, ha visto la sua prepotente risalita. E poco importa che molte delle principali istituzioni finanziarie continuino a segnalarne la rischiosità e le criticità: anche in questo avvio di 2024, il mercato sta continuando a premiare la valuta digitale, e con la domanda che corre, corre anche il suo valore. Il bitcoin è avanzato ieri del 4,9% a 45.762 dollari, superando per la prima volta da aprile 2022 quota 45mila dollari, trascinando con sé le altre criptovalute e proseguendo una cavalcata che nel corso del 2023 le ha fatto guadagnare più del 160%.
Ma a cosa è dovuta la riscossa del bitcoin? Due sembrano essere, secondo molti analisti, i fattori principali: da un lato, la chiusura di alcuni casi penali di alto profilo risoltisi (anche con condanne eccellenti) nelle scorse settimane e che avevano offuscato le prospettive del settore nell’ultimo anno; dall’altro, soprattutto, la scommessa sul via libera da parte della Sec (la Consob statunitense) al primo Etf Usa che investa sulla principale delle criptovalute. «Abbiamo avuto una buona ripresa, ma siamo solo alle soglie del nuovo ciclo», osserva Kelvin Koh, co-fondatore e managing partner della società di investimento Spartan Group.
Entro il 10 gennaio la Sec dovrà infatti decidere se approvare la richiesta presentata congiuntamente da 21Shares e Ark Investment, capofila di una dozzina di società di gestione del risparmio – tra cui BlackRock, Invesco, Fidelity e WisdomTree – che hanno avanzato domanda per lanciare Etf che acquisteranno e deterranno direttamente bitcoin, aumentando la domanda di questo asset.
Un Etf, acronimo di Exchange Traded Fund, è un fondo negoziato in Borsa che può essere comprato e venduto sul mercato proprio come una qualunque azione. Il suo obiettivo è quello di replicare il più fedelmente possibile l’andamento, e quindi il rendimento, di indici azionari, obbligazionari o di materie prime. La Sec finora non ha mai dato il suo via libera per un simile strumento relativo alla principale criptovaluta, ma il mercato ora sembra credere in questa possibilità, che potrebbe attirare somme importanti da investitori retail e istituzionali grazie alla facilità di ottenere un’esposizione all’asset digitale su una borsa regolamentata.
Secondo alcune stime, un fondo simile – che di fatto istituzionalizzerebbe la criptovaluta come strumento finanziario - attirerà fino a 3 miliardi di dollari dagli investitori solo nei primi giorni di negoziazione e altri miliardi in seguito, anche se non tutti sono così ottimisti. Certo è che la marcia delle quotazioni del bitcoin nel 2023 ha sorpassato quella di asset tradizionali come l’oro, che ha guadagnato nell’anno il 10%, e l’indice S&P 500, cresciuto del 20%. Il bitcoin ha anche aumentato la sua quota all’interno del mercato delle criptovalute, passando dal 38 al 50%, secondo i dati di CoinGecko. In generale il mercato cripto è cresciuto nel 2023 fino a 1,7mila miliardi di dollari, rispetto agli 871 miliardi di dollari della fine del 2022.
A spingere il bitcoin è anche il maggiore interesse degli investitori nel settore dopo la chiusura di due casi. Di recente una giuria Usa ha riconosciuto Sam Bankman-Fried, il fondatore ed ex amministratore delegato della società di scambio di criptovalute Ftx, colpevole di una delle maggiori crisi finanziarie della storia americana. A novembre, anche la piattaforma Binance, colosso del settore, ha patteggiato con il Dipartimento di Giustizia Usa il pagamento di 4,3 miliardi di dollari e l’allontanamento dell'amministratore delegato Chanpeng Zhao, colpevole di aver violato le norme antiriciclaggio. Per il mercato delle valute digitali la chiusura dei due casi ha rappresentato una boccata di ossigeno perché consente di voltare pagina e aprire un nuovo capitolo, nel quale potrebbe rientrare anche l’approvazione della Sec al primo Eft in bitcoin.
La Sec, l’ente federale Usa che vigila sulla Borsa, per anni ha rifiutato il suo via libera ritenendo il settore rischioso e opaco, ma il coinvolgimento di alcuni dei maggiori investitori di Wall Street, da BlackRock a Franklin Templeton, che hanno consegnato nuovi documenti per sostenere le loro richieste, potrebbe cambiare le carte e avere un impatto non del tutto prevedibile sull’intero ecosistema delle criptovalute.