I vincitori della XX edizione del Pni - Marco Zaccagnini
Archygram (StartCup Lombardia), AraBat (StartCup Puglia), BiStems (StartCup Liguria) e Iriant (StartCup Campania) sono i vincitori della XX edizione del Pni-Premio nazionale per l’innovazione, promosso dall’Associazione italiana degli incubatori universitari e delle business plan competition-PNICube, ospitata quest’anno dall’Università degli Studi dell’Aquila, in collaborazione con il Gran Sasso Science Institute (Gssi) e l’Associazione Innovalley. Al Pni concorrono i migliori progetti d’impresa hi-tech vincitori delle 15 competizioni regionali (StartCup) che coinvolgono 53 Atenei, incubatori ed enti di ricerca in 16 regioni d’Italia, a cui nel 2022 hanno preso parte oltre 3mila neo-imprenditori con quasi 1.000 idee di impresa e oltre 400 business plan. I vincitori sono stati selezionati tra le 65 start up finaliste da una giuria composta da esponenti del mondo imprenditoriale, della ricerca e del venture sulla base di criteri come valore del contenuto tecnologico o di conoscenza, realizzabilità tecnica e potenzialità di sviluppo, adeguatezza delle competenze del team, attrattività per il mercato. «Negli anni il Pni ha selezionato e accompagnato al mercato 964 start up, circa 50 l’anno, mettendo in rete i network locali - enti pubblici, investitori, imprese dei territori - e le Università aderenti al circuito – spiega Alessandro Grandi, presidente di PNICube – Oggi più che mai la ricerca si dimostra una leva competitiva fondamentale per il sistema Paese e i progetti presentati al Pni dimostrano, ancora una volta, di essere in grado di fornire un contributo determinante ai grandi temi del nostro tempo, in primis quello della sostenibilità ambientale». Ecco i vincitori dei quattro premi settoriali, ognuno dei quali si porta a casa un assegno di 25mila euro.
Premio Ict (tecnologie dell’informazione e dei nuovi media) e vincitore assoluto Pni
Archygram (Start Cup Lombardia) – Web app basata sull'intelligenza artificiale che rende automatico il rilievo e la classificazione architettonica usando le immagini di uno smartphone. Archygram nasce con una mission: rivoluzionare il lavoro di ingegneri architetti e geometri grazie al software basato su intelligenza artificiale che permette di automatizzare il processo più oneroso di un
progetto: quello del rilievo e della classificazione architettonica. Semplicemente scattando foto dell’edificio con un telefono, e
caricandole sulla piattaforma, in poche ore si ottiene come output il disegno dell’edificio contenente le misure e le
informazioni necessarie al progettista. «Archygram è fortemente innovativa perché permette di aumentare la qualità dei
progetti architettonici, ma riducendo tempi e costi – commenta la ceo Francesca Condorelli –. Il nostro team è giovane e
internazionale, e possiede tutte le competenze necessarie per portare avanti il progetto: fotogrammetria, Intelligenza
artificiale e sviluppo software». «Con questo Premio - sottolinea Roberto Gabrielli, direttore regionale Lazio e Abruzzo di Intesa Sanpaolo -. Siamo orgogliosi di supportare e dare visibilità ad una iniziativa ad alto contenuto innovativo. Nella mission di Intesa Sanpaolo c’è la volontà di affiancare i nuovi progetti e, soprattutto, quelli ad alto contenuto di innovazione. La nostra vocazione è
scoprire nuove idee imprenditoriali, grazie alla radicata cultura del Gruppo in questo ambito e alla lunga collaborazione con i
migliori partner. A oggi circa il 30% delle start up del Paese e il 50% delle pmi innovative hanno colto le opportunità, anche
non finanziarie, che siamo in grado di offrire».
Premio Industrial (produzione industriale innovativa)
BiStems (Start Cup Liguria) – Tecnologia di gassificazione ad ossigeno-vapore adatta alla produzione di biocarburanti
avanzati alla piccola scala. BiStems srl è una startup nata dall’esperienza di ricerca di tre PhD della Libera Università di
Bolzano, impegnati nello studio di processi di gassificazione di biomasse legnose. La soluzione in fase di sviluppo è una
tecnologia di gassificazione ad ossigeno-vapore a reattore singolo che produce un gas di sintesi ad alto tenore di idrogeno e
bassissimo tenore di azoto, adatto a processi di conversione a biocarburanti avanzati o a idrogeno verde. «La compattezza ed
efficienza del sistema sono adatte alle piccole scale – dice Daniele Antolini, co-founder e responsabile R&D – dove la logistica
dei materiali residuali soggetti a doppio incentivo risulta più economica che alle grandi scale, dove il solo trasporto può
generare fino al 75% dei costi della materia prima».
Premio Iren Cleantech & Energy (miglioramento della sostenibilità ambientale)
AraBat (StartCup Puglia) – Start up innovativa pugliese che ricicla batterie al litio esauste, recuperandone i metalli preziosi,
attraverso le bucce delle arance. Il progetto di business consiste nell’offerta di un servizio di riciclo sostenibile delle batterie
al litio esauste (Lib), eseguito attraverso un sistema totalmente innovativo a base di scarti degli agrumi e nella conseguente
commercializzazione delle materie prime seconde recuperate. La tecnologia implementata da AraBat, con il supporto dello
Star Facility Centre dell’Università di Foggia, consiste in un processo di riciclo idrometallurgico innovativo e sostenibile con
lisciviazione verde, che recupera dalle batterie riciclate composti metallici ad elevato valore e purezza: carbonato di litio,
idrossido di nichel, idrossido di manganese, idrossido di cobalto. «La soluzione di circular urban mining della startup – precisa il ceo Raffaele Nacchiero – permetterebbe di avere una nuova fonte di metalli preziosi con le stesse proprietà di
quelli vergini grazie al potere degli scarti del food». «Siamo lieti di consegnare il premio Iren Cleantech & Energy ad AraBat – sostiene Enrico Pochettino, direttore Innovazione Gruppo Iren –. Il riconoscimento, che rientra nella partnership che da anni ci vede a fianco del Pni, è pienamente coerente con l’impegno del Gruppo nel campo dell’innovazione, e in particolare della costruzione di un rapporto sempre più strutturato con l’ecosistema delle startup e della ricerca: una leva fondamentale per accelerare l’adozione di tecnologie che possano supportare gli ambiziosi programmi di sviluppo dell’azienda, così come lo sviluppo di tutto il comparto».
Premio Life Sciences-Medtech (miglioramento della salute delle persone)Iriant (StartCup Campania) - Piccola molecola di nuova generazione per contrastare gli effetti della retinopatia diabetica
sviluppata dalla start up Iridea. La retinopatia diabetica è una patologia molto grave, che può presentarsi nel 30% dei
pazienti diabetici, causa un danno alla retina e può portare alla perdita della vista. Le attuali terapie farmacologiche sono
altamente invasive, poiché si basano su iniezioni intraoculari di farmaci. Tali trattamenti sono difficilmente accettati dai
pazienti e richiedono strutture ospedaliere e medici specializzati. In un approccio farmacologico alternativo, Iridea ha
sviluppato Iriant, una molecola di nuova generazione in grado di contrastare efficacemente la malattia mediante iniezione
sottocutanea. «Questa modalità di somministrazione, familiare ai pazienti, permette l’assunzione del farmaco in assoluta autonomia – conclude Maria De Fenza, ceo di Iridea –. In studi preclinici, Iriant ha dimostrato un’eccezionale capacità nel ripristinare l’acuità visiva in modelli animali». Iriant consentirà libero accesso alle cure per tutti i pazienti nel mondo attraverso un trattamento confortevole, sicuro ed efficace.