sabato 25 gennaio 2020
Per Franco Amicucci (Skilla) sarà sempre più centrale l'apprendimento sul luogo di lavoro e formare figure come tutor e mentor. A giugno un evento per confrontarsi
Franco Amicucci, fondatore di Skilla

Franco Amicucci, fondatore di Skilla

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«Il bisogno delle aziende dipende naturalmente dallo specifico settore e dai ruoli da ricoprire, ma stiamo assistendo ad una crescente domanda di competenze in tutta quell'area racchiusa nell'acronimo Stem, cioè competenze statistiche, tecnologiche, ingegneristiche, matematiche, percorsi di studi ritenuti da parte dei giovani, purtroppo, meno attraenti o forse troppo impegnativi, rispetto ai percorsi umanistici. Un white paper che abbiamo pubblicato come Skilla, https://www.skilla.co.uk/resources/white-paper/, frutto di una ricerca internazionale che confronta i principali studi sulle competenze del futuro, individua le sette competenze chiave valide per tutte le organizzazioni: problem solving collaborativo, competenze e cultura digitale, apprendere ad apprendere per tutto l'arco della vita, flessibilità, pensiero critico, interculturalità, resilienza». Franco Amicucci, fondatore di Skilla, traccia un quadro della formazione e delle opportunuità che si possono creare per chi punta a trovare o a cambiare occupazione. O ad aggiornarsi.

I classici corsi di formazione, infatti, non sono sufficienti per preparare i giovani al mondo del lavoro, ma possono essere considerati come una tappa di un percorso che deve iniziare durante il periodo di studio obbligatorio, fin dai primi anni delle superiori, con l'alternanza scuola-lavoro, per poi proseguire durante il periodo di ricerca del lavoro e continuare per tutta la vita. La formazione scolastica consolida i saperi, la formazione professionale specialistica può aiutare ad acquisire quello che viene definito il saper fare, l'imparare un mestiere, ma il saper essere, cioè quell'insieme di competenze che comprendono la comunicazione, il problem solving, la proattività e tutta la famiglia di competenze trasversali, si apprendono non tanto in aula, ma con una molteplicità di esperienze, che vanno dal volontariato, alla pratica sportiva ed artistica, all'impegno sociale.

L'aggiornamento dei lavoratori in un epoca di radicali innovazioni, è ormai un tema sociale, perché chi non si aggiorna rischia di rimanere fuori non solo dal lavoro, ma dalle dinamiche sociali e relazionali della vita.
L'aggiornamento diventa quindi un processo continuo, che non può essere circoscritto ai tradizionali corsi d'aula, ma deve far leva sul coinvolgimento e la responsabilizzazione delle persone all'autoaggiornamento. La tradizionale formazione d'aula forse non scomparirà, ma si ridurrà fortemente perché le modalità online saranno sempre più centrali, per permettere alle persone di formarsi continuamente, quando serve e dove serve. «Sempre più centrale - spiega Amicucci - sarà però l'apprendimento sul luogo di lavoro, per questo saranno necessario formare figure come tutor, mentor che accompagnano le persone nei loro programmi di aggiornamento continuo. La figura che emergerà nel futuro possiamo quindi definirla un "learning coach", che sostituirà progressivamente il classico docente d'aula».

Per questo Skilla sta preparando per giugno 2020 un grande evento rivolto all'ecosistema della formazione delle aziende italiane e dei Centri di formazione delle istituzioni pubbliche e private, www.exploring-elearning.com, un evento che coinvolgerà formatori e dirigenti del personale di oltre 200 Academy aziendali, 20 Università e tante fondazioni e onlus che si occupano di temi sociali, come Telethon, Lega del Filo d'Oro, Aism, Fondazione Arca, Caritas per confrontarsi sul futuro dell'apprendimento, sulla possibilità di mettere in rete i principali Centri di innovazione della didattica degli adulti presente in Italia, sul creare consapevolezza sul fatto che l'apprendimento è ormai un fattore di "responsabilità sociale". «Il futuro dell'apprendimento - conclude - sarà sempre più contaminato dalla rivoluzione tecnologica, ma sapremo vivere i grandi cambiamenti se saremo in grado di portare nel futuro il meglio della nostra storia e del patrimonio culturale ed umanistico che caratterizza la nostra storia. Metteremo quindi insieme temi come Intelligenza Artificiale, Blockchain, Big Data, Realtà Virtuale e Realtà Aumentata nell'apprendimento, con lo studio dei giganti dell'apprendimento della nostra storia ed i fondamentali dell'interazione umana».

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