martedì 16 febbraio 2021
A gennaio l'interesse medio applicato in Italia è al 2,27%, quello sui mutui all'1,27%. Risultato dell'impegno delle politiche Bce e delle garanzie pubbliche
L'aggiornamento dell'Abi conferma gli effetti delle misure a sostegno del credito

L'aggiornamento dell'Abi conferma gli effetti delle misure a sostegno del credito - Ansa

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Il costo del credito rimane ai minimi storici il costo del credito. Secondo l’ultima rilevazione dell’Associazione bancaria italiana a gennaio il tasso medio sul totale dei prestiti è sceso dal 2,28 al 2,27% (il minimo storico, già toccato a ottobre) mentre il tasso medio sui nuovi mutui è salito ma rimanendo su livelli molto bassi (1,27% a gennaio, era 1,25% a dicembre).

Un risultato che è certamente frutto dell’impegno delle banche, ma anche delle politiche monetarie molto espansive della Banca centrale europea e delle misure messe in campo dal governo per agevolare e garantire il flusso di prestiti al sistema delle imprese.

Nello stesso tempo è proseguito anche l’aumento dei depositi, cresciuti di 181 miliardi di euro rispetto a un anno fa (+11,6%): a gennaio hanno raggiunto 1.743,9 miliardi di euro.

Le sofferenze nette nei bilanci, qui il dato è di dicembre, sono a 20,7 miliardi di euro, in calo di 2,8 miliardi rispetto a novembre.

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