Il gas è caro e va usato bene. E' quello che cerca di fare Edison che inaugura questa mattina a Porto Marghera (VE) la centrale termoelettrica più efficiente d’Italia. Nasce dall’ammodernamento del primo impianto termoelettrico a ciclo combinato d'Italia. I lavori sono durati 4 anni impiegando mille addetti. L'investimento? 400 milioni di euro. La centrale ha una potenza installata pari a 780 MW e un rendimento energetico del 63%. E' in grado di assicurare una riduzione delle emissioni specifiche di ossidi di azoto (mg Nox/kWh) fino al 70% e di quelle di anidride carbonica (mg CO2/kWh) fino al 30% rispetto alla media dell’attuale parco termoelettrico italiano, soddisfacendo il fabbisogno annuale di circa 2 milioni di famiglie.
Nicola Monti, amministratore delegato di Edison ha detto che Edison «ha un piano di investimenti pari a 10 miliardi di euro da qui al 2030 dedicato alla transizione energetica, di cui la metà destinato alla crescita nelle fonti rinnovabili. E il nuovo impianto di Marghera è la dimostrazione concreta di come le diverse tecnologie possano concorrere all’obiettivo comune della decarbonizzazione, per garantire la sicurezza della fornitura energetica e la sostenibilità economica».
Il nuovo ciclo combinato a gas naturale di Edison a Marghera Levante da 780 MW è composto da una turbina da 515 MW, classe “H” di Ansaldo Energia - è talmente grande e "bella" che la chiamano Monte Bianco - che riesce ad aumentare la potenza dell'impianto (pronto anche per l’idrogeno) attraverso un generatore di vapore a recupero (GVRA) con, all’interno, un sistema catalitico di riduzione degli ossidi di azoto (SCR) e una turbina a vapore da 265 MW (TVB).